Da vittima a colpevole: mio figlio bullizzato cambierà scuola. Cosi vincono i bulli
Inizio, ringraziando i tanti lettori e le tante lettrici che con grande sensibilità ci hanno fatto sentire la loro vicinanza e, soprattutto, non ci hanno fatto sentire più così tanto soli in questo momento di grande sconforto e amarezza per tutta la mia famiglia.
La grande solidarietà dimostrata da tutti voi è stata per noi di grande aiuto, ci ha dato la forza e il coraggio di capire, aldilà dell’ingiustizia subita, che si può ancora continuare a credere nell’”altro”!!!
Solidarietà, che è invece totalmente mancata a livello di classe, ad eccezione di una mamma che probabilmente turbata da quanto riferito dalla figlia circa le dinamiche messe in atto a danno di mio figlio, ne ha parlato con le insegnanti che avrebbero confermato di aver già individuato i “tre furbetti” e di tenerli sott’occhio!!!
Non c’è da dubitare su questo perché il gruppo classe non è numeroso, tolto mio figlio, non raggiunge la quindicina, e ad un occhio accorto, quale quello delle insegnanti, non può certo sfuggire quello che tutti bambini della classe sanno. Si sa chi è solito “rovinare le cose altrui”, si sa chi detta le regole e chi esegue, si conoscono le modalità utilizzate per mettere mio figlio in uno stato di inferiorità psicologica e “i giochetti” che si inventano pur di non perdere l’occasione per umiliarlo.
L’episodio della colla su pantaloni è sicuramente il fatto più eclatante, ma che ha fatto emergere una situazione ben più grave, di cui noi, come famiglia, seppur non conoscendone i reali contorni, avevamo già avuto un qualche sentore e portato all’attenzione delle insegnanti con una richiesta di colloquio, già ai primi di dicembre.
Ebbene, nonostante ciò, nessuna azione dalla scuola!!! Nessuna convocazione delle famiglie, nessuna assemblea straordinaria dei genitori, neppure in sede di Consiglio d’Interclasse viene fatto minimo accenno alla questione.
Forse che nel gruppetto dei bulli, c’è qualcuno da proteggere?! Qualche figlio di….?!
Solo su mia sollecitazione e insistenza - dice il vero la scuola al riguardo – mi viene fissato un appuntamento alla presenza della vicaria e delle insegnanti. Capisco da subito che piega prende il discorso, la vicaria, l’unica a parlare, sfodera i potenti “mezzi educativi ritenuti più efficaci” (SIC!), che ha orgogliosamente elencato in questa sede. Tanto basta alla scuola, per considerare chiusa la partita e risolto il problema!!! Con buona pace …..
..in primis dei bulletti, ben noti sia all'interno che all'esterno delle mura scolastiche..che..ancora più forti di prima possono continuare indisturbati a mettere in atto le loro “bravate”..sicuri non solo di rimanere impuniti ma coperti nel loro agire da chi invece dovrebbe vigilare;
…delle famiglie, che anziché muoversi per capire e comprendere ciò che stava succedendo all'interno della classe, nella migliore delle ipotesi hanno ricondotto ciò che è accaduto a “mera bravata”, peccato che non si è trattato di un gesto isolato, palese manifestazione di un disagio psicologico, ma il segnale più evidente e tangibile di una condotta, certo più nascosta e per questo ancor più pericolosa, perpetrata nei confronti di mio figlio, su cui la scuola aveva l’obbligo di vigilare
Ebbene, cara scuola e care famiglie, confesso di avere fatto degli sbagli nel gestire quanto accaduto, ma l'errore più grande è l'aver riposto fiducia nell’Istituzione ..nella sua funzione educatrice, nel suo intervento - che come hanno ben compreso i sensibili lettori che hanno scritto a questa redazione si è tradotto in un sostanziale nulla di fatto - in un tessuto sociale sano, basato su rapporti tra famiglie di condivisione di valori e di sostegno reciproco, obbligando mio figlio, un bambino di 8 anni, a subire, in silenzio, tutto ciò!!!!
Cara scuola, davvero pensavi che bastasse qualche giornata a tema o discorsetto sull'empatia...per risolvere il problema, per una effettiva presa di coscienza del disvalore di quanto commesso e per un sincero e reale ravvedimento, da parte dei bulletti?!! Se così è, o hai sopravvalutato i tuoi potenti mezzi educativi di intervento oppure hai sottovalutato i bulletti di turno!!!
Cara scuola, con il tuo formidabile intervento educativo, hai consentito che un bambino di 8 anni da vittima si sia trasformato in colpevole, tanto da meritarsi di essere escluso ed emarginato!!! Perché è questo che si è meritato mio figlio, sotto gli occhi vigili della scuola…che vede…ma tace!!!!
Ebbene, cara scuola, per salvaguardare il benessere di mio figlio, mi vedo costretta a raccogliere il tuo consiglio, occorre cambiare contesto di riferimento. (se non è questo un invito a cambiare scuola non capisco cosa sia…?!!)
Cara scuola, il mio grande rammarico, non avervi provveduto subito!!!!
Ringrazio la redazione per avermi dato l’occasione di illustrare le nostre ragioni.
Di nuovo grazie a tutti i lettori…
La grande solidarietà dimostrata da tutti voi è stata per noi di grande aiuto, ci ha dato la forza e il coraggio di capire, aldilà dell’ingiustizia subita, che si può ancora continuare a credere nell’”altro”!!!
Solidarietà, che è invece totalmente mancata a livello di classe, ad eccezione di una mamma che probabilmente turbata da quanto riferito dalla figlia circa le dinamiche messe in atto a danno di mio figlio, ne ha parlato con le insegnanti che avrebbero confermato di aver già individuato i “tre furbetti” e di tenerli sott’occhio!!!
Non c’è da dubitare su questo perché il gruppo classe non è numeroso, tolto mio figlio, non raggiunge la quindicina, e ad un occhio accorto, quale quello delle insegnanti, non può certo sfuggire quello che tutti bambini della classe sanno. Si sa chi è solito “rovinare le cose altrui”, si sa chi detta le regole e chi esegue, si conoscono le modalità utilizzate per mettere mio figlio in uno stato di inferiorità psicologica e “i giochetti” che si inventano pur di non perdere l’occasione per umiliarlo.
L’episodio della colla su pantaloni è sicuramente il fatto più eclatante, ma che ha fatto emergere una situazione ben più grave, di cui noi, come famiglia, seppur non conoscendone i reali contorni, avevamo già avuto un qualche sentore e portato all’attenzione delle insegnanti con una richiesta di colloquio, già ai primi di dicembre.
Ebbene, nonostante ciò, nessuna azione dalla scuola!!! Nessuna convocazione delle famiglie, nessuna assemblea straordinaria dei genitori, neppure in sede di Consiglio d’Interclasse viene fatto minimo accenno alla questione.
Forse che nel gruppetto dei bulli, c’è qualcuno da proteggere?! Qualche figlio di….?!
Solo su mia sollecitazione e insistenza - dice il vero la scuola al riguardo – mi viene fissato un appuntamento alla presenza della vicaria e delle insegnanti. Capisco da subito che piega prende il discorso, la vicaria, l’unica a parlare, sfodera i potenti “mezzi educativi ritenuti più efficaci” (SIC!), che ha orgogliosamente elencato in questa sede. Tanto basta alla scuola, per considerare chiusa la partita e risolto il problema!!! Con buona pace …..
..in primis dei bulletti, ben noti sia all'interno che all'esterno delle mura scolastiche..che..ancora più forti di prima possono continuare indisturbati a mettere in atto le loro “bravate”..sicuri non solo di rimanere impuniti ma coperti nel loro agire da chi invece dovrebbe vigilare;
…delle famiglie, che anziché muoversi per capire e comprendere ciò che stava succedendo all'interno della classe, nella migliore delle ipotesi hanno ricondotto ciò che è accaduto a “mera bravata”, peccato che non si è trattato di un gesto isolato, palese manifestazione di un disagio psicologico, ma il segnale più evidente e tangibile di una condotta, certo più nascosta e per questo ancor più pericolosa, perpetrata nei confronti di mio figlio, su cui la scuola aveva l’obbligo di vigilare
Ebbene, cara scuola e care famiglie, confesso di avere fatto degli sbagli nel gestire quanto accaduto, ma l'errore più grande è l'aver riposto fiducia nell’Istituzione ..nella sua funzione educatrice, nel suo intervento - che come hanno ben compreso i sensibili lettori che hanno scritto a questa redazione si è tradotto in un sostanziale nulla di fatto - in un tessuto sociale sano, basato su rapporti tra famiglie di condivisione di valori e di sostegno reciproco, obbligando mio figlio, un bambino di 8 anni, a subire, in silenzio, tutto ciò!!!!
Cara scuola, davvero pensavi che bastasse qualche giornata a tema o discorsetto sull'empatia...per risolvere il problema, per una effettiva presa di coscienza del disvalore di quanto commesso e per un sincero e reale ravvedimento, da parte dei bulletti?!! Se così è, o hai sopravvalutato i tuoi potenti mezzi educativi di intervento oppure hai sottovalutato i bulletti di turno!!!
Cara scuola, con il tuo formidabile intervento educativo, hai consentito che un bambino di 8 anni da vittima si sia trasformato in colpevole, tanto da meritarsi di essere escluso ed emarginato!!! Perché è questo che si è meritato mio figlio, sotto gli occhi vigili della scuola…che vede…ma tace!!!!
Ebbene, cara scuola, per salvaguardare il benessere di mio figlio, mi vedo costretta a raccogliere il tuo consiglio, occorre cambiare contesto di riferimento. (se non è questo un invito a cambiare scuola non capisco cosa sia…?!!)
Cara scuola, il mio grande rammarico, non avervi provveduto subito!!!!
Ringrazio la redazione per avermi dato l’occasione di illustrare le nostre ragioni.
Di nuovo grazie a tutti i lettori…
La mamma