Alunno bullizzato: la scuola risponde con gli strumenti educativi ritenuti più efficaci

Spettabile redazione di Merateonline,

lo spiacevole episodio da voi descritto nell’articolo “Scolaro bullizzato, ma la scuola fatica a rispondere”, apparso sulla vostra testata in data 13.03.2025, è accaduto venerdì 24.01.2025.

Dopo il rientro in classe a seguito dell’intervallo svoltosi in cortile, l’alunno si era normalmente seduto al suo posto; trascorsa all’incirca un’ora, alzandosi dalla sedia, si era accorto che i suoi pantaloni erano macchiati di colla, che era stata spalmata sulla sua seduta.
PagnanoScuolaBulli.jpg (126 KB)
Nell’immediato la situazione è stata discussa dalle docenti in classe, non con una semplice “ramanzina”, ma riflettendo insieme sulla gravità dell’episodio accaduto e sugli stati d'animo sia di chi ha subito, sia di chi ha attuato il gesto. Gli alunni sono stati poi invitati a riflettere nel fine settimana sull’episodio. All'uscita da scuola la mamma è stata subito informata dagli insegnanti di quanto accaduto.

Il discorso è stato ripreso la mattina del lunedì successivo, quando è stata condotta con i bambini un'analisi approfondita dell’accaduto, attraverso un confronto costruttivo, mirante non solo alla ricostruzione dei fatti, quanto piuttosto a una riflessione sugli aspetti emotivi, sull’impatto che i nostri gesti, a volte determinati da leggerezza e superficialità, suscitano in chi li subisce. Si è riflettuto molto per promuovere l’empatia e la capacità di “mettersi nei panni dell’altro” per “sentire le sue emozioni”, per incoraggiare al riconoscimento dei propri errori e per imparare a saper chiedere scusa.

La conversazione svolta non ha portato all'individuazione dell'autore del gesto, ma ha suscitato negli alunni espresse manifestazioni di solidarietà nei confronti del compagno per il danno subito.
MerateIstitutoComprensivojpeg.jpeg (49 KB)
La sede dell'Istituto Comprensivo 
Nei giorni immediatamente successivi al fatto, la mamma ha telefonato in segreteria; è stata rassicurata dalla vicaria che la situazione era stata già presa in carico e che le docenti stavano svolgendo attività mirate alla comprensione della situazione accaduta. In un secondo momento, dopo alcuni giorni, la mamma ha nuovamente richiamato in segreteria e le è stato fissato un incontro per il giorno successivo.

In quell’occasione sono state illustrate tutte le azioni educative che vengono realizzate in classe per favorire la diffusione di un clima di accoglienza e di solidarietà, azioni peraltro già condivise con i genitori nelle riunioni di classe:

  • Letture di albi illustrati seguite da riflessioni sui comportamenti adeguati da tenere nei confronti degli altri
  • Condivisione quotidiana dei propri stati d'animo come "rito” di inizio giornata
  • Visione di video e riflessione sui sentimenti provati dai vari protagonisti
  • Laboratori sulla comunicazione non violenta
  • Predilezione di attività in piccolo gruppo o coppia fin dalla classe prima per insegnare ai bambini l'importanza della collaborazione
  • Giornate tematiche (giornata della gentilezza, giornata del rispetto, giornata della memoria, giornata dei calzini spaiati, ecc.)
In quella sede la mamma ha rappresentato le difficoltà da lei rilevate nelle relazioni del figlio al di fuori del contesto scolastico, al parchetto. Le è stato spiegato che l’intervento educativo dei docenti avviene sistematicamente e mira a promuovere negli alunni adeguate competenze sociali; la scuola non può però intervenire direttamente gestendo comportamenti agiti dai bambini in un contesto extrascolastico, ambiente nel quale sono presenti altre figure adulte di riferimento, che possono mediare gli eventuali conflitti o disaccordi tra i bambini.

Mai durante il colloquio è stato consigliato alla mamma di cambiare scuola.Sul piano educativo quindi è quantomeno ingeneroso affermare che la scuola fatica a rispondere: la scuola risponde nei contesti appropriati e con gli strumenti educativi che ritiene più efficaci. La risposta della scuola si sviluppa sia attraverso il prezioso lavoro educativo quotidiano dei docenti, sia con progettazioni più specifiche e mirate, focalizzate sul benessere e sull’inclusione, rivolte agli alunni e ai genitori, anche avvalendosi del supporto di figure esperte (psicologo scolastico e psicopedagogista scolastico).
Le insegnanti La vicaria La dirigente scolastica Istituto Comprensivo di Merate
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.