Robbiate: la storia di giovani intraprendenti. Alberto, 22 anni, e la sua passione per le api

L'associazione CambiaMenti ha inaugurato le attività della propria sede presso la Casa delle Associazioni di Robbiate con il primo di una serie di appuntamenti che intendono promuovere le attività di giovani imprenditori o di ragazzi e ragazze impegnate nel mondo della cultura e del sociale.


Nell'incontro di venerdì si è parlato di apicoltura con il 22enne studente di geologia Alberto Previati che circa due anni fa ha iniziato la sua avventura con le api, una passione che lo ha sempre accompagnato insieme al suo amore per la natura.

"La mia è un'esperienza quasi da autodidatta - ha esordito Alberto - l'apicoltura è una realtà molto complessa ed è difficile capire ciò che accade in un'arnia. Fortunatamente a darmi una mano c'è Riccardo, il papà della mia ragazza, che da molti anni si dedica a questo hobby".

Alberto Previati


Dopo aver spiegato nel dettaglio l'anatomia e i compiti delle diverse api nell'arnia, come avviene la covata da parte dell'ape regina e com'è possibile, con un "escludi regina" che non impedisce però alle altre api di passare, dividere i telai da nido da quelli da miele che stanno nel melario, Alberto ha raccontato i suoi primi passi nel mondo dell'apicoltura.


"Le prime 5 arnie le abbiamo acquistate nel maggio del 2014 da altri apicoltori e le abbiamo messe in un campo dietro casa mia a Cassina Fra Martino. Partire non è stato facile perché le abbiamo impiantate tardi per la produzione del miele, scegliendo di far ingrossare le famiglie; a settembre, di ritorno dalle vacanze, ho però trovato due arnie completamente vuote e questo mi ha un po' scoraggiato", ha raccontato il giovane meratese. "Non ci siamo dati per vinti ed abbiamo impiantato in marzo altre tre famiglie: questa volta è andata bene perché a fine estate siamo riusciti a raccogliere 8 melari e a settembre, dopo la smielatura, abbiamo invasettato 120 chili di miele, 100 millefiori e 20 di acacia".


La vendita tra amici e conoscenti è andata a gonfie vele e questo ha convinto Alberto a dare un nome al suo miele: "Il miele dei Carécc", legando la sua esperienza di piccolo imprenditore agricolo a quella di suo nonno e della sua famiglia che proprio nei campi detti in dialetto Carécc coltivavano il frumento.


Presto l'associazione CambiaMenti definirà un calendario con i prossimi appuntamenti e con altre storie di giovani intraprendenti del nostro territorio.

M.F.
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