Imbersago: forum elettorale ''infiammato'', al centro temi del Meratese, il Mandic, consumo del suolo e sicurezza su SP 56
Un confronto vivo e acceso, stimolato in particolar modo dalle domande giunte dal pubblico, proprio quello che faceva al caso di una comunità per nulla disaffezionata alla cosa pubblica come quella di Imbersago. Merateonline lo ha organizzato fra i tre candidati sindaco in corsa alle elezioni di domenica 26 maggio nella serata di giovedì, a poco più di 48 ore dal voto. Sul palco, insieme ai moderatori della serata, Giacomo Zamperini di ''Imbersago per tutti'' con le sue posizioni decise, Rosana Mauro di ''Imbersago in più'' e il suo impegno per le persone e Fabio Vergani di ''Insieme per Imbersago'', per continuare il lavoro degli ultimi 15 anni del suo gruppo. Di seguito le domande che sono state poste nel corso della serata, ospitata nel salone dell'oratorio Paolo VI di via Parrocchiale, gentilmente concesso dal parroco Don Bruno Croci.
In un recente incontro, i candidati sindaco del centrosinistra meratese e casatese hanno sottoscritto un manifesto di intenti immaginando un futuro di coesione tra gli enti, collocando in cima alla lista delle tematiche da affrontare in sinergia argomenti quali l'ambiente, i trasporti, il lavoro, la cultura e la sanità. Dal vostro punto di vista, Imbersago dovrebbe seguire questa logica?
In un recente incontro, i candidati sindaco del centrosinistra meratese e casatese hanno sottoscritto un manifesto di intenti immaginando un futuro di coesione tra gli enti, collocando in cima alla lista delle tematiche da affrontare in sinergia argomenti quali l'ambiente, i trasporti, il lavoro, la cultura e la sanità. Dal vostro punto di vista, Imbersago dovrebbe seguire questa logica?
Da sinistra: Marco Pessina, Giacomo Zamperini, Rosana Mauro, Fabio Vergani e Alberto Secci
Fabio Vergani:
Prima di tutto ci tengo a sottolineare una cosa: faremo di tutto affinchè Imbersago mantenga la sua autonomia. Detto questo, trovo che il lavoro di squadra sia necessario. Abbiamo un ospedale che va curato a vista da noi amministratori, un trasporto pubblico che richiede attenzione specialmente verso il pendolarismo lavorativo e degli studenti. Abbiamo un mondo del lavoro da tutelare e credo che ci dovremo confrontare su temi quali l'abbandono scolastico e la non ricerca di occupazione nei giovani.
La squadra di Imbersago in più
Rosana Mauro:
E' vero che dobbiamo innanzitutto rimanere autonomi, ma è nostro dovere anche quello di essere il più possibile attivi sul nostro territorio. Il nostro gruppo ha veramente apprezzato il manifesto sottoscritto dai candidati del centrosinistra meratese e casatese, e lo condivide in pieno. Per costruire un futuro diverso per tutto il circondario questa è l'unica via.
Giacomo Zamperini:
L'idea di associare i servizi non è solo una strada percorribile, ma è l'unica strada. Chi rimane da solo, oggi come oggi, fa molta più fatica degli altri. La Regione premia i Comuni che si associano tra loro come ad esempio su temi di sicurezza e videosorveglianza. Questo però non significa che possiamo dimenticare o svilire l'identità del Paese, l'essere imbersaghesi. L'orgoglio va valorizzato senza rinunciare ai servizi.
La squadra di Imbersago per tutti
Immaginiamo che anche gli imbersaghesi abbiano a cuore le sorti di un presidio ospedaliero come il Mandic di Merate e molti avranno letto come di recente si siano fatte ipotesi di chiusure di reparti e smantellamento del Pronto Soccorso. Che cosa farà la vostra Amministrazione per difendere ed eventualmente valorizzare questo ospedale?
Rosana Mauro:
Noi ai tavoli non ci siamo ancora mai seduti e sulla carta non possiamo sapere che cosa sta accadendo al Mandic. Sappiamo però che il territorio si sta mobilitando e che con il documento citato poco fa si sta tentando di valorizzare i servizi attualmente in essere. Vero è che se ne stanno anche depotenziando altri. Credo che se un domani avremo la possibilità di intervenire, lo dovremo fare tutti insieme. E' proprio in occasioni come queste che serve restare uniti. Se i Comuni lo sono e come noi hanno da difendere un presidio ospedaliero, allora non c'è Regione che tenga e che non possa ascoltarci.
La squadra di Insieme per Imbersago
Giacomo Zamperini:
Credo che nessuno sia per la chiusura Mandic. Ma siccome non mi piace raccontare frottole, vi dico subito che non sta a noi decidere se resta aperto o meno. La cosa importante è che se qualcuno deve fare una visita specialistica, non di urgenza, può anche pensare di prende la sua macchina o usare il servizio di trasporto pubblico locale, anche se andrebbe implementato, e può tranquillamente andare al Manzoni di Lecco o a Milano. Ormai il mondo va avanti così non servono più i tuttologi. Sappiamo che una problematica è poi questa: pronto soccorsi come quelli milanesi sono intasati di cittadini stranieri che pensano di poter utilizzare gratuitamente quel servizio per farsi curare, anche senza un'emergenza. In futuro dovranno essere i Comuni a rendersi responsabili di questo: se vedono che un loro cittadino ogni giorno va al pronto soccorso, allora dovrà intervenire. Noi faremo in modo di privilegiare gli interventi di urgenza per gli imbersaghesi, gli altri verranno dopo.
Rosana Mauro
Fabio Vergani:
L'ospedale di Merate dista 2,5 km da dove ci troviamo ora. E' il nostro ospedale. Non possiamo permetterci che venga ridimensionato nei servizi offerti e depotenziato nelle strutture. In queste ultime settimane alcuni sindaci hanno lanciato un grido d'allarme circa la paventata chiusura del punto nascite e la riduzione ad 12 ore del servizio di pronto soccorso. In Regione garantiscono che l'ospedale non chiude, ma di fatto lo si rende meno attraente, così i numeri calano, gli obiettivi non vengono raggiunti, le liste d'attesa aumentano e non si investe più. Bisogna anticipare qualsiasi determinazione nefasta sul futuro del Mandic e i sindaci hanno il dovere di farsi promotori di una campagna anche dura, se servisse, per la difesa di una bene così prezioso sul nostro territorio. Il meratese e il casatese sono due territori trainanti per l'economia, e il servizio deve essere il più efficiente possibile.
Giacomo Zamperini
A questo punto si sono fatti avanti dal pubblico i cittadini con le loro domande.
Quali sono i vostri elementi di discontinuità rispetto alle ultime amministrazioni?
Giacomo Zamperini:
Accetto le polemiche che sono emerse, come mi aspettavo, relative al fatto che sono estraneo alle vicende del territorio. Per me è chiaramente un difetto, ma mi permette anche di avere una visione terza. Trovo un paese vivo, che credo abbia voglia di mettersi in gioco. Insieme alla trasparenza, la partecipazione sarà il nostro elemento di discontinuità.
Fabio Vergani
Fabio Vergani:
Nel mio caso, ovviamente, di discontinuità non c'è. Semmai ci sono idee nuove, ma lo stile rimarrà lo stesso.
Rosana Mauro:
Imbersago in più vuol dire andare oltre. Noi crediamo che sia importante che questo paese non venga sconvolto. Abbiamo strutture e patrimoni che non aspettano altro di essere valorizzati, e questo proveremo a fare.
Come pensate di contenere lo sviluppo del territorio imbersaghese?
Fabio Vergani:
Per quanto ci riguarda, la linea del nostro gruppo è sempre stata consumo del suolo pari a zero. E oggi sono a ribadire che il nostro obbiettivo è consumo di suolo zero.
Rosana Mauro:
Concordo con Vergani, non dobbiamo permettere che il territorio venga ulteriormente urbanizzato. Siamo convinti, ripeto, che già sia pieno di strutture che attendono di essere ripristinate.
Giacomo Zamperini
Io non mi posso permettere di promettervi questa cosa del cemento zero perché semplicemente non è vera. C'è una legge regionale che lo prevede, ma stiamo parlando di una visione da qui a cinquant'anni. Quello che avverrà invece negli anni più prossimi è già scritto in piani che arrivano da molto tempo fa. Trovo poi che stare nel Parco Adda Nord sia sconveniente per quanto complica la vita alle persone. Vergani a questo punto ha voluto replicare, spiegando che se Imbersago non è come la Sernovella è proprio grazie al Parco Adda Nord, una garanzia per la tutela del territorio.
La parola è quindi tornata ai moderatori della serata.
L'Amministrazione uscente lascerà comunque in eredità un avanzo di 550mila e rotti euro, soldi che - se non torneranno i vincoli di finanza pubblica, cosa probabile - potranno anche essere utilizzati per realizzare un intervento di medie dimensioni. Se sarete voi il sindaco, come li investirete?
Giacomo Zamperini:
Secondo il mio punto di vista la domanda dovrebbe essere un'altra, e cioè ''come mai non sono stati investiti in opere utili questi soldi?''. In ogni caso, li utilizzerei ad esempio per implementare il turismo e, non solo dal punto di vista delle strutture, ma anche per tutta una serie di iniziative che è giunta l'ora di promuovere seriamente.
Fabio Vergani:
E' una cifra che sappiamo come spendere, ma serve innanzitutto saper programmare. Sappiamo che serve un marciapiede che colleghi il centro paese con l'oratorio, la chiesa parrocchiale e il centro della frazione di Sabbione. Siamo consapevoli che è un'opera complessa e onerosa, ma abbiamo il dovere di provarci. Ci sono poi il marciapiede di via Moratti e il marciapiede di via Copernico, per mettere in comunicazione i paesi limitrofi. La nostra amministrazione ha estinto diversi mutui in quindici anni - ha spiegando difendendosi dalle accuse avanzate da Zamperini che, poco prima, aveva definito inefficiente il lavoro degli ultimi governatori imbersaghesi (proprio per aver avanzato una somma tanto importante), ndr - non temiamo perciò confronti dal punto di vista progettuale perché sappiamo di aver lavorato bene.
Rosana Mauro:
Noi non pensiamo che la precedente Amministrazione abbia lavorato male, pensiamo però che ci sia stata poca attenzione nella valorizzazione dei luoghi. Prendiamo ad esempio il problema degli allagamenti in alcuni luoghi del paese. Ecco, ci piacerebbe fare degli investimenti che risolverebbero alcune di queste problematiche. Ci va anche bene che un bilancio si chiuda in positivo, ma alcuni fondi dovevano e potevano essere investiti meglio. La parola è quindi ritornata al pubblico che prima di lasciare la parola ai candidati per il loro appello finale, si sono concentrati sul futuro dello stradone che divide il centro del paese dalle rive dell'Adda.
Cosa pensate di fare per ridurre i rischi che si corrono, specie dopo la chiusura del Ponte di Paderno che ha portato ancora più traffico, sulla SP 56?
Giacomo Zamperini:
Trattandosi di una strada provinciale dobbiamo scordarci l'introduzione dei semafori intelligenti, perché non previsti dal codice stradale. Io non sono un amante degli autovelox, ma possono essere una soluzione. In ogni caso, un rimedio a questa problematica andrà trovata presto. Rosana Mauro: Sicuramente non potremo lasciare la strada in questa situazione. E' insicura per chi attraversa a piedi e in bici, dovremo per forza di cose intervenire.
Fabio Vergani:
La chiusura del Ponte di Paderno non ha giovato alla salute della SP 56. Ha ragione Giacomo quando dice che i semafori intelligenti non si possono installare, così come dei dossi. Pensiamo dunque ad un potenziamento dei controlli da parte della Polizia Locale, che dovrà essere a sua volta potenziata, cosa che otterremo solo relazionandoci con i Comuni del circondario.
Infine l'appello al voto. Ai candidati è stato chiesto di spiegare le ragioni per le quali i cittadini dovrebbero votare per loro e non per gli avversari.
Rosana Mauro:
In più vuol dire innanzitutto attenzione alla persona, di qualsiasi nazionalità e qualsiasi religione possa essere. La persona al primo posto vuol dire fare comunità, fare comunità vuol dire fare rete. E noi vogliamo che questa rete sia valorizzata. Siamo convinti che Imbersago con pochissime azioni possa veramente diventare una perla di questo territorio.
Giacomo Zamperini: Oggi fare il candidato sindaco non è una passeggiata. Questa sera voglio però prendermi due impegni: il primo di mantenere quello che è il nostro motto, e cioè permettere a tutti di partecipare, incontrandoci e ascoltandoci. Non è mia intenzione quella di scomparire, e anche per questo vi prometto che prenderò residenza e un appartamento qui a Imbersago.
Fabio Vergani: Perché votare Insieme per Imbersago? Perché vogliamo rinnovare il nostro impegno per la comunità. Perché è vero che si può fare di più, ma dal 27 maggio il rischio è anche quello di fare di meno. Per questo in lista abbiamo quattro amministratori che hanno una forte esperienza amministrativa e sono insieme alla componente giovanile che è estremamente valida ed estremamente competente attraverso i quali vogliamo dare un chiaro segno di rinnovamento per offrire una profonda continuità alla nostra azione di governo.
E.C.