Elezioni politiche: per la Camera due collegi, Merate e Lecco. Per il Senato nel collegio 88 comuni lecchesi e 35 bergamaschi
Sciolte le Camere, fissata la data delle elezioni politiche - il 4 marzo 2018 - ecco i nuovi collegi ridisegnati con sistema elettorale detto "Rosatellum" dal cognome del capogruppo alla Camera del PD Ettore Rosato.
Il Rosatellum è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 11 novembre 2017. Dal quel giorno il governo aveva un tempo massimo di trenta giorni per disegnare i collegi pur partendo dalla base dei collegi già circoscritti con la legge elettorale detta "Mattarellum", quella per intenderci che nel 2001 vide contrapporsi nel collegio meratese Mauro Guerra per il centrosinistra e Maurizio Lupi per il centrodestra, vincitore col 51,3% contro il 42,9% di Guerra e nel collegio di lecco (Lombardia 2), Carlo Giovanardi (Casa delle Libertà 47,5%) contro Antonio Rusconi (Ulivo 42,7%).
Col Rosatellum Merate torna ad essere capofila del collegio per la Camera "Lombardia 7" che comprende 21 comuni lecchesi e 35 bergamaschi. Lecco è capofila del Collegio per la Camera "Lombardia 8" con 67 comuni lecchesi tra i quali Brivio e Airuno.
Per il Senato l'intero lecchese (88 comuni) più i 35 comuni bergamaschi costituiscono il Collegio uninominale "Lombardia 8 Lecco".
Il nuovo sistema elettorale funzionerà così: alla Camera su 630 deputati, 232 saranno eletto col sistema maggioritario, cioè nei collegi, 386 col metodo proporzionale e 12 dalle circoscrizioni estere. Nei collegi i partiti tenderanno a dare vita a coalizioni per sostenere il proprio candidato che vince anche con un solo voto in più degli avversari. Nel proporzionale ogni partito o coalizione presenterà una lista di candidati il cui numero di eletti sarà proporzionale ai voti ottenuti. Di fatto l'inserimento nella lista determinerà la possibilità o meno di essere nominati e quindi si può affermare che oltre il 60% dei deputati sarà di scelta politica.
Non sarà possibile il voto disgiunto, e ognuno potrà esprimere un solo voto: il voto andrà al candidato del suo collegio (per la quota maggioritaria) e alle lista che lo appoggia (per la quota proporzionale). Sarà invece annullato se dovesse essere barrata la casella di un candidato al collegio uninominale e la casella di una lista diversa da quelle che lo appoggiano.
Le soglie di sbarramento sono fissate, su base nazionale, al 3% per i singoli partiti e al 10% per le coalizioni.
Volendo avventurarsi in previsioni si può dire - sulla scorta dei risultati delle passate elezioni - che al nord è favorito il centrodestra e, in particolare, nei collegi maggioritari per la Camera il candidato leghista. Più a rischio il risultato di rappresentanza in Aula per il Movimento 5 Stelle avendo ribadito l'indisponibilità ad alleanze.
Il Rosatellum è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 11 novembre 2017. Dal quel giorno il governo aveva un tempo massimo di trenta giorni per disegnare i collegi pur partendo dalla base dei collegi già circoscritti con la legge elettorale detta "Mattarellum", quella per intenderci che nel 2001 vide contrapporsi nel collegio meratese Mauro Guerra per il centrosinistra e Maurizio Lupi per il centrodestra, vincitore col 51,3% contro il 42,9% di Guerra e nel collegio di lecco (Lombardia 2), Carlo Giovanardi (Casa delle Libertà 47,5%) contro Antonio Rusconi (Ulivo 42,7%).
Col Rosatellum Merate torna ad essere capofila del collegio per la Camera "Lombardia 7" che comprende 21 comuni lecchesi e 35 bergamaschi. Lecco è capofila del Collegio per la Camera "Lombardia 8" con 67 comuni lecchesi tra i quali Brivio e Airuno.
Per il Senato l'intero lecchese (88 comuni) più i 35 comuni bergamaschi costituiscono il Collegio uninominale "Lombardia 8 Lecco".
I COLLEGI PER LA CAMERA
Il nuovo sistema elettorale funzionerà così: alla Camera su 630 deputati, 232 saranno eletto col sistema maggioritario, cioè nei collegi, 386 col metodo proporzionale e 12 dalle circoscrizioni estere. Nei collegi i partiti tenderanno a dare vita a coalizioni per sostenere il proprio candidato che vince anche con un solo voto in più degli avversari. Nel proporzionale ogni partito o coalizione presenterà una lista di candidati il cui numero di eletti sarà proporzionale ai voti ottenuti. Di fatto l'inserimento nella lista determinerà la possibilità o meno di essere nominati e quindi si può affermare che oltre il 60% dei deputati sarà di scelta politica.
Non sarà possibile il voto disgiunto, e ognuno potrà esprimere un solo voto: il voto andrà al candidato del suo collegio (per la quota maggioritaria) e alle lista che lo appoggia (per la quota proporzionale). Sarà invece annullato se dovesse essere barrata la casella di un candidato al collegio uninominale e la casella di una lista diversa da quelle che lo appoggiano.
Le soglie di sbarramento sono fissate, su base nazionale, al 3% per i singoli partiti e al 10% per le coalizioni.
Volendo avventurarsi in previsioni si può dire - sulla scorta dei risultati delle passate elezioni - che al nord è favorito il centrodestra e, in particolare, nei collegi maggioritari per la Camera il candidato leghista. Più a rischio il risultato di rappresentanza in Aula per il Movimento 5 Stelle avendo ribadito l'indisponibilità ad alleanze.
