Robbiate: in CC, debito per il ricorso al TAR di Brescia

Il seguente punto all'ordine del giorno della seduta consiliare di martedì, ovvero, l'adesione alla campagna “R1pud1a” di Emergency, è finito sotto il mirino della minoranza. Il consigliere Giulio Alfarano ha preso la parola contro questa campagna “ipocrita e farlocca” usata solo per far pubblicità a “un'organizzazione di parte e divisiva”. “Volete esporre uno striscione con un'affermazione bellissima, ma nota agli italiani da oltre settant'anni, sapete bene che sulla facciata del municipio possono essere esposte solo la bandiera italiana e europea per motivi di opportunità politica e di neutralità di idee. Gli slogan e i cartelli non fermeranno i quaranta conflitti in atto nel mondo, a differenza di azioni diplomatiche e un esercito forte e coeso”. Un messaggio che provoca una distorsione della realtà e che rappresenta una presa in giro verso gli uomini e donne che nel mondo stanno rischiando la vita per la pace, ha concluso il consigliere prima di votare contro alla delibera insieme al resto della minoranza.
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Il sindaco Marco Magni ha dunque aggiornato i presenti sul ricorso fatto da parte dei comuni del meratese e della provincia di Lecco al T.A.R. di Brescia sul caso Italcementi-Heidelberg Materials. La sentenza, arrivata il 16 gennaio, ha condannato il comune di Robbiate, in quanto ente capofila, ad un debito fuori bilancio, stabilito in maniera cautelare a 45.000 euro, 25.000 euro dei quali da riconoscere ai cinque enti a cui è stato fatto ricorso: la Provincia di Bergamo, l'Ats di Bergamo, l'Ats Brianza, Arpa Lombardia e Heidelberg Materials. Gli altri Comuni del protocollo “rimborseranno” la quota a Robbiate, suddividendo in maniera equa il debito. “Abbiamo ritenuto di non fermarci e di continuare nelle verifiche collaborando con le Agen zie di Tutela della Salute per capire l'incidenza dell'inquinamento e la qualità dell'aria, per tutelare l'ambiente e i cittadini e controllare la procedura che Italcementi dovrà obbligatoriamente seguire quando si faranno indagini sul passaggio da 30 mila a 50 mila e poi 110 mila tonnellate di utilizzo di combustibili alternativi nella cementeria” ha dichiarato il sindaco, mettendo in chiaro l'intenzione dei Comuni di non arrendersi nonostante non si siano potuti ottenere i dati per condurre un'indagine epidemiologica.
I.Bi.
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