Robbiate: posata la reliquia di don Gnocchi in chiesa
Dalla mattina di oggi, domenica 2 giugno, la chiesa parrocchiale di Sant’Alessandro ospita permanentemente la reliquia di Don Carlo Gnocchi.
Un ricordo concreto, per sentire la presenza del beato nella comunità, voluto dal sindaco Marco Magni, che grazie alla collaborazione con don Gianni de Micheli e don Paolo Bizzarri ha trovato realizzazione.
“Il 2 giugno di 78 anni fa il referendum sanciva la nascita della nostra Repubblica, i cui principi di libertà e di democrazia sono racchiusi nella carta Costituzionale, valori di solidarietà, del rispetto delle regole, della sobrietà, della concretezza e umiltà, che devono essere messi in pratica nella quotidianità per unire i popoli, nella ricerca di una pace vera e giusta” ha ricordato il sindaco al termine della Messa, per celebrare insieme ai presenti l’importanza della Festa della Repubblica.
Qualità racchiuse dalla figura di Don Gnocchi, al quale esattamente quattordici anni fa venne intitolata la Casa delle Associazioni del paese. “Un sacerdote che ha dedicato la vita agli altri, donando se stesso ai suoi mutilatini, oratori, soldati e alpini avendo partecipato alla ritirata di Russia e avendo portato a casa le sofferenze dei giovani e di chi non ha fatto ritorno, come recita la sua celebre frase ‘negli occhi insanguinati di quei ragazzi che si lasciavano morire in mezzo alla neve ho visto il volto di Cristo”. Un uomo che ha realizzato opere concrete a favore dei più deboli e che il Cardinale Carlo Maria Martino ha definito “imprenditore della carità”, un titolo che riassume una figura che ha lasciato valori e insegnamenti indistruttibili di carità e di fede, con il compito di trasmetterli ai giovani.
Magni ha invitato a seguire le parole del sacerdote modello di umanità: “andiamo avanti con forza e coraggio prendendoci per mano”, agendo in maniera creativa, coraggiosa e lungimirante. Un grazie è stato rivolto ai rappresentanti dei comuni di Paderno e Imbersago, Barbara Riva e Giovanni Ghislandi, alle associazioni Pro Loco, Il Grappolo, la Schola Cantorum, gli Alpini, il Corpo Musicale Robbiatese, l’US Orobia, il gruppo Ama, il CSE di Barzanò e l’Ecomuseo dell’Adda e tutti coloro che hanno partecipato alla celebrazione della giornata.
Dopo la benedizione dei più fragili, la reliquia è stata portata in corteo alla cappella “Madonna della Rosa”, dove verrà realizzata una teca adatta ad ospitare e proteggere la reliquia del beato.
Un ricordo concreto, per sentire la presenza del beato nella comunità, voluto dal sindaco Marco Magni, che grazie alla collaborazione con don Gianni de Micheli e don Paolo Bizzarri ha trovato realizzazione.
“Il 2 giugno di 78 anni fa il referendum sanciva la nascita della nostra Repubblica, i cui principi di libertà e di democrazia sono racchiusi nella carta Costituzionale, valori di solidarietà, del rispetto delle regole, della sobrietà, della concretezza e umiltà, che devono essere messi in pratica nella quotidianità per unire i popoli, nella ricerca di una pace vera e giusta” ha ricordato il sindaco al termine della Messa, per celebrare insieme ai presenti l’importanza della Festa della Repubblica.
Qualità racchiuse dalla figura di Don Gnocchi, al quale esattamente quattordici anni fa venne intitolata la Casa delle Associazioni del paese. “Un sacerdote che ha dedicato la vita agli altri, donando se stesso ai suoi mutilatini, oratori, soldati e alpini avendo partecipato alla ritirata di Russia e avendo portato a casa le sofferenze dei giovani e di chi non ha fatto ritorno, come recita la sua celebre frase ‘negli occhi insanguinati di quei ragazzi che si lasciavano morire in mezzo alla neve ho visto il volto di Cristo”. Un uomo che ha realizzato opere concrete a favore dei più deboli e che il Cardinale Carlo Maria Martino ha definito “imprenditore della carità”, un titolo che riassume una figura che ha lasciato valori e insegnamenti indistruttibili di carità e di fede, con il compito di trasmetterli ai giovani.
Magni ha invitato a seguire le parole del sacerdote modello di umanità: “andiamo avanti con forza e coraggio prendendoci per mano”, agendo in maniera creativa, coraggiosa e lungimirante. Un grazie è stato rivolto ai rappresentanti dei comuni di Paderno e Imbersago, Barbara Riva e Giovanni Ghislandi, alle associazioni Pro Loco, Il Grappolo, la Schola Cantorum, gli Alpini, il Corpo Musicale Robbiatese, l’US Orobia, il gruppo Ama, il CSE di Barzanò e l’Ecomuseo dell’Adda e tutti coloro che hanno partecipato alla celebrazione della giornata.
Dopo la benedizione dei più fragili, la reliquia è stata portata in corteo alla cappella “Madonna della Rosa”, dove verrà realizzata una teca adatta ad ospitare e proteggere la reliquia del beato.
I.Bi.