Imbersago: dopo cinquant'anni chiude i battenti il circolo Arci. Ragioni economiche fanno ''morire'' un pezzo di storia

Era stato comunicato ai soci, e l'assemblea dei tesserati aveva approvato la decisione prima delle feste. Lo scorso 2 gennaio però non vedere le porte del bar del circolo Arci di Imbersago aprirsi, come ogni giorno, per 47 anni, al rientro dalla festività del primo dell'anno, ha fatto sicuramente un certo effetto a tutti gli imbersaghesi.


Il circolo è stato infatti un pezzo di storia del paese, un luogo di ritrovo che ha accompagnato nei momenti di svago più di una generazione; e la sua chiusura dal primo di gennaio del 2016 va ben oltre la semplice cessazione di un'attività.


"È un dispiacere enorme perché il circolo è sempre stato un posto di aggregazione dove discutere, giocare a carte e nel quale chiunque poteva trovarsi come a casa propria", ha spiegato il presidente dell'Arci di Imbersago Luigi Cattaneo. "I tempi però sono cambiati, così come la situazione dei bar: i circoli Arci sono aperti soltanto ai soci, che a Imbersago sono diminuiti di anno in anno, e per statuto non possiamo né fare utili né vendere bevande ai non tesserati. Ragioni economiche hanno quindi portato alla sofferta decisione di cessare l'attività, che con grande fatica al 31 - 12 - 2015 siamo riusciti a chiudere sostanzialmente in pareggio. Non c'erano altre possibilità perché in questi anni si è verificato un lento morire che ci ha costretto a passare da 2 ad 1 dipendente e a fare sempre più ricorso ai volontari; controllare poi che nel locale non ci fosse nessuno senza tessera era sempre più complicato".


L'Arci di Imbersago continuerà comunque ad esistere e a portare avanti le proprie iniziative: "La nostra sede si sposterà nei vicini locali di proprietà della Coop che ci verranno concessi ad uso gratuito. Per quanto riguarda il bar, dove eravamo in affitto, spetterà alla Coop decidere se entrare in trattativa con dei privati per aprire un esercizio commerciale", ha continuato il presidente Cattaneo. "Quando sono arrivato ad Imbersago la prima cosa che ho fatto è stata cercare un circolo Arci ed ho passato interi pomeriggi prima di essere ammesso ad un tavolo per giocare a carte. Queste esperienze, purtroppo, appartengono ormai ad un'altra generazione e anche il volontariato è cambiato, caratterizzandosi più nell'assistenza sociale che nelle attività ricreative".

I 220 soci che nell'anno appena trascorso avevano in tasca la tessera dell'associazione - pur non essendo tutti di Imbersago - sono un numero rilevante per un paese che conta meno di 2.500 abitanti; tuttavia non sono sufficienti per permettere al circolo di sopravvivere e sono molti meno rispetto alle 300 tessere sottoscritte in media fino a pochi anni fa e alle migliaia di persone che in quasi cinque decenni hanno frequentato regolarmente l'Arci ed il suo bar.


Le attività del gruppo ecologico e quelle del gruppo di cammino, le gite e i corsi dell'Arci ripartiranno, ma da giovedì scorso le porte del bar rimarranno quindi chiuse e non spetterà più all'associazione servire bevande ai propri soci.

"La licenza per la vendita degli alcolici rilasciata dalla questura di Como è datata 1968 - ha spiegato ancora Luigi Cattaneo - a richiederla fu il primo presidente dell'Arci di Imbersago Luigi Bonfanti, scomparso una decina di anni fa, che guidò l'associazione ininterrottamente fino al 1999. All'epoca la struttura, fatta costruire dalla Coop, ospitava già un circolo dell'Ente Nazionale Assistenza Lavoratori, ma è stato l'Arci, in seguito, a dargli vita grazie anche ai 2 campi della bocciofila, una delle prime della zona".


10 anni fa Luigi Cattaneo ha assunto la presidenza dell'Arci imbersaghese, cercando di rinnovare il circolo e far quadrare i bilanci: "Negli ultimi anni le iniziative si sono un po' sopite perché ci siamo dovuti concentrare sulle questioni economiche. Nei nuovi locali cercheremo ora di incrementare i corsi e ripetere esperienze di grande valore come l'organizzazione della premiazione del partigiano Francesco Casazza nel 2014".

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Giovedì sera il brindisi di capodanno è stato dunque anche l'ultimo passato al circolo per i tanti soci. Già dalla mattina del 31 molti di loro si chiedevano dove potranno trascorrere le giornate in compagnia e non mancavano i ricordi delle gite organizzate in tutta Europa e di eventi come le castagnate che coinvolgevano tutto il paese.

"L'Arci e il circolo sono stati una grande famiglia", ha sottolineato la signora Elisa Corti, che dal 1980 al '96 ha gestito il bar. Una famiglia che dovrà ora abituarsi ad una nuova casa.
Matteo Fratangeli

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