Parco Adda Nord: i sindaci Pd vogliono sfiduciare i rappresentanti della Lega per le segnalazioni

Gravi irregolarità nell'attività di gestione del Parco Adda Nord sarebbero - come già annunciato - emerse dai controlli avviati dall'autorità regionale che ha ora trasmesso gli atti, composti da 47 pagine, alle autorità competenti: Procura della Repubblica, Corte dei Conti, Autorità Nazionale Anticorruzione e Inps.
In seguito ad alcune segnalazioni da parte di due componenti del Comitato di Gestione, Simonetta Soldi e Paolo Mauri, pervenute nel 2016 agli uffici dell'Assessore regionale all'Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile, in merito a presunti comportamenti di dubbia legittimità posti in essere nell'ambito dell'attività dell'Ente Parco Adda Nord, la Direzione di Funzione specialistica Sistema dei controlli, in collaborazione alla D.G. Ambiente, ha avviato una verifica ispettiva sull'Ente.
Un'attività di verifica ispettiva rafforzata grazie alla partecipazione dell'ARAC, l'Agenzia Regionale Anticorruzione, attraverso la collaborazione della dottoressa Giovanna Ceribelli e dal dottor Sergio Arcuri, che hanno redatto due relazioni tecniche, più ulteriori due allegati che entrano nel dettaglio di alcune delle contestazioni mosse da due dei rappresentanti del Consiglio di Gestione.
Nel corso della verifica sono state state rilevate vistose e gravi irregolarità nell'ambito di molteplici e specifici procedimenti amministrativi, l'esistenza di un sistema complessivo di cattiva gestione della cosa pubblica, consistente in pratiche consolidate di sistematica violazione delle regole a tutela della concorrenza nell'affidamento delle commesse pubbliche, realizzate anche attraverso l'uso distorto e strumentale di istituti giuridici.
Tra le varie contestazioni, figura anche la mancata attuazione dell'attività di promozione ambientale, tramite un call center dedicato, prevista in seguito all'erogazione da parte di Regione Lombardia al Parco Adda Nord, di fondi europei per un importo pari a 37mila euro, in occasione di Expo.
"Ci saremmo aspettati i ringraziamenti bipartisan a Paolo Mauri e a Simonetta Soldi, a Regione Lombardia e ai membri dell'Arac che hanno indagato, per la tempestività e la chiarezza con la quale si sono svolte le ispezioni - dichiarano Danilo Villa (sindaco di Trezzo), Luigi Carozzi (Sindaco di Pontida) e Andrea Previtali (Sindaco di Cisano Bergamasco) - Invece non c'è limite all'indecenza all'interno della sinistra. I sindaci del PD avevano pure provato a raccogliere le firme per presentare una mozione di sfiducia verso Paolo Mauri. E' vergognoso che dei sindaci non abbiano fiducia nella trasparenza, nella chiarezza e nella legalità e vogliano delegittimare chi, all'interno del Parco, le ha attuate".
Secondo l'on. Paolo Grimoldi, segretario nazionale della Lega Nord - Lega Lombarda: "Questa ispezione regionale è stata avviate grazie all'impegno di Paolo Mauri e Simonetta Soldi, che hanno operato liberi da ogni condizionamento sostenuti solo dai nostri bravissimi sindaci: a loro va tutto il mio plauso. Grazie all'efficienza di Regione Lombardia, alla competenza dei membri dell'ARAC e alla caparbietà dell'Assessore Claudia Terzi, è stato possibile far emergere una gestione molto lacunosa rispetto all'affidamento di contratto pubblico".
Per Giovanni Malanchini, responsabile nazionale Enti Locali Lega Nord - Lega Lombarda: "I nuovi regolamenti attuativi della nuova legge regionale sulle aree protette, da poco entrati in vigore, consentiranno alla Regione di introdurre un sistema efficace di controllo nella gestione degli Enti Parco. In questa occasione i teorici paladini della trasparenza hanno infilato la testa nella sabbia, cercando addirittura di ridare la verginità a chi ha gestito finora il Parco con certi metodi con la proposta di un ridicolo ordine del giorno...Ora i tromboni stonati del PD hanno smesso di suonare: solo un anno fa legittimavano l'uso delle guardie ecologiche volontarie del Parco alle feste de l'Unità, come se il patrimonio pubblico fosse cosa loro".
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