Meratese: non ci sono locali né regolamenti per funerali civili. La ''concessione'' è lasciata alla sensibilità dell'amministrazione

Quanto accaduto a Giorgio, marito di Miriam, che si è visto chiudere le porte in faccia dall'amministrazione comunale di Calusco d'Adda, alla richiesta di poter svolgere un rito di commiato, in forma civile, alla giovane moglie scomparsa, è purtroppo affidato alla discrezionalità.
A seguito anche delle lettere che continuano a giungere sull'argomento, tutte di "sdegno" per come la vicenda, umana e civile, sia stata trattata, abbiamo deciso di capire come è la situazione nel nostro territorio.


Non ci sono regolamenti comunali che disciplinino la materia. O meglio il regolamento di polizia mortuaria va a normare le tipologie di sepoltura, gli accessi al camposanto, la costruzione di tombe e cappelle e la loro manutenzione, il trasporto dei cadaveri, i costi...ma nulla più. Ci sono poi i regolamenti di sale e spazi comunali ed è allora a questi che generalmente ci si affida per verificare se ci siano impedimenti. Dove il documento non lo vieta, resta implicito che in un certo senso lo autorizza (salvo il rispetto di norme collaterali, di igiene e ordine pubblico) e la discrezionalità a questo punto passa nelle mani dell'organo politico con l'avvallo del segretario comunale. In alcuni regolamenti, come Calco e Olgiate, la dicitura posta per l'uso delle sale così recita "Non sono ammesse all'uso della sala civica manifestazioni, riunioni, assemblee ecc. aventi carattere prettamente commerciale o che comunque costituiscano espressione di interessi di natura prevalentemente economica o privata". E proprio questa postilla "di natura privata" ha portato alla celebrazione del funerale di una maestra nel cortile della scuola di Olgiate, non solo perchè era la sua vera "casa" ma perchè un'interpretazione stretta ha ritenuto di non poter concedere la sala civica. E' dello scorso anno la delibera del comune di Lecco per l'utilizzo di due immobili, Villa Gomes e la sala civica di Via Seminario, come luoghi per le celebrazioni di commiato in forma laica.
"Non abbiamo spazi adibiti ad hoc ma non avrei nessun problema a fronte di una richiesta a concedere in uso i locali a disposizione" ha commentato il sindaco Adele Gatti "Chiaramente ci sono problemi di spazio e norme di igiene da rispettare, ma una volta che queste voci sono state superate, per quanto mi riguarda non ci sono motivi per un diniego". Il regolamento di Airuno, infatti, non prevede nulla di tutto ciò. Si parla all'articolo 44 di riti funebri che possono essere celebrati all'interno del cimitero mentre per i locali pubblici non ci sono veti particolari.
Stessa cosa per gli altri comuni: Calco, Brivio, la Valletta, Santa Maria, Lomagna, Montevecchia, Cernusco. Dove per le strutture comunali non si parla esplicitamente di "funzioni" private o religiose, l'interpretazione può essere molto ampia. "Recentemente abbiamo dovuto affrontare una situazione simile" ha spiegato Dorina Zucchi di Olgiate "visto che la sala civica non poteva essere adibita a ciò, ho fatto personalmente una richiesta alla scuola per la celebrazione del funerale nel cortile. Richiesta che il dirigente ha accordato. Certo si tratta comunque di valutazioni volta per volta, ma credo che andando avanti forse bisognerà pensare a qualcosa che affronti le eventuali richieste dei cittadini".


Anche a Osnago l'argomento non è mai diventato oggetto di un caso preciso ma l'amministrazione, all'interno dei lavori di ampliamento del cimitero, ricevuto il nulla osta da parte della soprintendenza, ha inserito nei nuovi spazi, la possibilità di un'area dedicata ai culti diversi da quello cattolico, con una cappella o un locale dove consentire una celebrazione sia per chi è credente sia per chi è ateo.
A Merate, dove non esiste uno spazio pubblico dedicato (mentre invece è a disposizione la sala del commiato delle onoranze funebri Lavelli in Via Como), la sala civica in passato è stata utilizzata per raduni religiosi di Scientology o dei Testimoni di Geova. A precisa domanda protocollata per tempo e fatte salve le disponibilità, gli uffici passano la richiesta alla Giunta che, di concerto con il segretario comunale, cui compete l'avvallo dei permessi, si esprime. Anche in questo caso, ciò che non è espressamente vietato, può essere concesso. Discrezionalità anche a Imbersago "non ci è mai capitato, ma la sensibilità e l'umanità visto il momento delicato e doloroso della famiglia, mi fanno propendere per avallare la richiesta" ha risposto il sindaco di Imbersago Giovanni Ghislandi. Così come quello di Paderno, Renzo Rotta, che ha ipotizzato l'utilizzo di Cascina Maria. Robbiate sta provvedendo in questi giorni alla modifica del regolamento cimiteriale e, ad ammissione dello stesso sindaco, vista la questione posta non è da escludersi qualche modifica per ottemperare alle richieste che, tuttavia, al momento potrebbero trovare nella casa delle associazioni la loro risposta. "Non abbiamo mai avuto un caso simile" ha spiegato Alessandro Origo di Verderio "ritengo che nell'eventualità interpellerò la giunta. La mia idea sarebbe quella di modificare il regolamento delle sale pubbliche, normandone l'utilizzo e con il pagamento di una quota come fosse un matrimonio civile. Non frapporrei comunque problemi, vista la situazione delicata e dolorosa".
Insomma il quadro è abbastanza chiaro almeno per il meratese: non ci sono spazi pubblici o immobili destinati a tale uso e nemmeno regolamenti specifici. La decisione spetta alla discrezionalità e alla sensibilità della Giunta, salvo impedimenti con il regolamento per l'uso degli spazi comuni. Qualità che, forse, a Calusco non hanno particolarmente brillato.
S.V.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.