"Retesalute", Corbetta: la logica della condivisione è estranea al sindaco Panzeri

RobertoCorbettaRetesalutePRIMA.jpg (30 KB)
Egregio Direttore,
Il disappunto che ho provato nel leggere l'intervento con cui il Sindaco de La Valletta Brianza si affanna a convincere i suoi e-lettori delle ragioni che lo hanno portato a non aderire all'azienda speciale Retesalute (azienda di cui è stato, peraltro, come Lei ha correttamente ricordato, uno dei principali promotori ed anche, aggiungo io, uno strenuo fautore e sostenitore -almeno in tempi non sospetti-) mi impone, atteso il ruolo che attualmente rivesto in detta azienda, di intervenire, non tanto per alimentare una polemica sterile e improduttiva di cui l’azienda non ha alcun bisogno, quanto per evitare che una lettura, seppur frettolosa e superficiale, di tale intervento getti discredito su un'azienda che, superate le note vicende, sta recuperando credibilità, non solo agli occhi dei soci, ma anche del “mondo esterno”.
Innanzitutto, vorrei ricordare che, come gli addetti ai lavori ben sanno, il mero dato numerico di raffronto fra la spesa sostenuta dal Comune de La Valletta per l'acquisto dei servizi appaltati ad imprese terze e la spesa che detto ente avrebbe sostenuto nel caso in cui tale servizio fosse stato affidato a Retesalute, non è corretto e restituisce un'immagine distorta e, comunque, irreale della situazione che si vuole rappresentare.
Infatti, Retesalute non è un mero fornitore di servizi ma un ente pubblico che opera con una logica di programmazione territoriale per una gestione integrata delle politiche sociali.
Retesalute fornisce un servizio, per così dire, a 360 gradi, che va ben oltre la mera prestazione di attività materiale.
Retesalute non si limita ad erogare ai Comuni soci una prestazione ma svolge, al contempo, una funzione, più ampia e strategica, di progettazione e coordinamento, oltre che di controllo e rendicontazione, di cui si deve necessariamente tenere conto nel quadro economico complessivo di un servizio e che va ben oltre l'attività, invece, appaltata e svolta da una cooperativa esterna.

Ma vorrei, se mi è consentito, fare anche un ragionamento di più ampio respiro e andare oltre a quella che oserei definire la …“logica della calcolatrice”.
Retesalute non è infatti una cooperativa alla stregua di tante altre e se così fosse non avrebbe, a mio modo di vedere, neppure ragione di esistere.
Retesalute è, innanzitutto, Solidarietà, Condivisione, mutualità e Reciprocità.
E’ il tentativo di dare una risposta unitaria (ed univoca) ai bisogni dei cittadini permettendo, al contempo, ai Comuni soci di supportarsi reciprocamente nella gestione dei servizi alla Persona.
E’ il tentativo (perdonatemi la voluta ripetizione) di ragionare assieme, superando gli angusti e, spesso, anacronistici confini dei singoli Comuni per cercare non solo di dare una risposta al bisogno immediato e contingente del singolo ma anche di inseguire e realizzare progetti ambiziosi e di più largo respiro che, altrimenti, rimarrebbero di esclusivo appannaggio di altre realtà, ben più grandi delle nostre.
E’, per usare le sue parole, caro Direttore, la …logica comunitaria!
E’ con questa logica che si lavora giorno per giorno, da un lato tenendo sempre un occhio attento, vi posso assicurare, al centesimo e alla virgola, ma, dall’altro, cercando anche di avere una visione di insieme di più ampio respiro che travalica i confini territoriali dei singoli Comuni in funzione di un principio solidaristico e comunitario ormai consolidato (almeno per i più).
Ma è anche, consentitemi, la logica della condivisione.
Infatti i Comuni soci non sono meri clienti, ma attori protagonisti nella definizione delle strategie e delle politiche sociali del territorio.
In una prospettiva di tal genere, il dato economico è, certamente, importante ma non è, sicuramente, l'unico e, forse, neppure l’essenziale.
Roberto Corbetta Presidente del CDA Azienda Speciale Retesalute
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.