Carrellata di presepi tra luci, colori, materiali e figuranti
Con l'Epifania si chiude ufficialmente il periodo natalizio.
A “raccontarlo” ci sono state luminarie, rappresentazioni, concerti, alberi e naturalmente presepi.
Si passa dalle Natività artigianali e uniche ad altre più semplici, meno pregiate ma comunque dense di significato per chi le realizza e le posiziona nella propria casa.
Per alcuni è una vera e propria arte, con mesi interi dedicati alla ricerca dei materiali, delle statuine, dei paesaggi e all'allestimento di tutta la scenografia. Per altri si “riducono” a una capanna con pochi elementi, ma spesso è nella semplicità che si nascono i sentimenti più autentici.
La realizzazione del presepe, che nasce da quello di Greccio creato da san Francesco, viene portata avanti non solo in famiglia ma soprattutto nelle parrocchie, negli oratori e nelle realtà dove la Fede è viva e dà significato a luoghi, preghiere, momenti di ritrovo e tradizioni.
Abbiamo raccolto alcune immagini dal territorio meratese, senza alcuna pretesa di essere esaustivi. Semplicemente un transito in auto davanti a una chiesa, la passeggiata in centro città, la partecipazione a un concerto ci hanno consentito di ammirare tante di queste realizzazioni e le abbiamo così volute condividere.
In chiesa parrocchiale a Merate due statue enormi, sontuosamente vestite, di Giuseppe e Maria, sovrastano lo sfondo rappresentato dal castello con la sua torre. Nell'atrio dell'ente morale di via don Perego, la laboriosità di alcuni genitori ha portato a una costruzione che ha catturato per tutto il tempo dell'avvento l'attenzione di nonni e genitori di passaggio alla materna.
Nel chiostro di Sabbioncello è la semplicità a regnare, con una capanna di paglia spoglia e al centro la Sacra Famiglia. Poche ma intense le luci che illuminano la scena.
A Lomagna nell'ampia distesa davanti alla capanna è comparsa suor Luisa Dell'Orto, religiosa uccisa ad Haiti, con scene di povertà e di dolore che ricordano la sofferenza odierna.
A Montevecchia sulla sommità delle tende nel deserto dove si svolgono alcune scene del presepe campeggia una bandiera, a memoria delle nazioni in guerra: dalla vicinissima Ucraina sino a raggiungere Isrraele e e Palestina.
A Cernusco il gruppo dei laboriosi volontari anche quest'anno ha cercato di offrire ai fedeli un presepe curato e ricco di dettagli, con tanto di musica e canti in sottofondo.
A Robbiate, san Zeno, Rovagnate i bambini sono stati protagonisti: con i loro volti o con le loro creazioni.
Tradizionali i presepi a Perego, Santa Maria, Osnago. Originale quello dei Bagaj del presepi di Monte di Rovagnate e imponente quello con oltre 60mila tappi realizzato al ristorante “Passone” di Montevecchia.
Insomma ciascuno, con la sua tecnica, fantasia e capacità, ha cercato di condividere la “sua” Natività con gli altri. Perchè Natale è proprio questo: farsi dono per l'altro.
A “raccontarlo” ci sono state luminarie, rappresentazioni, concerti, alberi e naturalmente presepi.
Si passa dalle Natività artigianali e uniche ad altre più semplici, meno pregiate ma comunque dense di significato per chi le realizza e le posiziona nella propria casa.
Per alcuni è una vera e propria arte, con mesi interi dedicati alla ricerca dei materiali, delle statuine, dei paesaggi e all'allestimento di tutta la scenografia. Per altri si “riducono” a una capanna con pochi elementi, ma spesso è nella semplicità che si nascono i sentimenti più autentici.
La realizzazione del presepe, che nasce da quello di Greccio creato da san Francesco, viene portata avanti non solo in famiglia ma soprattutto nelle parrocchie, negli oratori e nelle realtà dove la Fede è viva e dà significato a luoghi, preghiere, momenti di ritrovo e tradizioni.
Abbiamo raccolto alcune immagini dal territorio meratese, senza alcuna pretesa di essere esaustivi. Semplicemente un transito in auto davanti a una chiesa, la passeggiata in centro città, la partecipazione a un concerto ci hanno consentito di ammirare tante di queste realizzazioni e le abbiamo così volute condividere.
In chiesa parrocchiale a Merate due statue enormi, sontuosamente vestite, di Giuseppe e Maria, sovrastano lo sfondo rappresentato dal castello con la sua torre. Nell'atrio dell'ente morale di via don Perego, la laboriosità di alcuni genitori ha portato a una costruzione che ha catturato per tutto il tempo dell'avvento l'attenzione di nonni e genitori di passaggio alla materna.
Nel chiostro di Sabbioncello è la semplicità a regnare, con una capanna di paglia spoglia e al centro la Sacra Famiglia. Poche ma intense le luci che illuminano la scena.
A Lomagna nell'ampia distesa davanti alla capanna è comparsa suor Luisa Dell'Orto, religiosa uccisa ad Haiti, con scene di povertà e di dolore che ricordano la sofferenza odierna.
A Montevecchia sulla sommità delle tende nel deserto dove si svolgono alcune scene del presepe campeggia una bandiera, a memoria delle nazioni in guerra: dalla vicinissima Ucraina sino a raggiungere Isrraele e e Palestina.
A Cernusco il gruppo dei laboriosi volontari anche quest'anno ha cercato di offrire ai fedeli un presepe curato e ricco di dettagli, con tanto di musica e canti in sottofondo.
A Robbiate, san Zeno, Rovagnate i bambini sono stati protagonisti: con i loro volti o con le loro creazioni.
Tradizionali i presepi a Perego, Santa Maria, Osnago. Originale quello dei Bagaj del presepi di Monte di Rovagnate e imponente quello con oltre 60mila tappi realizzato al ristorante “Passone” di Montevecchia.
Insomma ciascuno, con la sua tecnica, fantasia e capacità, ha cercato di condividere la “sua” Natività con gli altri. Perchè Natale è proprio questo: farsi dono per l'altro.
S.V.