Cernusco chiede a Lomagna di subentrare nella gestione della scuola media "Verga"

“Formalizzerò nei prossimi giorni la richiesta per il passaggio a Cernusco Lombardone della gestione della scuola media”. Con queste parole il sindaco cernuschese Gennaro Toto ha comunicato in primis al suo Consiglio comunale la decisione dell’amministrazione di avocare ai suoi uffici il mantenimento in efficienza e in sicurezza dell’immobile che ospita il “G. Verga”. Dal 2014, quando si è sciolto il consorzio dell’Istituto comprensivo, i quattro Comuni di Cernusco, Lomagna, Montevecchia e Osnago – divenuti comproprietari dell’immobile di Moscoro – si sono organizzati tramite una convenzione rinnovata negli anni che ha fatto mantenere la guida sempre in capo a Lomagna. Dopo dieci anni senza alternanza, è difficile che la rotazione non venga accordata a Cernusco. Per resistergli, Osnago – che condivide gli uffici comunali con Lomagna – potrebbe candidarsi, ma sarebbe poco serio.
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Quindi si va a concretizzare proprio quello che avevamo evocato qualche settimane fa, analizzando la situazione e mettendo insieme i puntini. Il più grande dei quali è la non ammissione per errore materiale, per la seconda volta, al bando per l’efficientamento energetico del “G. Verga”. L’unica valutazione imprecisa che avevamo fatto è stata nel parlare di “mesi”, al plurale, quando invece ne è stato sufficiente uno per lo scatto in piedi di Cernusco.

E così la scuola, portata come fiore all’occhiello da Lomagna, dovrà essere ceduta ad un altro Comune, per altro di area politica opposta. Una perdita di prestigio sul piano politico, che brucerà all’amministrazione di Cristina Citterio. A Lomagna si cercherà di minimizzare, magari sostenendo che il cambio fosse nell’ordine delle cose. Ma significherebbe ignorare le parole che il sindaco di Cernusco ha dichiarato in pubblico, in Consiglio comunale lunedì 1° ottobre: “Visto che fino ad ora non è cambiato niente, magari noi saremo più fortunati o più bravi”.
E quando la minoranza ha mostrato delle titubanze, prendendo spunto dal cantiere della scuola elementare “G. Rodari” per l’antisismico che ha avuto dei ritardi, Gennaro Toto ha rincarato la dose: “Noi avremo avuto dei problemi, ma non conosco un cantiere in cui fili tutto liscio. Noi intanto siamo arrivati a finanziare l’intervento e a realizzarlo”. Insomma senza troppi giri di parole, il sindaco di Cernusco ha ribadito le perplessità – per usare un eufemismo – sulla gestione di Lomagna che già aveva espresso quando sedeva ai banchi della minoranza e poteva permettersi un linguaggio ancora più esplicito.

La capogruppo di UPAI Samantha Brusadelli ha mostrato dei dubbi sulla sostenibilità di essere capoconvenzione, una gestione che comporterà onori e oneri in termini di impegno e di lavoro degli uffici. Significa occuparsi delle manutenzioni ordinarie e straordinarie, del pagamento delle utenze, delle concessioni per la refezione scolastica e dell’uso della palestra, degli acquisti di arredi e attrezzature, e di una serie di adempimenti contabili e amministrativi. Le difficoltà potrebbero emergere, secondo Brusadelli, dal momento che la pianta organica di Cernusco è numericamente inferiore rispetto alla gestione associata di Lomagna e Osnago. Ma il primo cittadino ha manifestato sicurezza. Non lo ha detto, ma dai corridoi si vocifera che Toto per alleggerire i dipendenti comunali abbia pensato di assumere del personale esterno per l’attività amministrativa legata alla scuola media, da pagare con i soldi che da convenzione i Comuni sono tenuti a versare al capocordata come riconoscimento della funzione svolta. Si capirà se questa ricetta, al momento soltanto ipotetica, possa essere la soluzione giusta.

Certo è che la gestione corrente con epicentro a Lomagna ha dovuto fare i conti con una situazione degli uffici che, come abbiamo più volte documentato, ha vissuto fasi logoranti, da cui non si è ancora usciti del tutto. Il municipio dalle porte girevoli ha visto perdere un numero significativo di dipendenti, area Welfare inclusa. A cui si è aggiunta una forte incertezza nella riorganizzazione generale degli uffici. E almeno su questo una responsabilità da parte dei politici andrebbe assunta. Quando a dicembre si chiederà ai Consigli comunali di Lomagna e Osnago di rinnovare le gestioni associate degli uffici, non potrà non riemergere il tema dello smacco provocato da Cernusco sul ruolo non più di guida nella gestione della scuola media, con polemiche al seguito. Ma soprattutto il nuovo atteso equilibrio nei rapporti di forza tra gli Enti dell’ex consorzio scolastico potrebbe agitare certe acque già non molto calme.
M.P.
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