Mandic: in arrivo tre tecnici radiologi. Al via le gare per le nuove Risonanza e Tac. Si tratta con Inrca per Pneumologia
Sventato, almeno per il momento, il rischio di una “paralisi” in Radiologia. Dal 16 agosto, infatti, al San Leopoldo Mandic prenderanno servizio tre tecnici radiologi in libera professione, contrattualizzati fino al prossimo 31 dicembre con turni su 8-20 sette giorni su sette. La giornata di fatto risulta coperta e, soprattutto, consente al personale in servizio di riprendere fiato, pressato com’è ora per l’urgenza e le prestazioni interne e esterne. Nel frattempo la direzione strategica guidata dal Dg Marco Trivelli è a buon punto per chiudere un accordo per un medico e un altro tecnico radiologo. Se anche questo accordo andrà a buon fine il reparto sarà in condizioni di gestire tutte le richieste. Tuttavia il problema di fondo resta la stabilizzazione del personale. Ma questo tema si aggancia alle misure regionali atte a ridurre la fortissima incidenza di cooperative e strutture private organizzate che offrono professionisti flessibili ma con costi più elevati e poca o nessuna sensibilità verso il presidio nel quale si trovano temporaneamente a operare. Il blocco voluto dall’assessore Bertolaso deve essere accompagnato da estese misure compensative perché, altrimenti, è chiaro che allo state attuale senza collaborazioni esterne molti reparti ospedalieri lombardi non sarebbero più nelle condizioni di restare aperti.
Sempre in tema di Diagnostica per Immagini va in scadenza il contratto per la Risonanza Magnetica (Clicca QUI & QUI). E’ in fase di predisposizione il bando di gara per l’assegnazione di un nuovo contratto in service che comprenda oltre al macchinario tecnologicamente di ultima generazione anche i tecnici. In questo caso il personale avrà una funzione più flessibile nel senso che oltre a gestire l’impianto potrà essere utilizzato anche per altre prestazioni di reparto. Il contratto dovrebbe avere una durata di 5 anni.
Parallelamente sarà avviata la gara anche per la fornitura di una nuova TAC mentre con i fondi regionali assegnati al Mandic saranno sostituiti e aggiornati anche macchinari minori di reparto. Questi investimenti, oltre all’evidente rispondenza tecnica hanno anche l’obiettivo di trattenere medici giovani che, altrimenti, sarebbero attirati dalle proposte di ospedali di maggiori dimensioni. La prospettiva di lavorare con strumentazioni ad alta tecnologia favorisce la scelta di restare al Mandic.
Infine due altri argomenti sono sul tavolo della Direzione Strategica, intenta a redigere il Piano organizzativo Aziendale: il futuro di Ostetricia-Ginecologia e la Pneumologia. Dopo la chiusura del punto nascite è quasi certo che il reparto sarà declassato da struttura complessa a struttura semplice anche se, Ginecologia a livello ambulatoriale sta mostrando numeri in crescita.
Più complesso il tema di Pneumologia, oggi installata a cura dell’Inrca di Ancona al quinto piano. Da anni la richiesta di staccare il presidio casatese per aggregarlo all’ASST di Lecco viene respinta dalla direzione marchigiana. La ragione è semplice: senza il presidio lombardo l’Inrca perderebbe la multiregionalità. In quanto oltre a Ancona è aperto solo un piccolo presidio a Cosenza ma con numeri non certo entusiasmanti. Per cui è probabile che anche la richiesta avanzata dal dottor Trivelli non troverà una risposta favorevole da parte dei vertici anconetani. A questo punto il Direttore Generale può chiedere alla Regione il consenso a attivare un reparto di Pneumologia, ad elevata specializzazione, all’interno dell’ospedale di Merate al servizio dell’intera ASST Lecco. Attualmente il reparto diretto dal dottor Daniele Colombo ha raggiunto livelli di eccellenza con progetti importanti anche sulla grande disabilità. Procedere in questa direzione sembra inevitabile. E per Merate sarebbe il classico fiore all’occhiello.
Sempre in tema di Diagnostica per Immagini va in scadenza il contratto per la Risonanza Magnetica (Clicca QUI & QUI). E’ in fase di predisposizione il bando di gara per l’assegnazione di un nuovo contratto in service che comprenda oltre al macchinario tecnologicamente di ultima generazione anche i tecnici. In questo caso il personale avrà una funzione più flessibile nel senso che oltre a gestire l’impianto potrà essere utilizzato anche per altre prestazioni di reparto. Il contratto dovrebbe avere una durata di 5 anni.
Parallelamente sarà avviata la gara anche per la fornitura di una nuova TAC mentre con i fondi regionali assegnati al Mandic saranno sostituiti e aggiornati anche macchinari minori di reparto. Questi investimenti, oltre all’evidente rispondenza tecnica hanno anche l’obiettivo di trattenere medici giovani che, altrimenti, sarebbero attirati dalle proposte di ospedali di maggiori dimensioni. La prospettiva di lavorare con strumentazioni ad alta tecnologia favorisce la scelta di restare al Mandic.
Infine due altri argomenti sono sul tavolo della Direzione Strategica, intenta a redigere il Piano organizzativo Aziendale: il futuro di Ostetricia-Ginecologia e la Pneumologia. Dopo la chiusura del punto nascite è quasi certo che il reparto sarà declassato da struttura complessa a struttura semplice anche se, Ginecologia a livello ambulatoriale sta mostrando numeri in crescita.
Più complesso il tema di Pneumologia, oggi installata a cura dell’Inrca di Ancona al quinto piano. Da anni la richiesta di staccare il presidio casatese per aggregarlo all’ASST di Lecco viene respinta dalla direzione marchigiana. La ragione è semplice: senza il presidio lombardo l’Inrca perderebbe la multiregionalità. In quanto oltre a Ancona è aperto solo un piccolo presidio a Cosenza ma con numeri non certo entusiasmanti. Per cui è probabile che anche la richiesta avanzata dal dottor Trivelli non troverà una risposta favorevole da parte dei vertici anconetani. A questo punto il Direttore Generale può chiedere alla Regione il consenso a attivare un reparto di Pneumologia, ad elevata specializzazione, all’interno dell’ospedale di Merate al servizio dell’intera ASST Lecco. Attualmente il reparto diretto dal dottor Daniele Colombo ha raggiunto livelli di eccellenza con progetti importanti anche sulla grande disabilità. Procedere in questa direzione sembra inevitabile. E per Merate sarebbe il classico fiore all’occhiello.