Parco Curone: unanime sì all'inclusione di Riserva Lago e Plis Monte brianza

La Comunità del Parco di Montevecchia e della Valle del Curone ha approvato la modifica dello statuto nella seduta di lunedì 15 luglio. Un passaggio necessario dopo il sì in Consiglio regionale nello scorso aprile all’ampliamento dei confini. Sono stati inclusi la Riserva del Lago di Sartirana e i territorio dell’ex PLIS Monte di Brianza sui Comuni di Olgiate Molgora, Airuno e Valgreghentino. Il testo con le variazioni, sentita la Regione, era già stato licenziato dal Consiglio di Gestione del Parco, ha rassicurato il presidente Marco Molgora. “Portiamo questo punto – ha detto Molgora – con grande gioia. È stato un percorso lungo cominciato da chi mi ha preceduto. È un tipo di procedura che non è mai semplice, abbiamo avuto delle fasi complicate, anche per la non condivisione di tutti i soggetti. Per cui è stata necessaria la costruzione di un consenso non scontata”.
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Al tavolo della riunione della Comunità c’erano anche i sindaci di Airuno, Gianfranco Lavelli, e di Valgreghentino, Matteo Colombo, che non hanno potuto ancora votare. Per entrare a pieno titolo nei lavori di Cascina Butto i due Enti locali dovranno passare dai rispettivi Consigli comunali per approvare lo statuto. Per Valgreghentino il passaggio dovrebbe avvenire il 29 luglio, mentre per Airuno il giorno successivo. Poi si dovrà esprimere formalmente sullo statuto anche la Regione. A quel punto Airuno e Valgreghentino faranno parte della compagine dei Comuni soci.
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I sindaci di Airuno e Valgreghentino Gianfranco Lavelli e Matteo Colombo

Oltre a citare i nuovi Enti, con la nuova versione dello statuto sono state apportate delle piccole modifiche per renderlo più flessibile. Ad esempio non è riportato il valore percentuale delle quote di voto dei singoli Enti. È riportato il criterio con cui ogni anno sarà determinato il peso, dal momento che il numero degli abitanti cambia costantemente e anche l’estensione territoriale può essere soggetta a nuovi dimensionamenti. In questo modo lo statuto rimarrà fisso e con procedure più snelle saranno determinate le quote, come del resto la prassi dimostrava più pratico. Non viene nemmeno più fissato il valore del contributo ordinario per abitante. Sarà indicato direttamente nei documenti del bilancio di previsione. Al momento ogni Comune versa 1,5 euro a residente. Il vice sindaco di Olgiate Molgora, Matteo Fratangeli, ha chiesto lumi sulle tempistiche nella conseguente modifica al Piano Territoriale di Coordinamento del Parco. Molgora ha chiarito che si ha tempo due anni dall’approvazione dell’ampliamento in Consiglio regionale. La modifica dello statuto è stata approvata all’unanimità.
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Il presidente Marco Molgora

L’assemblea ha poi discusso di un nuovo ampliamento, questa volta sul territorio di La Valletta Brianza, rappresentato alla riunione dall’assessore Samuele Panzeri. Si tratta della primissima fase dell’iter. Il Parco può così partire nella raccolta delle informazioni utili alla predisposizione del Documento di indirizzo, che motiverà le ragioni e le opportunità dell’ampliamento. L’area è di 77,4 ettari e il Comune di La Valletta Brianza li vorrebbe far rientrare nel Parco naturale. I tempi saranno inevitabilmente lunghi. Il presidente Molgora ha fatto presente del caso analogo che riguardava Missaglia. La proposta risaliva al 2012, approvata dal Parco nel 2016 e infine dalla Regione nel 2019.
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All’interno dei 77,4 ettari ci sono due comparti dismessi di proprietà del Salumificio Beretta, che ha di recente fatto ricorso al TAR sul PGT approvato dal Comune. Il nuovo strumento urbanistico comunale prevede una riconversione agricola dell’area, ammettendo la possibilità di realizzare un parco fotovoltaico. Verrebbero acconsentiti insediamenti dello stesso peso degli attuali fatiscenti, ma solo con finalità agricole o agrituristiche. Il presidente Molgora ha informato che, da contatti intercorsi con gli uffici regionali, “la Regione starebbe ad aspettare come va il ricorso” prima di esprimersi sull’ampliamento.
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L'assessore di La Valletta Brianza Samuele Panzeri

Il direttore Michele Cereda ha descritto quel territorio da un punto di vista ambientale, evidenziando l’esistenza di una fascia boscata e di qualche zona umida che potrebbe essere valorizzata. L’assessore di La Valletta si è trovato a rispondere a qualche domanda dei colleghi sulle previsioni del PGT e sul ricorso, fornendo col contagocce alcune parziali informazioni. Paolo Belletti di Sirtori si è interrogato sul tema della bonifica delle coperture in amianto nel comparto a Sud che misura circa 25 mila mq. Le regole del Parco potrebbero scoraggiare il privato ad intervenire, ha osservato Belletti. Di contro è stato fatto notare da Fratangeli che il caso Bomar dimostrerebbe come, pur lasciando ampi margini di iniziativa sulle destinazioni d’uso, non è detto che la riqualificazione venga fatta. “Se non si creano delle controindicazioni – ha chiuso la questione Belletti – l’ampliamento del Parco è una buona cosa”. La proposta di avviare le verifiche sull’ampliamento nel territorio di La Valletta Brianza è stata decisa all’unanimità.
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Il sirtorese Paolo Belletti

Fratangeli e Redaelli (sindaco di Missaglia ndr) hanno infine stimolato la discussione su possibili nuovi ampliamenti nei Comuni di Calco e Casatenovo, riferendo di interlocuzioni con il Parco. Molgora ha confermato di contatti preliminari con i due Enti locali, ma ha frenato con decisione. Si tratta di Comuni non soci del Parco di Montevecchia e afferenti ad ambiti territoriali ecosistemici diversi da quello della Valle del Curone, così come definiti dalla Legge regionale del 2016. “Se ci facciamo prendere dal gigantismo rischiamo di ingessarci nella gestione. Ragioniamoci con calma” ha detto il presidente. Dello stesso avviso anche il direttore Cereda che ha ricordato che l’Ente Parco ha solo sei dipendenti.
M.P.
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