Imbersago: scatti di foto e attimi di vita di Pietro Redaelli
Pietro Redaelli sorridente...davanti all'obiettivo
"Ho cominciato da ragazzino a fotografare. Sono del '41 e a quei tempi, data la fine della guerra, c'era ancora più bisogno di lavorare. A me piaceva tutto quello che c'era da scoprire, soprattutto l'arte. I miei genitori mi compravano le riviste specializzate ed è proprio su quelle che ho scoperto la fotografia. Ecco che mi regalarono la mia prima macchina fotografica, la mia passione e il mio lavoro. Ho lavorato per diversi giornali ma la mia foga è sfociata nei più svariati campi: il jazz, la musica, la prosa. Crederò sempre nel valore delle piccole cose, ecco perché quella volta ho voluto salvare quel vecchio monastero della Misericordia a Missaglia e restaurarlo nel migliore dei modi....".
Con l'amico Paolo Menon scultore di fama internazionale e signora
Ecco come Pietro Redaelli si racconta ai nostri occhi e a quelli di tutti. Pietro è un fotografo, ma un fotografo che ha fatto della fotografia un'arte, grazie alla sua capacità di cogliere le sfumature, i riflessi e i gesti nelle espressioni di chiunque si soffermi sotto il suo sguardo. Sabato 20 giugno, presso la sala civica del municipio di Imbersago, l'artista ha presentato una parte delle sue numerose collezioni: "Brianza: storie di una terra". "Amo tanto passeggiare per i campi e la natura. Quando lo faccio incontro spesso contadini o altre persone che camminano come me. La maggior parte è spesso diffidente e guarda male me e l'occhio della mia macchina fotografica. Ma io non sono così. Ogni volta mi avvicino lo stesso, cerco di approcciare e finisco con il raccontar loro l'intera storia della mia vita".A destra il sindaco di Imbersago Giovanni Ghislandi, Pietro Redaelli, Ambrogio Valtolina con delega cultura e signora,
Filippo Panzeri già sindaco di Imbersago per più di un mandato
Chiara Commito