Robbiate: alunni a lezione di 'Tifo Positivo', progetto che batte i pregiudizi nello sport

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Le quarte elementari di Robbiate battono l'antisportività 4 a 0. Quattro come le prove che gli studenti  hanno sostenuto nella mattinata di giovedì 7 dicembre, misurandosi con difficoltà che normalmente non dovrebbero affrontare, come correre al buio o aggirarsi tra gli ostacoli di una città bendati, lanciare un vortex da seduti o saltare con una gamba sola.

Per riuscire nelle varie imprese, poi, hanno spesso dovuto affidarsi ad un loro compagno, e ciò a significare che lo sport è prima di tutto un gioco di squadra, anche quando appare una sfida individuale. Sono parecchi gli scopi all'interno del progetto ''Io tifo positivo'' della onlus ''Comunità Nuova'' di Milano, su tutti quello di sensibilizzare i più giovani nei confronti degli sport paraolimpici.

Tony Supino e Claudia Cecini

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Il sodalizio, che negli ultimi mesi ha avuto modo di conoscere a fondo le quarte della primaria robbiatese, è da tempo schierata in prima linea per combattere i pregiudizi e le fasce più deboli, non a caso è retta da don Gino Rigoldi, cappellano dell'istituto penale per minorenni ''Beccaria'' di Milano.

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''Occorre andare oltre ciò che l'occhio vede - si legge nella presentazione del progetto ''Io tifo positivo'' - Occorre abbattere i pregiudizi, per aprire la porta della relazione e quindi dell'integrazione e inclusione sociale. Lo sport è un mezzo molto efficace per trasmettere ai giovani i valori che permettono di crescere e diventare grandi: la passione, il divertimento e l'aggregazione, il rispetto dell'avversario, la dedizione e il sacrificio''.

In gran parte quello che hanno imparato ragazze e ragazzi iscritti alla elementare robbiatese in questi mesi trascorsi con gli educatori di ''Comunità Nuova''. ''Abbiamo incontrato per la prima volta i ragazzi a fine ottobre, svolgendo con loro una lezione di riflessione in classe - ha spiegato Claudia Cecini, l'educatrice che insieme al collega Tony Supino ha seguito gli alunni robbiatesi nel progetto - A questo è seguito un secondo incontro che si è svolto nel negozio Decathlon, la cui fondazione è finanziatrice del progetto, che è sostenuto anche dalla ''Fondazione Candido Cannavò''.

''In questa occasione i ragazzi hanno conosciuto alcuni testimonial del progetto come Elisa Bettini, una guida per ipovedenti, e l'atleta Antonella Inga. Poi abbiamo portato i ragazzi ad assistere ad una partita di basket in carrozzina, con la squadra Briantea84 di Cantù
- ha proseguito l'educatrice - Sono venuti anche insegnanti e genitori, e abbiamo spiegato agli alunni come tifare. L'obiettivo della nostra onlus è quello di promuovere lo sport come mezzo educante''.

La mattinata sport ''responsabile'' degli alunni di quarta, giovedì 7 dicembre, è incominciata intorno alle 9.30. L'educatore Supino ha mostrato loro i vari esercizi, che poi hanno messo in pratica con passione e divertimento.

Quattro, come detto, le tappe previste. Un percorso in città, bendati, da svolgere con l'aiuto di un bastone e un assistente. Poi una corsa ad ostacoli, da svolgere necessariamente o su di una gamba o con le braccia dietro la schiena. Altro esercizio il lancio del vortex da seduti, e poi una tappa alla postazione dell'olfatto, dove i giovani hanno dovuto riconoscere degli alimenti con il solo aiuto del loro fiuto.
A.S.
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