Robbiate: tra sorrisi e qualche lacrima i ''Bambini di Cernobyl'' sono tornati a casa

I bambini di Cernobyl hanno lasciato l'Italia e le famiglie di "Aiutiamoli a vivere", che li hanno accolti. Da ieri sono di nuovo a Zariece,  nelle loro case, ma quei trentacinque giorni vissuti qui sono certamente serviti a migliorare la loro salute. In particolare a diminuire il livello di cesio nel sangue. Che, a trentadue anni dall'incidente alla centrale nucleare ucraina, le analisi ancora rilevano.

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Zariece è infatti a soli cento chilometri dall'impianto.  Giorni, quelli vissuti qui, che hanno consentito ai piccoli di migliorare la salute, tuttora in pericolo per le conseguenze  dell'incidente che il 28 aprile 1986 a Cernobyl, aveva inquinato aria e terra con materiale radioattivo. Ieri Palina, che ha dieci anni ed è alla sua terza "vacanza terapeutica" era sorridente, ma per lei è stata l'ultima volta in cui, al suo arrivo, è volata tra le braccia di Marina, Pietro, Agatha e Thomas, con i quali ha diviso la casa di Paderno d'Adda. Qualche lacrima anche da Varvara, sette anni lunghe trecce bionde, mentre a Verderio Mascia ha lasciato Emma e Nora.

Dei dodici bambini giunti quest'anno, otto erano alla loro prima vacanza. Hanno solo sette anni. Accompagnati da Hanna, la maestra e Marina interprete sono partiti da Bergamo. Oggi ricominceranno a frequentare la scuola bielorussa.
Fondato nel 1990, sostenuto anche dalle amministrazioni comunali di Paderno d'Adda, Robbiate, Verderio e Imbersago, il Comitato "Aiutiamoli a vivere", è ora diretto da Gianluca Simondi. Aveva organizza un calendario di iniziative perchè i bambini potessero incontrarsi e condividere momenti di serenità. "Dal 21 al 25 maggio - dice Marina Bozzetti - li abbiamo accompagnati a Cesenatico, perchè potessero scoprire il mare e respirare aria diversa".
S.P.

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