Azione: per il 25 aprile diamo voce all'Ucraina che resiste

A distanza di 80 anni da quel 25 aprile 1945 che ha segnato la Storia, ascoltiamo chi, oggi, sogna la pace e combatte per la libertà e la democrazia. 
AzioneLiberazioneVoce1.jpg (91 KB)
AzioneLiberazioneVoce9.jpg (413 KB)
Tina Anselmi, staffetta partigiana e prima donna Ministro della Repubblica, sosteneva che “la libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale, quando comincia a mancare.” Oggi, 80 anni dopo la liberazione avvenuta il 25 aprile del 1945, quella mancanza di libertà è sentita da tanti uomini e donne nel mondo. 
AzioneLiberazioneVoce4.jpg (262 KB)
 
AzioneLiberazioneVoce5.jpg (142 KB)
 
Per questo, Azione Lecco celebra l'attualità della Festa della Liberazione dal Nazifascismo, dando voce alla comunità ucraina di Lecco, a cui ha chiesto di raccontarsi attraverso le voci di Olena e di Anya. 
AzioneLiberazioneVoce3.jpg (32 KB)
“Sono Olena Martynova. Ho 49 anni, sono ucraina e vivo a Lecco da 24 anni. Vengo da Sumy, una città nel nord-est dell’Ucraina, diventata tristemente “famosa” negli ultimi tempi. In questi tre anni e due mesi di guerra ho vissuto sulla mia pelle un dolore e una paura mai provati prima e che accomuna tutti gli ucraini: chi sotto le bombe, chi al fronte a combattere, chi aiutando da lontano. 
Sono stata a Sumy per due mesi l’anno scorso, in uno dei dieci centri di volontarie anziane che creano reti di camuffamento per il fronte e cuciono vestiti militari per i ragazzi. Che persone! È stato un onore per me.
Lì ho visto i soldati, tanti soldati, impegnati nei preparativi e a ordinare e trasportare materiali. Sono sempre indaffarati, seri, concentrati e veloci. Mai vista una tale determinazione verso un solo obiettivo: la Libertà.
Mi commuovo per tutti loro, che combattono contro l’occupante. Combatto anch’io, aiuto come posso: dono soldi per i droni, per le auto, importantissime per i nostri soldati. Aiuto anche i miei parenti, la vita è diventata più cara durante la guerra. Mi sento in colpa per essere qui, per non aver deciso di andare a combattere direttamente. Forse... non ho il coraggio.
L’Italia è diventata la mia seconda patria, che ho imparato ad amare. Mi ha dato tanto. Sono divisa a metà tra due Paesi. Come tanti di noi, immigrati.
In questi anni di guerra ho studiato di nuovo la nostra storia ucraina e ho seguito attentamente la politica, che prima odiavo. L'Ucraina vuole restare un Paese libero e democratico e costruire un futuro migliore. Ucraina libera ed europea! Pace all’Ucraina!”
AzioneLiberazioneVoce2.jpg (108 KB)
Ecco ancora le parole di Anya, altra donna ucraina residente nel meratese, a Imbersago: “Viviamo in un’epoca in cui le minacce sono sottili, ma reali. C’è chi dice che "dappertutto è brutto", che "tutti gli stati sono ugualmente colpevoli", e che quindi tanto vale lasciare le cose come stanno. È una trappola pericolosa, perché porta all’indifferenza, all’accettazione passiva dell’ingiustizia.
Ma la realtà dimostra che non tutto è uguale. La Russia ha sovvertito l’ordine mondiale, mostrando che è possibile invadere, distruggere, annientare il vicino senza venire fermati. Ha trasformato i confini in trincee, i civili in bersagli, le città in fosse comuni.
Un’altra tentazione diffusa è il pensiero che “è così dappertutto”. Non è vero. Ogni essere umano ha difetti e debolezze, sì. Ognuno di noi ha bisogno di aiuto. Non esiste una persona al mondo che possa farcela da sola. È proprio questo che ci rende umani: siamo, grazie al cielo, imperfetti. Ma non siamo tutti uguali. Sì, abbiamo le nostre fragilità, ma cerchiamo ogni giorno di fare il nostro meglio – e spesso, ci riusciamo. Non tutti torturiamo, non tutti uccidiamo, non tutti gettiamo altri esseri umani nelle fosse comuni.
La differenza esiste. È concreta. È tra chi sceglie le risposte facili e chi sceglie la compassione e pazienza. Tra chi cerca colpevoli e chi cerca la soluzione.
La democrazia non è perfetta, ma è il meglio che abbiamo costruito. E per difenderla serve l'esperienza del passato ma specialmente l'intelligenza del cuore”.
AzioneLiberazioneVoce6.jpg (824 KB)
"Insomma, fare memoria del passato, non rimanere indifferenti a ciò che avviene nel mondo e impegnarci per preservare i valori democratici faticosamente conquistati è un nostro dovere e una ragione in più per fare Politica ed entrare in Azione" conclude Eleonora Lavelli, segretaria provinciale di Azione Lecco.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.