A POCHI GIORNI DALL'ASTA SPARITI MOBILI PER MEZZO MILIARDO
Il furto l'altra notte alla Villa Mombello, già residenza dei Principi Falcò, oggi di proprietà dell'uomo d'affari Giorgio Corbelli, presidente del Napoli Calcio e della Tv commerciale Telemarket
Incredibile. Dopo aver vinto il braccio di ferro con il Ministero e aver ottenuto il via libera alla vendita dell'ingente patrimonio custodito all'interno della settecentesca villa Mombello, il patron del Napoli e della Tv commerciale "Telemarket", Giorgio Corbelli, è rimasto "vittima" di un furto che ha sfoltito la quantità di mobili, quadri, tappeti e arazzi da porre in vendita all'asta. L'altra notte, ignoti sono penetrati nella proprietà passando da un cancello secondario. Con evidente perizia, hanno selezionato mobili, quadri, tappeti e oggetti di antiquariato, li hanno calati da una finestra di un'ala della villa e sono fuggiti col pesante bottino. Valore stimato della razzia, 500 milioni. Tra i mobili spariti, un tavolo massiccio, un cassettone, un dipinto e alcune specchiere; tutti oggetti di non facilissimo trasporto. Inoltre sembra siano stati sottratti anche un dipinto di grande valore e alcuni candelieri risalenti al '700 e '800. Come dicevamo nella villa è in corso un'esposizione dell'intero patrimonio in essa contenuto. A partire da giovedì prossimo, tutti gli oggetti saranno posti in vendita durante un'asta organizzata dalla Semenzato di Venezia. Ma all'appello mancheranno senz'altro un bel po' di arredi di valore.
Come si è giunti a questa eccezionale asta? Ecco la storia recente dei Signori di Mombello.
Il Fai ha tentato inutilmente di bloccare la vendita degli arredi
VERRA' SMANTELLATA VILLA FALCO'
IL MINISTERO ACQUISTA
L'immenso patrimonio di villa Orsini Colonna Falcò a Mombello di Imbersago andrà perso. La notizia è in circolazione da qualche giorno, da quando Giorgio Corbelli, proprietario della villa, del Napoli e della casa d'aste Semenzato (con sede nell'omonimo paese in provincia di Milano), ha deciso di intraprendere la via della vendita all'incanto per mobili, arredi, argenti, tappeti e suppellettili, valutati complessivamente oltre trenta miliardi. Numerosi antiquari italiani e stranieri stanno raggiungendo in questi giorni la dimora del 700, per visionare gli oltre 3000 lotti che Corbelli ha fotografato e inserito in un catalogo. Fino al 16 maggio la villa resterà aperta a visitatori, curiosi e appassionati per prendere visione direttamente della merce. Poi, da giovedì 17 maggio fino al martedì successivo l'intero patrimonio verrà separato definitivamente in tredici sessioni d'asta. Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, per mezzo della Soprintendenza per i beni artistici e storici per le province di Milano, Bergamo, Como, Lecco, Lodi, Pavia, Sondrio e Varese ha fatto sapere alla casa d'aste di essere intenzionato all'acquisto di molti pezzi. Una disciplina particolarmente favorevole al soggetto pubblico, dovrebbe mettere in condizioni di acquisto privilegiate il Ministero. Tra i lotti di particolare interesse la Soprintendenza ha ravvisato l'Assalto ai Briganti, un olio della fine del 600 di Alessandro Magnasco; il ritratto di Don Francisco de Mourra III Marchese di Castel Rodrigo a cavallo, dipinto della scuola di Diego Velasquez; l'Interno della Biblioteca di Villa Mombello ad Imbersago con le Muse, dipinto di un membro della famiglia Falcò e il Davide con la testa di Golia, del Cagnacci.
Altre opere che hanno destato l'interesse del Ministero sono diverse di un ignoto autore spagnolo, due dipinti del Todeschino, la camera da letto della Principessa Sveva, una coppia di comodini, un tavolo e degli armadi. Proprio per il grande interesse del Ministero per i Beni Culturali, l'asta, di cui battitore sarà Corbelli, seguirà un iter particolare. Un iter che almeno in parte potrà recuperare la perdita dell'unità del patrimonio di villa Falcò e che la Principessa Sveva Colonna non avrebbe mai voluto potesse andar perduto nei salotti della piccola borghesia di mezzo mondo. Ai suoi mobili, lei teneva molto; qualcuno ha persino potuto vedere la nobildonna piangere quando seppe del colpo che il bandito sardo Graziano Mesina mise a segno nella dimora brianzola. L'intera collezione di francobolli del marito, Principe Alfonso Pio Falcò di Savoia morto da decenni, valutata oltre quattrocento milioni, prese il volo così come una ventina di quadri e importanti argenti. Poi, nel gennaio del 1999 la donna morì e lascio tutti i suoi beni al nipote Prospero Colonna, romano, figlio del fratello della donna, Donastremo. Prospero, era secondogenito di Donastremo che aveva avuto altri tre figli: Marcantonio, Lautenzia e Stefano. Essendo Marcantonio già erede di un'altra ricchissima zia, Sveva Colonna preferì lasciare i suoi beni al secondogenito. Lo stesso che impossibilitato a mantenere la villa di Mombello, scelse, una volta conclusa la successione, di vendere tutto al presidente del Napoli nonchè battitore d'asta Giorgio Corbelli, vincitore di un braccio di ferro con il Fondo Italiano per l'Ambiente. Infatti, il Fai voleva impedire la vendita e quindi lo smantellamento dell'intero patrimonio della villa che aveva vincolato come patrimonio non separabile. Poi il Corbelli (che tra l'altro è titolare di Telemarket) ha fatto opposizione davanti al Tar della Lombardia che, nonostante l'intervento dell'avvocatura generale dello Stato, gli ha dato ragione. Successivamente, anche il tentativo di un tavolo di trattative tra Cariplo, Regione e altri soggetti è andato in fumo. Fatto sta che adesso, l'intero patrimonio non è vicolato alla vendita unitaria e il 22 maggio Mombello sarà spogliata definitivamente dei suoi mobili, argenti, tappeti, arazzi, libri e dipinti che da secoli l'adornavano. Resta una consolazione e una speranza. La prima: il Principe Alfonso Falcò prima di morire lasciò l'archivio della sua biblioteca all'Ambrosiana di Milano. La seconda: che il Ministero possa acquisire almeno alcune delle opere d'arte poste in vendita.
Incredibile. Dopo aver vinto il braccio di ferro con il Ministero e aver ottenuto il via libera alla vendita dell'ingente patrimonio custodito all'interno della settecentesca villa Mombello, il patron del Napoli e della Tv commerciale "Telemarket", Giorgio Corbelli, è rimasto "vittima" di un furto che ha sfoltito la quantità di mobili, quadri, tappeti e arazzi da porre in vendita all'asta. L'altra notte, ignoti sono penetrati nella proprietà passando da un cancello secondario. Con evidente perizia, hanno selezionato mobili, quadri, tappeti e oggetti di antiquariato, li hanno calati da una finestra di un'ala della villa e sono fuggiti col pesante bottino. Valore stimato della razzia, 500 milioni. Tra i mobili spariti, un tavolo massiccio, un cassettone, un dipinto e alcune specchiere; tutti oggetti di non facilissimo trasporto. Inoltre sembra siano stati sottratti anche un dipinto di grande valore e alcuni candelieri risalenti al '700 e '800. Come dicevamo nella villa è in corso un'esposizione dell'intero patrimonio in essa contenuto. A partire da giovedì prossimo, tutti gli oggetti saranno posti in vendita durante un'asta organizzata dalla Semenzato di Venezia. Ma all'appello mancheranno senz'altro un bel po' di arredi di valore.
Come si è giunti a questa eccezionale asta? Ecco la storia recente dei Signori di Mombello.
Il Fai ha tentato inutilmente di bloccare la vendita degli arredi
VERRA' SMANTELLATA VILLA FALCO'
IL MINISTERO ACQUISTA
Villa Falcò
L'immenso patrimonio di villa Orsini Colonna Falcò a Mombello di Imbersago andrà perso. La notizia è in circolazione da qualche giorno, da quando Giorgio Corbelli, proprietario della villa, del Napoli e della casa d'aste Semenzato (con sede nell'omonimo paese in provincia di Milano), ha deciso di intraprendere la via della vendita all'incanto per mobili, arredi, argenti, tappeti e suppellettili, valutati complessivamente oltre trenta miliardi. Numerosi antiquari italiani e stranieri stanno raggiungendo in questi giorni la dimora del 700, per visionare gli oltre 3000 lotti che Corbelli ha fotografato e inserito in un catalogo. Fino al 16 maggio la villa resterà aperta a visitatori, curiosi e appassionati per prendere visione direttamente della merce. Poi, da giovedì 17 maggio fino al martedì successivo l'intero patrimonio verrà separato definitivamente in tredici sessioni d'asta. Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, per mezzo della Soprintendenza per i beni artistici e storici per le province di Milano, Bergamo, Como, Lecco, Lodi, Pavia, Sondrio e Varese ha fatto sapere alla casa d'aste di essere intenzionato all'acquisto di molti pezzi. Una disciplina particolarmente favorevole al soggetto pubblico, dovrebbe mettere in condizioni di acquisto privilegiate il Ministero. Tra i lotti di particolare interesse la Soprintendenza ha ravvisato l'Assalto ai Briganti, un olio della fine del 600 di Alessandro Magnasco; il ritratto di Don Francisco de Mourra III Marchese di Castel Rodrigo a cavallo, dipinto della scuola di Diego Velasquez; l'Interno della Biblioteca di Villa Mombello ad Imbersago con le Muse, dipinto di un membro della famiglia Falcò e il Davide con la testa di Golia, del Cagnacci.
Sveva Colonna Pia Falcò
Altre opere che hanno destato l'interesse del Ministero sono diverse di un ignoto autore spagnolo, due dipinti del Todeschino, la camera da letto della Principessa Sveva, una coppia di comodini, un tavolo e degli armadi. Proprio per il grande interesse del Ministero per i Beni Culturali, l'asta, di cui battitore sarà Corbelli, seguirà un iter particolare. Un iter che almeno in parte potrà recuperare la perdita dell'unità del patrimonio di villa Falcò e che la Principessa Sveva Colonna non avrebbe mai voluto potesse andar perduto nei salotti della piccola borghesia di mezzo mondo. Ai suoi mobili, lei teneva molto; qualcuno ha persino potuto vedere la nobildonna piangere quando seppe del colpo che il bandito sardo Graziano Mesina mise a segno nella dimora brianzola. L'intera collezione di francobolli del marito, Principe Alfonso Pio Falcò di Savoia morto da decenni, valutata oltre quattrocento milioni, prese il volo così come una ventina di quadri e importanti argenti. Poi, nel gennaio del 1999 la donna morì e lascio tutti i suoi beni al nipote Prospero Colonna, romano, figlio del fratello della donna, Donastremo. Prospero, era secondogenito di Donastremo che aveva avuto altri tre figli: Marcantonio, Lautenzia e Stefano. Essendo Marcantonio già erede di un'altra ricchissima zia, Sveva Colonna preferì lasciare i suoi beni al secondogenito. Lo stesso che impossibilitato a mantenere la villa di Mombello, scelse, una volta conclusa la successione, di vendere tutto al presidente del Napoli nonchè battitore d'asta Giorgio Corbelli, vincitore di un braccio di ferro con il Fondo Italiano per l'Ambiente. Infatti, il Fai voleva impedire la vendita e quindi lo smantellamento dell'intero patrimonio della villa che aveva vincolato come patrimonio non separabile. Poi il Corbelli (che tra l'altro è titolare di Telemarket) ha fatto opposizione davanti al Tar della Lombardia che, nonostante l'intervento dell'avvocatura generale dello Stato, gli ha dato ragione. Successivamente, anche il tentativo di un tavolo di trattative tra Cariplo, Regione e altri soggetti è andato in fumo. Fatto sta che adesso, l'intero patrimonio non è vicolato alla vendita unitaria e il 22 maggio Mombello sarà spogliata definitivamente dei suoi mobili, argenti, tappeti, arazzi, libri e dipinti che da secoli l'adornavano. Resta una consolazione e una speranza. La prima: il Principe Alfonso Falcò prima di morire lasciò l'archivio della sua biblioteca all'Ambrosiana di Milano. La seconda: che il Ministero possa acquisire almeno alcune delle opere d'arte poste in vendita.
Roberto Perego