Imbersago: ladro col coltello fa irruzione al centro sportivo
“Un'esperienza orribile”. Poche parole ma che bene raccontano il senso di terrore e impotenza vissuto in una manciata di minuti dove ha rischiato di essere accoltellato da uno sconosciuto che aveva appena devastato il suo locale.
Vittima è Maurizio Pirovano, il gestore del centro sportivo di Imbersago che questa mattina è stato risvegliato dal sistema di allarme delle videocamere che, alle 7.15, registrava una incursione nella struttura. “Sono subito corso al bar” ha raccontato l'uomo, ancora scosso e provato per quanto accaduto “mi sono trovato davanti un marocchino che aveva appena mandato in frantumi la porta di ingresso utilizzando il coperchio in cemento di un pozzetto. Ho capito le sue intenzioni e l'ho rincorso tentando di fermarlo. Quando però il soggetto, di età stimata attorno ai 35 anni, si è girato brandendo un coltello e minacciando di ammazzarmi, ho desistito e mi sono fermato mentre lui fuggiva per i campi a ridosso del nuovo parcheggio di via Adda. È stato terribile: mi sento disgustato e stanco”.
Un senso di frustrazione comune alle vittime di questi reati che si sentono imponenti di fronte a tali accadimenti e scarsamente tutelate, col rischio di essere esposte quotidianamente ad altri fatti analoghi che restano molto spesso senza un responsabile.
Vittima è Maurizio Pirovano, il gestore del centro sportivo di Imbersago che questa mattina è stato risvegliato dal sistema di allarme delle videocamere che, alle 7.15, registrava una incursione nella struttura. “Sono subito corso al bar” ha raccontato l'uomo, ancora scosso e provato per quanto accaduto “mi sono trovato davanti un marocchino che aveva appena mandato in frantumi la porta di ingresso utilizzando il coperchio in cemento di un pozzetto. Ho capito le sue intenzioni e l'ho rincorso tentando di fermarlo. Quando però il soggetto, di età stimata attorno ai 35 anni, si è girato brandendo un coltello e minacciando di ammazzarmi, ho desistito e mi sono fermato mentre lui fuggiva per i campi a ridosso del nuovo parcheggio di via Adda. È stato terribile: mi sento disgustato e stanco”.
Un senso di frustrazione comune alle vittime di questi reati che si sentono imponenti di fronte a tali accadimenti e scarsamente tutelate, col rischio di essere esposte quotidianamente ad altri fatti analoghi che restano molto spesso senza un responsabile.