Italcementi: cinque sindaci pronti ad azioni a tutela della salute. Conferenza servizi il 5
Fabio Vergani (Imbersago), Gianpaolo Torchio (Paderno d'Adda), Daniele Villa (Robbiate), Robertino Manega (Verderio), Simone Biffi
A seguito della richiesta di Italcementi di aumentare la quantità di rifiuti di vario tipo (attualmente autorizzati in via sperimentale) e di utilizzare Combustibili Solidi Secondari (CSS) passando da 30.000 tonnellate/anno a 110.000 tonnellate/anno per alimentare la combustione nel forno di produzione del cemento di Calusco, i cinque comuni avevano chiesto una serie di approfondimenti e e integrazioni sullo studio di impatto sanitario. Richiesta che però non è stata accolta dagli enti istruttori della Valutazione di Impatto Ambientale.
A fronte di ciò i sindaci hanno diramato un comunicato riassuntivo della situazione, in attesa della conferenza del 5 agosto, annunciando anche altre azioni a tutela della salute pubblica.
Oggetto: Conferenza dei Servizi del 6 luglio 2022 - Istruttoria VIA17-BG per la valorizzazione energetica dei Combustibili Solidi Secondari nel cementificio Italcementi S.p.A. di Calusco d’Adda.
Il 10 ottobre 2014 Italcementi S.p.A. ha depositato presso la Provincia di Bergamo la richiesta di aumentare la quantità di rifiuti di vario tipo (attualmente autorizzati in via sperimentale) e di utilizzare Combustibili Solidi Secondari (CSS) passando da 30.000 tonnellate/anno a 110.000 tonnellate/anno, utilizzati per alimentare la combustione nel forno di produzione del cemento in sostituzione parziale dei combustibili tradizionali, da sempre utilizzati.
Contestualmente è stata attivata la procedura di Valutazione Impatto Ambientale (VIA) a cui hanno partecipato gli enti locali ed i soggetti portatori di interesse; la prima seduta della Conferenza dei Servizi si è tenuta l’11 febbraio 2015.
I Comuni di Imbersago, Paderno d’Adda, Robbiate, Solza e Verderio da sempre hanno seguito la pratica partecipando alla Conferenza dei Servizi per la VIA, nell’ottica di ottenere la massima tutela della salute dei cittadini interessati dalle ricadute delle emissioni del cementificio, che interessa circa 100.000 persone.
Introdurre rifiuti nel ciclo di combustione potrebbe infatti modificare in senso peggiorativo il profilo chimico-fisico delle emissioni non solo in termini quantitativi, aumentando i flussi di massa di alcuni inquinanti, ma anche qualitativo-composizionale per quanto attiene in particolare i microinquinanti, alcuni dei quali necessitano di maggiore attenzione rispetto ad altri (metalli pesanti, diossine, PCB, ecc.).
A seguito della seconda Conferenza dei Servizi del 14 dicembre 2015, ad agosto 2016 è stato richiesto ad Italcementi S.p.A. di integrare il capitolo salute dello studio di impatto ambientale (studio tossicologico) con ulteriori valutazioni con l’approccio epidemiologico. Questa richiesta è stata presa in carico da Italcementi S.p.A., con qualche contrarietà in merito alle modalità di richiesta, che ha portato Italcementi S.p.A. a presentare ricorso al TAR di Brescia contro la Provincia di Bergamo.
A giugno 2021 viene tramesso da Italcementi S.p.A. lo studio di Health Impact Assessment con l’approccio epidemiologico richiesto, poi rivisto sulla base della interlocuzione con ATS Bergamo e ATS Monza e Brianza e trasmessa l’integrazione in data 22 dicembre 2021.
Gli scriventi Comuni hanno visionato i molteplici temi trattati ma, non avendo le competenze professionali per una valutazione complessiva dello studio e di altri documenti depositati, hanno predisposto e sottoscritto un protocollo di intesa per affidare un incarico professionale ad un tecnico competente.
Secondo le nostre valutazioni (con il supporto del consulente tecnico), lo studio é completo nei dati ambientali, il modello di dispersione applicato per la mappatura della ricaduta delle emissioni è idoneo, la scelta dell’area di studio è condivisibile. Non condividiamo invece il metodo utilizzato per l’attribuzione della dose di esposizione e la categorizzazione della popolazione secondo l’appartenenza all’area agricola, industriale e residenziale.
Nella parte finale di attribuzione degli inquinanti alla popolazione esposta non utilizza un metodo in grado di determinare con la necessaria accuratezza quali e quanti siano i soggetti maggiormente esposti, inficiando di fatto la possibilità di valutare se vi sia o meno un rischio aggiuntivo associato all’effettiva esposizione alle ricadute del cementificio; ciò sarebbe possibile, ad esempio, e come da noi proposto, integrando l’indagine sanitaria di Italcementi S.p.A. con uno studio epidemiologico analitico osservazionale (Caso-controllo o Coorte) condotto secondo protocolli standardizzati allo stato dell’arte, come peraltro eseguito in numerosi altri scenari analoghi sul territorio regionale e nazionale. Abbiamo quindi fatto richiesta, con precedenti lettere e in Conferenza dei Servizi del 06 luglio 2022, di riformulare questi dati seguendo altri protocolli per approfondire ed integrare lo studio di impatto sanitario.
Essendo lo studio, con approccio epidemiologico, effettuato nel rispetto delle normative e procedure regionali ed in coerenza con i protocolli ISPRA, gli Enti istruttori della VIA purtroppo non hanno ritenuto di accogliere la nostra richiesta.
La Conferenza dei Servizi del 06.07.2022 non è stata comunque conclusiva e una quarta seduta é convocata per il 5 Agosto 2022.
Sulla base degli esiti finali dell’istruttoria VIA in corso, gli scriventi Comuni, al solo scopo di chiarire in ogni modo possibile l’impatto dell’emissione sulla popolazione residente, consapevoli del già alto tasso di inquinamento che insiste sul territorio per via delle molteplici fonti inquinanti, valuteranno altre possibili azioni da mettere in campo a favore della tutela della salute pubblica.