Fermate dei treni soppresse, strade colabrodo e intasate, ponte, linea MI-BG. La misura è davvero colma

Affollata di semplici cittadini mescolati ad amministratori locali e rappresentanti delle istituzioni: così si presentava la sala di Spazio Aperto a Osnago questa mattina, sabato, per una conferenza stampa convocata dal Comitato Pendolari del Meratese dopo l’annuncio della soppressione delle fermate a Osnago e Airuno da parte di Trenord.
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La mobilità sul territorio, difficoltosa anche a causa delle problematiche che hanno coinvolto la linea Milano-Bergamo e che coinvolgeranno quella lecchese via Molteno sommatesi alle criticità dell’attraversamento del ponte San Michele a Paderno, appare sempre più compromessa.
L’impressione è che la misura sia colma e che i residenti nel Meratese e zone limitrofe abbiano esaurito la pazienza.
A testimonianza del fatto che si tratti di un momento molto caldo su questo fronte è stata la numerosa presenza di amministratori locali, oltre che del consigliere regionale Gianmario Fragomeli. Risultavano invece assenti i colleghi, pur invitati, Mauro Piazza e Giacomo Zamperini.
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Matteo Tavola (rappresentante pendolari di Airuno). il consigliere regionale Gianmario Fragomeli, Natalia Burbello (assessore di Verderio), Gianfranco Lavelli (sindaco di Airuno), Felice Rocca (sindaco di Osnago)

Da più parti tuttavia si è sottolineato come questa battaglia non abbia e non debba avere un colore politico. A riprova di ciò è stato citato il sindaco di Mandello, appartenente all’area del Centrodestra, il quale pare non abbia ugualmente apprezzato la decisione di Trenord che andrebbe a toccare anche il paese lacustre oltre che la cittadina di Arcore.
“Non siamo contrari ai lavori e non c’è in questa battaglia un colore politico, ma non è accettabile che un’azienda, che risponde alla Regione, non comunichi con gli amministratori locali”, ha tuonato il sindaco di Osnago, Felice Rocca.
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Felice Rocca, Francesco Ninno (rappresentante del Comitato Pendolari del Meratese), Mattia Salvioni (sindaco di Merate), Cristina Citterio (sindaco di Lomagna)

Ma andiamo con ordine. Nella giornata di domenica 9 marzo il rappresentante del Comitato Pendolari del Meratese, Francesco Ninno, scopriva per caso su un motore di ricerca la decisione di Trenord di sopprimere le fermate di Osnago e Airuno nei periodi dal 18 marzo al 24 aprile per la tratta Milano-Lecco e dal 27 aprile al 21 giugno per la Lecco-Milano. A causare ciò sarebbero dei lavori per la sostituzione dei binari tra Monza e Calolzio, effettuati nelle ore notturne ma con ripercussioni sulle percorrenze dei treni in orario diurno.
“Innanzitutto è grave che nessuno, né il sottoscritto, anche nella sua veste di rappresentante in Regione di tutti i Comitati Pendolari, né gli amministratori locali siano stati avvertiti”, ha esordito Ninno. “L’assessore Lucente, con cui avevo un appuntamento già fissato da tempo, in quell’occasione si è lamentato per il nostro comunicato alla stampa. Noi non abbiamo nessuna volontà di diffamare Trenord, ma tra gli utenti c’è un grave disagio di cui forse non si rendono conto.”
La decisione di sopperire a questo disagio con bus sostitutivi appare poi del tutto illogica.
“Noi abbiamo proposto di allungare il tempo di percorrenza come già è stato fatto per i lavori tra Greco e Sesto San Giovanni senza creare particolari problemi”, ha proseguito il rappresentante dei pendolari. “I bus sostitutivi creerebbero disagi ben più pesanti, considerando il traffico sulla Statale e anche il fatto che la fermata del bus a Osnago disterebbe un chilometro dalla stazione ferroviaria”.
Il sindaco di Merate ha citato qualche numero che può dare l’idea dell’entità delle persone coinvolte.
“Le salite a Osnago sono in media 1.300, mentre a Cernusco-Merate sono tra le 1.800 e le 1.900”, ha snocciolato Mattia Salvioni. Cifre probabilmente calcolate anche per difetto, come è stato fatto notare.
E dove si riverserebbero tutti questi viaggiatori? Probabilmente sulla stazione di Cernusco-Merate, causando rallentamenti sicuramente peggiori di quelli che si verificherebbero con un allungamento programmato.
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Primo a sinistra il sindaco di Robbiate Marco Magni

Senza contare che, ha fatto notare la capogruppo di opposizione a Cernusco, Samantha Brusadelli, già ora i parcheggi della stazione sono presi d’assalto e la circolazione automobilistica nei pressi è in certi orari decisamente caotica.

Una proposta di mediazione potrebbe essere quella di creare delle fasce di garanzia tra le 6 e le 8 del mattino e tra le 17 e le 19. A queste potrebbe aggiungersi anche una fascia intermedia fra le 13 e le 15 per il ritorno degli studenti, un problema molto sentito in quanto per i genitori sarebbe difficile riuscire a liberarsi in orario lavorativo per recuperare i propri figli.

Sulla stessa linea d’onda anche il rappresentante dei pendolari di Airuno, Matteo Tavola, il quale ha sottolineato come la stazione sia molto utilizzata anche dai residenti di Brivio, che la trovano più comoda rispetto a Olgiate, e da quelli di Valgreghentino. Da parte sua il sindaco, Gianfranco Lavelli, ha rimarcato la volontà dell’amministrazione di intervenire per ampliare il parcheggio della stazione proprio in quanto usufruita da un gran numero di utenti.

La sindaca di Lomagna. Cristina Citterio, e l’assessora di Verderio, Natalia Burbello, hanno invece sottolineato come il provvedimento di Trenord, che riguarda anche i giorni festivi, sia molto negativo da un punto di vista ambientale perché scoraggia l’utilizzo dei mezzi pubblici a vantaggio dell’auto per coloro che da Milano vengono in Brianza a trascorrere qualche ora di svago.

Dal primo cittadino di Robbiate, Marco Magni, è venuta l’esortazione a risolvere i problemi con il dialogo. Problemi altrettanto gravi si sono infatti verificati sulla tratta Milano-Bergamo, ora parzialmente risolti.

“Anche il consigliere Fragomeli ci ha dato una mano”, ha sottolineato il sindaco.

Da parte sua il consigliere regionale ha chiesto che venga convocata una conferenza dei rappresentanti degli enti locali al più presto. Ha inoltre annunciato che lunedì prossimo incontrerà l’assessore regionale alla partita a cui chiederà una verifica dei tempi di percorrenza dei bus sostitutivi, secondo lui assolutamente impossibili soprattutto in orari di punta.

Lo stesso Fragomeli ha poi esortato, qualora dovesse passare una linea che comporti tempi di percorrenza più lunghi, a non lamentarsi, ma ad accettare quello che viene considerato il male minore.

In conclusione di conferenza stampa, l’ex sindaco di Osnago, Paolo Strina, ha sottolineato come dopo la pausa dovuta alla pandemia con l’attivazione per molti lavoratori dello smartworking, ora invece si assista a una decisa ripresa degli spostamenti e come in futuro lo sarà sempre di più.

“Per questo”, ha detto” dobbiamo concepire questa tratta come una sorta di metropolitana, con corse che dai 30 minuti di oggi scendano a 20”.
Infine, per coinvolgere il maggior numero possibile di persone verrà lanciata una petizione tramite il sito change.org
A.Vi.
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