Cernusco: Fiocchi dal Prefetto. E critica la cittadinanza all’Arma

“Ci sentiremo a breve”. La consigliera Daniela Fiocchi aveva salutato così i suoi ex sodali al termine di una tumultuosa discussione in Consiglio comunale, lo scorso 31 agosto, sulla sua decadenza per assenze ingiustificate. In un lungo intervento l’avv. Fiocchi aveva ritenuto illegittimo il provvedimento, minacciando un’azione giudiziaria qualora fosse stato approvato.

L’ex consigliera non si è data per vinta. Non ha ancora presentato un ricorso al TAR, è solo questione di tempo. Intanto, però, all’indomani del Consiglio comunale si è rivolta alla Prefettura di Lecco lamentando la supposta ingiustizia subìta e accusando il sindaco e il segretario sul metodo e sul merito della scelta di procedere con la sua decadenza da consigliera comunale. Le argomentazioni sono state simili a quelle pronunciate in aula consiliare [clicca QUI], allarmando inoltre sospetti sul testo che la deliberazione assumerà.

Se la delibera fosse pubblicata così come è stata presentata in Consiglio ci sarebbe scritta un’inesattezza, ovvero che la consigliera Fiocchi non abbia “partecipato alla discussione/si è allontanata dalla Sala consiliare prima della votazione in quanto interessata al provvedimento”. Fiocchi sarebbe pronta a denunciare tale “travisamento” della realtà. Se invece il testo fosse modificato in fase di pubblicazione, ciò avverrebbe senza che il Consiglio lo abbia emendato. Per Fiocchi ciò costituirebbe un vizio di forma. Alla richiesta di accesso agli atti non ha ottenuto risposta.

Se l’amministrazione comunale ha ridotto ai minimi termini i canali di comunicazione con l’avv. Fiocchi, altrettanto non potrà fare con la Prefettura. Che avrebbe già sollecitato il sindaco Gennaro Toto a fornire dei chiarimenti in merito alla vicenda, che assume sempre più dei caratteri scottanti.

All’azione istituzionale e giuridica che sta intavolando, Fiocchi ne affianca un’altra sul piano mediatico. Nella giornata odierna, in cui a Cernusco è tutto pronto per il concerto della Fanfara del 3° Reggimento Carabinieri Lombardia e per celebrare il conferimento della cittadinanza onoraria all’Arma dei Carabinieri, Fiocchi ha deciso di intervenire inviandoci delle sue considerazioni proprio sull’atto di conferimento della cittadinanza onoraria.

“Vorrei tornare sulla seduta di Consiglio Comunale del 31 agosto ‘scappata dalle mani’ al sindaco ed al segretario comunale per più di un motivo, tanto di carattere istituzionale che giuridico, legato alle deliberazioni approvate ed al loro contenuto, impregnata di situazioni al limite dell’ilarità” si apre così la nota di Fiocchi.

“In particolare sul conferimento della cittadinanza onoraria non vorrei, ma ho forti dubbi in proposito, che la decisione presa sia in gran parte dovuta al fatto che nei ranghi dell’amministrazione comunale di Cernusco militi un pensionato, ex graduato dell’Arma dei Carabinieri” dichiara l’avvocato riferendosi ad Antonio De Luca, che è stato elevato in Comune al ruolo di assessore proprio quando è stata liberata una sedia in Giunta a seguito della destituzione di Fiocchi dalla delega al Bilancio.

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“Come avete argomentato sulla vostra testata vorrei sottolineare ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, il fatto che, in virtù delle regolamentazioni comunali e, mi spiace doverlo ribadire, del buon senso, la cittadinanza onoraria può essere concessa a singole persone che si siano distinte in particolari campi, che meritano benemerenza e riconoscenza della Pubblica Amministrazione. A dire il vero, oltre ai compiti di tutela e salvaguardia del territorio cernuschese, non sembrerebbe proprio così appropriato conferire tale onorificenza per le motivazioni contenute nel provvedimento amministrativo” rinfocola così la polemica Daniela Fiocchi, con parole che rovinano il clima di festa atteso a Cernusco per le imminenti celebrazioni in pompa magna in favore dell’Arma.

“Non mi capacito poi sul fatto – insiste Fiocchi sul punto – che tale riconoscimento, se mai fosse corretto nella forma, abbia riguardato la sola Arma dei Carabinieri, visto che a Cernusco Lombardone è presente la Tenenza della Guardia di Finanza, ben meritevole di grande attenzione, stima e rispetto, al pari dell’Arma, completamente trascurata dalla brillante operazione d’immagine cui ha dato luogo l’amministrazione comunale. Al contrario, altre Amministrazioni (ne cito una a caso, Ferrara) hanno insignito dell’onorificenza entrambi i Corpi, riconoscendo il loro operato soprattutto in occasione del COVID, motivazione che mi sembra di grande rilievo sociale per il territorio, ben lontana da quelle riportate nel provvedimento di Cernusco Lombardone”.

L’avv. Fiocchi sviscera infine il tema dell’attinenza del conferimento della cittadinanza onoraria in questione con il relativo Regolamento comunale [clicca QUI]: “La lettura del Regolamento comunale non lascia spazio ad interpretazioni quando prevede la concessione della cittadinanza a persone (intendendo sic et simpliciter, persone fisiche). La differenza tra persone fisiche e giuridiche, in questo caso di diritto pubblico, dovrebbe essere ben esplicitata nel Regolamento con le dovute specifiche. Sostenere che il termine ‘persone’ possa essere ugualmente associato a persone fisiche o giuridiche è aberrante. Il segretario comunale, interpellato sul punto, ha posto sullo stesso piano il termine ‘personalità’ con una Forza Armata. Il che deve far riflettere”.

Fiocchi non si lascia sfuggire l’occasione per una pungente chiosa finale: “I problemi non si risolvono di certo con il suono delle fanfare o la richiesta di decadenza dei consiglieri che, su quasi 9.000 Comuni italiani, si è verificata peraltro solo in rarissimi casi, e in ancor meno situazioni ha avuto esito positivo, con strascichi in costose diatribe giurisdizionali. Ma, come ho spesso sentito dire da un ex collaboratore del Comune: in una terra di ciechi sono beati quelli che hanno un occhio solo. Arrivederci alla prossima!”.

M.P.
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