Robbiate: il gattile senza più sede. Si cerca una alternativa

Il gattile cerca casa. Non per un quattro zampe ma per tutta l'attività che si trova ora in una palazzina a Robbiate in via Mario Riva e che dovrà lasciare a maggio 2026 in quanto i locali verranno messi in vendita. Entro fine anno, quindi, l'associazione che si occupa di dare assistenza, sterilizzare, accogliere e poi collocare presso famiglie i gatti randagi, dovrà avere individuato una nuova collocazione.
Altrimenti, giusto per usare stare in tema, per i comuni sarà una bella gatta da pelare in quanto il servizio che viene svolto è prestato in una struttura riconosciuta, unica in tutta la provincia di Lecco con determinate caratteristiche.
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La sede di Robbiate

Per comprendere la portata dell'attività basta guardare i numeri del 2024: sono state eseguite 278 sterilizzazioni e portate a buon fine 150 adozioni di gatti sia adulti che cuccioli. 157 le segnalazioni giunte per maltrattamenti o cattiva gestione e che hanno richiesto sopralluoghi da parte di volontari autorizzati o del personale di ATS cui si è aggiunto, da quest'anno, quello del Nucleo Guardie Zoofile, insignite da decreto prefettizio per la provincia di Lecco (il capo nucleo è un veterinario e questo consente di operare sequestri in quanto le guardie sono riconosciute come ufficiali giudiziari).
Insomma una operatività molto importante su tutto il territorio provinciale, appoggiata a una sede dotata di gabbiette per il ricovero e di tutto quanto può servire per l'accoglienza, la cura e il mantenimento dell'animale sino all'adozione.
Se per il canile (ci cui l'Enpa ha recentemente rinnovato la gestione) i comuni sono consorziati e pagano una quota per il suo funzionamento e quindi per i cani che vengono ritrovati sul territorio, per il gattile non è così, nonostante la legge preveda che le municipalità si convenzionino con strutture rifugio. L'associazione sostiene interamente i costi, dall'affitto alle spese vive a tutto quanto comporta questo tipo di attività.
Il trasloco e l'individuazione di un altro immobile potrebbe risultare molto oneroso, se non insostenibile, per il sodalizio che ora lancia un appello affinchè privati, enti, aziende, comuni con a disposizione dei locali e magari spazi all'aperto, si facciano avanti per dare continuità al servizio svolto da Enpa, offrendo una sede alternativa.
S.V.
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