Merate, Vitali: chiudere il centro è renderlo vivibile
Buonasera direttore,
Tirata in causa , mi permetta di esprimere il mio pensiero riguardo le attività commerciali chiuse e Ztl.
Dopo quasi trent'anni di attività in centro, rimango fermamente convinta che riaprire il centro storico alle auto non possa rappresentare la soluzione per risolvere la problematica del commercio di vicinato.
La crisi dei piccoli negozi la si può vedere dalle grandi città come può essere Milano ai piccoli paesi ed oggi estesa anche ai centri commerciali, perché la concorrenza della vendita e-commerce e il cambiamento di abitudini dettate dalla pandemia sono una delle principali cause insieme ai costi di gestione, oltre alla dilagante crisi dei consumi.
Abbiamo la fortuna di risiedere a Merate che vanta un centro storico che i paesi più vicini ci invidiano.
L'idea di chiudere sempre più alle auto il centro è per avere una Merate ancora più vivibile, dando la possibilità alle persone, ai bambini, ai giovani di socializzare in un ambiente piacevole e sano dove potere vivere la città senza la preoccupazione di essere investiti o respirare i gas di scarico,oltresi credere che le attività commerciali possano riaversi semplicemente con il passaggio di auto e un parcheggio davanti all'ingresso…lo trovo limitativo. Dove mettiamo l'attrattiva e la professionalità' dei commercianti?
Non trascuriamo infine che l'eventuale riapertura totale del centro storico al traffico porterebbe oltre al vociare della gente, ai ragazzi che bevono fuori dai locali, ai cani che abbiano, ai botti del 24 dicembre anche moto, motorini, motorette ed automobili sotto le finestre : allora si che confusione!
Cordialmente
Tirata in causa , mi permetta di esprimere il mio pensiero riguardo le attività commerciali chiuse e Ztl.
Dopo quasi trent'anni di attività in centro, rimango fermamente convinta che riaprire il centro storico alle auto non possa rappresentare la soluzione per risolvere la problematica del commercio di vicinato.
La crisi dei piccoli negozi la si può vedere dalle grandi città come può essere Milano ai piccoli paesi ed oggi estesa anche ai centri commerciali, perché la concorrenza della vendita e-commerce e il cambiamento di abitudini dettate dalla pandemia sono una delle principali cause insieme ai costi di gestione, oltre alla dilagante crisi dei consumi.
Abbiamo la fortuna di risiedere a Merate che vanta un centro storico che i paesi più vicini ci invidiano.
L'idea di chiudere sempre più alle auto il centro è per avere una Merate ancora più vivibile, dando la possibilità alle persone, ai bambini, ai giovani di socializzare in un ambiente piacevole e sano dove potere vivere la città senza la preoccupazione di essere investiti o respirare i gas di scarico,oltresi credere che le attività commerciali possano riaversi semplicemente con il passaggio di auto e un parcheggio davanti all'ingresso…lo trovo limitativo. Dove mettiamo l'attrattiva e la professionalità' dei commercianti?
Non trascuriamo infine che l'eventuale riapertura totale del centro storico al traffico porterebbe oltre al vociare della gente, ai ragazzi che bevono fuori dai locali, ai cani che abbiano, ai botti del 24 dicembre anche moto, motorini, motorette ed automobili sotto le finestre : allora si che confusione!
Cordialmente
Simona Vitali
commerciante
Gentile signora Vitali, parto dal fondo: purtroppo l'elenco dei disagi da Lei indicati sono veri e reali oggi, che la strada è chiusa. Colgo il suo retro pensiero ma lo giudico un autogol. Se ci fosse un servizio d'ordine municipale come si deve (e come c'era al tempo di Andrea Robbiani) questi disagi sarebbero contenuti nel limite dell'accettabile. Purtroppo non è così. Detto questo rispetto ovviamente la Sua tesi ma i risultati del salotto piacevole e sano dove camminare senza rischi pare sia soltanto nel Suo immaginario. La realtà è di negozi vuoti anche il sabato e piazze deserte. Il dato, e dico purtroppo, è incontrovertibile. Forse non è un caso che i vecchi commercianti, da Marco Albani a Pino Pesola hanno chiesto a lungo di riaprire almeno a senso unico nei giorni feriali riportando i parcheggi che ci sono sempre stati in piazza Prinetti. Veda ogni centro commerciale, piccolo o grande che sia ha il parcheggio come prima preoccupazione. Oggi si va di premura, se non trovo un posto dove lasciare l'auto vado altrove e arrivederci. Però né Lei né io abbiamo particolare voce presso l'Amministrazione pro tempore. Decideranno i nuovi amministratori quale strategia mettere in campo. Intanto un solo dato è certo: sono più numerose le saracinesche che si abbassano di quelle che si alzano.