Il Parco Curone acquista 4 ettari delle colline a forma di piramide
Quattro ettari (ha) delle colline a forma di piramidi saranno acquistati dal Parco di Montevecchia e della Valle del Curone. Due blocchi di aree di particolare pregio naturalistico e paesaggistico. Si tratta del versante Sud e Ovest della collina dei cipressi e il lato Est della collina del Belvedere di Cereda. Due corpi distinti fra loro, ma collegati da un punto di vista funzionale, in un’area che fa da spartiacque fra le valli di Rovagnate e delle Galbusere, dal nome dei due nuclei rurali lì presenti. L’Ente Parco possiede già degli appezzamenti contigui.
I terreni privati che saranno comprati fanno già parte del territorio del Parco naturale e sono ricompresi nella Zona Speciale di Conservazione Valle Santa Croce e Valle del Curone. In particolare questi suoli sono caratterizzati dai prati magri, che si chiamano così per il sottile strato di terra superficiale che ricopre la formazione rocciosa. È un habitat ancora ben conservato nonostante la crescita di qualche fascia arbustiva e di alberature spontanee. Si trovano una decina di varietà di orchidee dal delicato mantenimento e popolazioni di insetti che garantiscono la biodiversità.
Si tratta di punti topici e dal maggior pregio paesaggistico per il Parco, meta per questo di molti turisti. Non sono mancati neppure tentativi di organizzare dei raduni spirituali da parte di un sedicente mistico che dichiara di essere stato rapito dagli alieni e che riconosceva alle “piramidi di Montevecchia” un’attrattività speciale. Un evento, quello di un anno e mezzo fa, bloccato dal Parco per la tutela dei prati magri. Un secco no ribadito anche in seguito ad altre organizzazioni per delle iniziative di tipo meditativo e contemplativo.I terreni che saranno acquistati dal Parco si estendono precisamente su 41.460 mq e costeranno 309 mila euro in totale. I pendii della collina dei cipressi (21.670 mq) saranno ceduti dalla produttrice agricola che li possiede per 140 mila euro, ma l’operazione varrà per il Parco 166 mila euro, considerando pure le spese notarili e tecniche, oltre alle tasse. Gli acquisti per la collina del Belvedere di Cereda sono spacchettati su due proprietà: 50 mila euro in cambio di 7.140 mq e 70 mila euro per 12.650 mq, ma con i vari oneri i campi della collina a Nord verranno al Parco 143 mila euro. Il 90% dei costi, pari a 278.100 euro, sarebbe sostenuto da Regione Lombardia a cui è stato chiesto il contributo. La restante quota del 10%, che corrisponde a 30.900 euro, graverà invece sul Parco di Montevecchia e della Valle del Curone.
L’acquisizione di aree di proprietà privata rappresentava già nel 2011 una delle misure promosse dal Piano di gestione del Sito di Interesse Comunitario “Valle Santa Croce e Valle Curone”, in quanto venivano riconosciute delle condizioni di possibile conflitto per la permanenza dei prati magri in quella zona. Era stato riscontrato un doppio problema. Da una parte il timore che il ritorno all’agricoltura nei campi limitrofi potesse comportare la dispersione anche nell’habitat protetto di sostanze fitosanitarie chimiche impiegate per ottimizzare la resa delle coltivazioni, a danno però della biodiversità nei prati magri. Dall’altro il rischio che l’abbandono totale della terra priva di valenza economica per il conduttore privato potesse causare l’espansione delle macchie arbustive e alberate, fino a conquistare i fragili prati magri. Era stata suggerita la realizzazione di convenzioni con i privati, a fronte di indennizzi, per la corretta manutenzione delle aree, cosa che in parte è stata fatta.Nella relazione consegnata a Regione Lombardia per la richiesta di co-finanziare la compravendita, il Parco precisa che la futura gestione andrà a “comporre un mosaico di superfici aperte con piccoli nuclei arborei ed arbustivi che, secondo i modelli di gestione ipotizzati per questi ambienti, dovrebbero enfatizzare il significato di questi siti per la biodiversità”. Nel documento viene aggiunto: “L'acquisizione da parte dell'Ente Parco potrà inoltre ovviamente prevenire ogni possibile contenzioso con i conduttori interessati ad una valorizzazione economica di questi spazi”.
L’esito del bando regionale per il 2024 verrà reso noto probabilmente già verso la fine di novembre, non ci dovrebbero essere sorprese. Poi l’operazione di acquisto dovrà essere conclusa entro il termine ultimo del mese di settembre 2025. Al precedente bando del 2022 il Parco di Montevecchia aveva candidato l’acquisto di due aree a Olgiate Molgora: una è la zona umida in Località Olcellera (costata circa 20 mila euro), l’altra a Pianezzo (acquisita per 50 mila euro circa), dove si realizzerà uno stagno con oltre 50 mila euro regionali e un parcheggio.
I terreni privati che saranno comprati fanno già parte del territorio del Parco naturale e sono ricompresi nella Zona Speciale di Conservazione Valle Santa Croce e Valle del Curone. In particolare questi suoli sono caratterizzati dai prati magri, che si chiamano così per il sottile strato di terra superficiale che ricopre la formazione rocciosa. È un habitat ancora ben conservato nonostante la crescita di qualche fascia arbustiva e di alberature spontanee. Si trovano una decina di varietà di orchidee dal delicato mantenimento e popolazioni di insetti che garantiscono la biodiversità.
Si tratta di punti topici e dal maggior pregio paesaggistico per il Parco, meta per questo di molti turisti. Non sono mancati neppure tentativi di organizzare dei raduni spirituali da parte di un sedicente mistico che dichiara di essere stato rapito dagli alieni e che riconosceva alle “piramidi di Montevecchia” un’attrattività speciale. Un evento, quello di un anno e mezzo fa, bloccato dal Parco per la tutela dei prati magri. Un secco no ribadito anche in seguito ad altre organizzazioni per delle iniziative di tipo meditativo e contemplativo.I terreni che saranno acquistati dal Parco si estendono precisamente su 41.460 mq e costeranno 309 mila euro in totale. I pendii della collina dei cipressi (21.670 mq) saranno ceduti dalla produttrice agricola che li possiede per 140 mila euro, ma l’operazione varrà per il Parco 166 mila euro, considerando pure le spese notarili e tecniche, oltre alle tasse. Gli acquisti per la collina del Belvedere di Cereda sono spacchettati su due proprietà: 50 mila euro in cambio di 7.140 mq e 70 mila euro per 12.650 mq, ma con i vari oneri i campi della collina a Nord verranno al Parco 143 mila euro. Il 90% dei costi, pari a 278.100 euro, sarebbe sostenuto da Regione Lombardia a cui è stato chiesto il contributo. La restante quota del 10%, che corrisponde a 30.900 euro, graverà invece sul Parco di Montevecchia e della Valle del Curone.
L’acquisizione di aree di proprietà privata rappresentava già nel 2011 una delle misure promosse dal Piano di gestione del Sito di Interesse Comunitario “Valle Santa Croce e Valle Curone”, in quanto venivano riconosciute delle condizioni di possibile conflitto per la permanenza dei prati magri in quella zona. Era stato riscontrato un doppio problema. Da una parte il timore che il ritorno all’agricoltura nei campi limitrofi potesse comportare la dispersione anche nell’habitat protetto di sostanze fitosanitarie chimiche impiegate per ottimizzare la resa delle coltivazioni, a danno però della biodiversità nei prati magri. Dall’altro il rischio che l’abbandono totale della terra priva di valenza economica per il conduttore privato potesse causare l’espansione delle macchie arbustive e alberate, fino a conquistare i fragili prati magri. Era stata suggerita la realizzazione di convenzioni con i privati, a fronte di indennizzi, per la corretta manutenzione delle aree, cosa che in parte è stata fatta.Nella relazione consegnata a Regione Lombardia per la richiesta di co-finanziare la compravendita, il Parco precisa che la futura gestione andrà a “comporre un mosaico di superfici aperte con piccoli nuclei arborei ed arbustivi che, secondo i modelli di gestione ipotizzati per questi ambienti, dovrebbero enfatizzare il significato di questi siti per la biodiversità”. Nel documento viene aggiunto: “L'acquisizione da parte dell'Ente Parco potrà inoltre ovviamente prevenire ogni possibile contenzioso con i conduttori interessati ad una valorizzazione economica di questi spazi”.
L’esito del bando regionale per il 2024 verrà reso noto probabilmente già verso la fine di novembre, non ci dovrebbero essere sorprese. Poi l’operazione di acquisto dovrà essere conclusa entro il termine ultimo del mese di settembre 2025. Al precedente bando del 2022 il Parco di Montevecchia aveva candidato l’acquisto di due aree a Olgiate Molgora: una è la zona umida in Località Olcellera (costata circa 20 mila euro), l’altra a Pianezzo (acquisita per 50 mila euro circa), dove si realizzerà uno stagno con oltre 50 mila euro regionali e un parcheggio.
M.P.