Imbersago: è scomparsa Lidia Proietti, concertista e direttrice del conservatorio di Bologna, musicista di fama internazionale
Da martedì il panorama italiano della musica da camera si è fatto più povero e piange una delle sue personalità più illustri. È infatti scomparsa, presso la sua abitazione di Imbersago, la professoressa Lidia Proietti, concertista e per quasi trent'anni direttrice del conservatorio di musica "Giovan Battista Martini" di Bologna, considerata la prima scuola musicale pubblica in Italia.
Nubile, persona schiva e riservata, nonostante una vita colma di successi in campo accademico e musicale, oltre che di alte onorificenze (su tutte i titoli di Cavaliere del Lavoro e di Ufficiale al Merito della Repubblica Italiana), Lidia Proietti, classe 1921, si era trasferita ad Imbersago sei anni fa da Bologna per avvicinarsi al fratello ed ai nipoti, ed era poco conosciuta in paese.
"Nostro padre era un grande appassionato di musica - ci ha raccontato Sergio Proietti, fratello minore della sig.ra Lidia - io stesso fui indirizzato verso lo studio del violino e ottenni qualche risultato apprezzabile, ma Lidia aveva un talento unico e naturale per il pianoforte; talento che poi coltivò al conservatorio di Bologna".
"La prima occasione la ebbe in tempo di guerra - ha continuato il sig. Proietti - e andò in Montenegro a suonare per le truppe. Nonostante la pericolosità di un viaggio simile per quella che allora era una ragazza di vent'anni non volle farsi sfuggire l'opportunità". "Da quel momento iniziò a girare per il mondo per i suoi concerti: in Germania, Francia, Brasile...l'unico suo rimpianto fu quello di non essere mai riuscita a suonare in concerto a Bologna. Era una donna fiera e diretta, e questo forse le causò qualche problema politico con il comune", ci ha spiegato con un sorriso il fratello Sergio.
Tra gli anni '50 e gli anni '60 Lidia Proietti decise però di lasciare la carriera da concertista ed intraprendere quella dell'insegnamento a tempo pieno.
Così non fu, e la professoressa Proietti iniziò una lunga e proficua carriera nell'insegnamento; tanto che è sufficiente digitare il suo nome su internet per scorrere una lunga lista di artisti che la ricordano nelle loro biografie professionali: da Stefano Bezziccheri a Giovanni Bartoli, fino Stefano Orioli e Mauro Landi (ora entrambi insegnanti al conservatorio di Bologna ).
"Mia sorella ebbe il suo primo incarico di insegnamento a Cagliari, poi divenne direttrice del conservatorio di Campobasso - ci ha raccontato ancora Sergio Proietti - , in seguito tornò finalmente con la famiglia a Bologna, ottenendo una cattedra al conservatorio "Martini" nei primi anni '60. In pochi anni, nonostante le discordanze con il Comune, divenne quindi direttrice del conservatorio e della sezione staccata di Cesena".
Trasferitasi in Brianza nel gennaio 2008, la professoressa non volle comunque abbandonare la musica e, nonostante gli anni le rendessero difficile suonare il meraviglioso pianoforte a mezza coda Bechstein che fa bella mostra di sé nel salotto dell'abitazione di Imbersago, ha trascorso questo tempo nel sistemare ed archiviare centinaia, forse migliaia di spartiti.
Lidia Proietti al pianoforte
Nubile, persona schiva e riservata, nonostante una vita colma di successi in campo accademico e musicale, oltre che di alte onorificenze (su tutte i titoli di Cavaliere del Lavoro e di Ufficiale al Merito della Repubblica Italiana), Lidia Proietti, classe 1921, si era trasferita ad Imbersago sei anni fa da Bologna per avvicinarsi al fratello ed ai nipoti, ed era poco conosciuta in paese.
Con il conte Chigi
Nata a Foggia, ma originaria dell'Emilia, la signora Lidia si avvicinò giovanissima al pianoforte e agli studi musicali, fortemente sostenuta in questa sua passione dal padre che lavorava come ferroviere."Nostro padre era un grande appassionato di musica - ci ha raccontato Sergio Proietti, fratello minore della sig.ra Lidia - io stesso fui indirizzato verso lo studio del violino e ottenni qualche risultato apprezzabile, ma Lidia aveva un talento unico e naturale per il pianoforte; talento che poi coltivò al conservatorio di Bologna".
"La prima occasione la ebbe in tempo di guerra - ha continuato il sig. Proietti - e andò in Montenegro a suonare per le truppe. Nonostante la pericolosità di un viaggio simile per quella che allora era una ragazza di vent'anni non volle farsi sfuggire l'opportunità". "Da quel momento iniziò a girare per il mondo per i suoi concerti: in Germania, Francia, Brasile...l'unico suo rimpianto fu quello di non essere mai riuscita a suonare in concerto a Bologna. Era una donna fiera e diretta, e questo forse le causò qualche problema politico con il comune", ci ha spiegato con un sorriso il fratello Sergio.
Da bambina insieme al padre
Tra gli anni '50 e gli anni '60 Lidia Proietti decise però di lasciare la carriera da concertista ed intraprendere quella dell'insegnamento a tempo pieno.
Con Salvatore Accardo da giovani
In una foto recente insieme alla concertista Maria Grazia Filippi al centro
Così non fu, e la professoressa Proietti iniziò una lunga e proficua carriera nell'insegnamento; tanto che è sufficiente digitare il suo nome su internet per scorrere una lunga lista di artisti che la ricordano nelle loro biografie professionali: da Stefano Bezziccheri a Giovanni Bartoli, fino Stefano Orioli e Mauro Landi (ora entrambi insegnanti al conservatorio di Bologna ).
Con il maestro Riccardo Muti
"Mia sorella ebbe il suo primo incarico di insegnamento a Cagliari, poi divenne direttrice del conservatorio di Campobasso - ci ha raccontato ancora Sergio Proietti - , in seguito tornò finalmente con la famiglia a Bologna, ottenendo una cattedra al conservatorio "Martini" nei primi anni '60. In pochi anni, nonostante le discordanze con il Comune, divenne quindi direttrice del conservatorio e della sezione staccata di Cesena".
Mauro Landi e Stefano Orioli
Alfredo Casella
Trasferitasi in Brianza nel gennaio 2008, la professoressa non volle comunque abbandonare la musica e, nonostante gli anni le rendessero difficile suonare il meraviglioso pianoforte a mezza coda Bechstein che fa bella mostra di sé nel salotto dell'abitazione di Imbersago, ha trascorso questo tempo nel sistemare ed archiviare centinaia, forse migliaia di spartiti.
Il meraviglioso pianoforte a mezza coda Bechstein
Matteo Fratangeli