La Chiesa di Bergoglio
"Lo sanno a memoria il diritto divino, ma scordano sempre il perdono". Questo mi ha fatto pensare l'articolo sulla deriva della Chiesa, scritto da un conservatore che probabilmente ai tempi dei predecessori di Bergoglio era tra quelli che indottrinava a proposito dell'infallibilita' e dell'imperscrutabilita' dell'operato papale. Ora che al soglio e' asceso uno che a lui e a loro non va giu', imperscrutabilita' e infallibilita' misteriosamente scompaiono dai loro discorsi. E non e' questo il relativismo piu' assoluto di cui tanto avete accusato e continuate ad accusare? Con i dottori della chiesa (i sepolcri imbiancati, tanto per capirci), massimo ossequio; e rigidita' formale verso tutto il resto. Con uno sicuramente piu' informale, che si sporca le mani andando in TV, in mezzo alla gente, in mezzo ai poveri di spirito; che valorizza le donne e tenta, osteggiato da tutti i dottoroni, di dare un ruolo anche a loro; che tenta di abbracciare anche gli omosessuali e tutti i devianti dall'ortodossia conservatrice (aiuto, eresia!); ebbene con questo, no, e' lui che sbaglia, mica noi; lo Spirito Santo, incredibile a dirsi, ma vero, stavolta ha sbagliato, l'Assoluto era in ferie quando l'hanno scelto, c'e' un errore evidente, la Verita' siamo noi e si insegna come diciamo noi. Relativismo, signori, quello di cui continuate a blaterare a sproposito. La Chiesa, coma sa bene Bergoglio, non puo' stare in piedi, se continua ad essere una gerarchia tenuta insieme dal diritto canonico, cioe' da regole scritte da uomini. Se vuole vivere, deve essere una comunita' basata sul comandamento dell'Amore, ormai seppellito e ben nascosto sotto una montagna di precetti inventati, utili soltanto a mantenere una struttura di potere, con la presunzione e la pretesa di imporre leggi e comportamenti e di godere di un'autorevolezza che si basa su scelte e interessi che non hanno nulla di divino.
Luciano Fasoli