Paderno: tanti i giovani in dialogo con PL e Carabinieri

Nella serata di martedì 28 gennaio, i giovani e i loro genitori hanno gremito la sala Consiliare di Cascina Maria per dialogare con il comandante della Polizia Locale Giovanni Bacile, il capitano dei Carabinieri Giovanni Casamassima e il comandante della stazione Carabinieri di Merate Edonio Pecoraro
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Un incontro organizzato in collaborazione tra i comuni di Paderno, Robbiate e Verderio per affrontare il tema della sicurezza per i ragazzi, sollecitato da episodi che lo scorso anno hanno destato preoccupazioni e sono stati causa di segnali allarmanti. Un'opportunità per chiedere indicazioni su comportamenti preventivi, sulla buona condotta stradale e su come evitare situazioni di pericolo. “La costruzione della sicurezza deve vedere collaborare tutti, tenendo come figure di riferimento le Forze dell'Ordine” ha sottolineato il sindaco di Paderno Gianpaolo Torchio, spiegando come proprio per questo motivo le segnalazioni dei cittadini siano fondamentali per permettere agli investigatori di disporre di tutti gli elementi necessari per svolgere al meglio la loro attività.
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Marco Magni, Gianpaolo Torchio, Edonio Pecoraro, Giovanni Casamassima, Giovanni Bacile, Danilo Villa

Ad aprire la riflessione è stato il comandante Giovanni Bacile che, attraverso un'analisi delle principali cause dell'incidentalità stradale, ha individuato la modalità corretta di rimanere alla guida e l'attenzione che i pedoni devono dimostrare mentre si spostano per strada. Nello scorso anno, nei tre comuni, si sono verificati quaranta incidenti, di cui uno mortale. Questi si sono consumati principalmente nelle strade urbane, durante i fine settimana dei mesi estivi, sfatando il traffico intenso e le condizioni atmosferiche avverse come le cause principali per i sinistri. “I motivi degli incidenti sul nostro territorio sono gli stessi registrati a livello nazionale: la distrazione, l'eccesso di velocità e la guida in stato di ebrezza o sotto l'effetto di sostanze stupefacenti". L'ufficiale ha indicato tutti gli effetti negativi provocati da questi comportamenti che alterano la percezione, il senso di sicurezza e la concentrazione. “Mi è capitato tante volte recandomi nelle scuole di notare che i ragazzi sono accomunati da due convinzioni: quando non siamo alla guida le “cose brutte” accadono sempre agli altri e che quando si assume un rischio una volta, per esempio mettendosi al volante ubriachi, se si torna a casa illesi allora andrà sempre così. Questi sono due pensieri da eliminare per evitare rischi inutili” ha concluso il comandante.
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Il capitano Giovanni Casamassima ha dunque preso la parola per invitare i genitori a interessarsi dei figli, confrontandosi con loro per determinarne i problemi e trovare una soluzione. Per evitare che i giovani entrino in compagnie sbagliate o inizino a dipendere da sostanze stupefacenti, ma anche per prevenire episodi di bullismo, in primo luogo è fondamentale l'esempio e la presenza attenta dell'adulto. “É necessario riconoscere gli individui problematici e segnalarli alle istituzioni, che possono essere i sindaci, la scuola o la Polizia Locale, per intervenire prima ancora che il problema sia da combattere in maniera repressiva”. Applicare la legge penale sui minori significa infatti segnarli a vita, nonostante il minore venga indirizzarlo verso un percorso di recupero e inserimento nella società. Se però un giovane è minore di 14 anni e quindi al di sotto della soglia della punibilità, anche in caso di reati violenti non è possibile intervenire, lasciando un senso di insicurezza nella popolazione. Questi soggetti sono rari, ma il fattore che spesso li accomuna è la mancanza di un nucleo famigliare di sostegno, che possa indirizzare sulla retta via.
Il luogotenente Edonio Pecoraro ha rimarcato l'importanza di segnalare gli eventi delittuosi al 112 per trovare una risoluzione immediata al problema e fornire dati per permettere di stipulare statistiche capaci di indicare puntualmente il tasso dei reati sul territorio. “È vero che nelle nostre piccole realtà la situazione non è tragica come in altre zone, ma alcune problematiche, come l'uso delle sostanze stupefacenti, sono ben radicate”. La tossicodipendenza è una condizione dalla quale è difficile uscire, ha spiegato Pecoraro, non esiste una reale differenza tra droghe leggere o pesanti, entrambe sono un veleno che compromette il sistema nervoso e per questo sono da tenere lontane, anche quando vendute legalmente nei negozi o consumate da famigliari o amici. L'emulazione per i ragazzi è ciò che più spesso fa cadere in tentazione, eliminare il contatto con soggetti che ne fanno uso è una delle soluzioni più efficaci per evitare sanzioni, ma soprattutto, per preservare la salute.
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Marco Magni, Gianpaolo Torchio, Edonio Pecoraro, Giovanni Casamassima, Giovanni Bacile, Danilo Villa

Ad intervenire è stato dunque Marco Magni che ha portato le sue osservazioni in quanto sindaco di Robbiate.“Oggi i problemi colpiscono principalmente i ragazzi che non hanno più un punto di riferimento, che una volta usciti dal portone di casa si trovano allo sbando perché già tra le mura domestiche non hanno un supporto”. I giovani devono disporre di luoghi sicuri dove potersi ritrovare senza correre pericoli e coltivare i loro interessi, che spesso risultano difficili da individuare. “L'aiuto più grande ci deve arrivare dai genitori, perché questi ragazzi in difficoltà sono soli, occorre collaborare ed interrogarsi a vicenda per far fronte a queste situazioni”.
Il sindaco di Verderio Danilo Villa non ha nascosto le complicazioni che hanno colpito il comune lo scorso autunno e contro le quali non si è potuto agire immediatamente. “Ci siamo trovati davanti al problema del disagio, non solo giovanile, che si è intrecciato con la microcriminalità. Abbiamo avuto e abbiamo ancora a che fare con gruppetti di giovani che si sono messi a compiere atti di vandalismo ma anche a delinquere”. Per contrastarli è stato necessario confrontarsi con il Prefetto nel Comitato dell'ordine e della sicurezza pubblica ed intensificare la presenza delle Forze dell'Ordine, con ispezioni ad hoc nelle zone critiche del paese. “Non basta mai. Il tema dell'occupazione dello spazio è fondamentale. Se lasciamo spazio vuoto questo viene riempito da fenomeni spesso pericolosi. Aggregarsi a queste situazioni è una scelta che bisogna scoraggiare”. Nel comune si è fatto appello ai cittadini per il controllo del vicinato, una rete fondamentale per l'autotutela del quartiere, che porta segnalazioni effettive e puntuali. “Occorre educare al sentirsi parte di una comunità e giocare il proprio ruolo per fare fede al proprio dovere civico”.
Ciò che è emerso durante la serata, è che solamente il corretto funzionamento del triangolo di alleanza tra le Forze dell'Ordine, i cittadini e la scuola può portare alla costruzione di un sistema collettivo di sicurezza che permette di non trovarsi soli davanti ad un problema.
Al termine degli interventi, diversi adulti e ragazzi hanno posto quesiti e chiesto chiarimenti, che hanno trovato risposta comune in un appello diretto alle Forze dell'Ordine, chiamando il 112, in caso di immediate situazioni di pericolo oppure, in circostanze meno allarmanti, nell'apertura di un dialogo con autorità competenti per avviare un percorso che possa trovare risoluzione nel contesto di appartenenza, come scuola o lavoro e solo successivamente con l'intervento dell'Arma.
I.Bi.
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