Parco: i due Panzeri, i veti incrociati e la..."vision"

Leggo con simpatia e un pizzico di tenerezza la lettera del Sig. Pelle, che chiede genericamente e spero ironicamente ai “politici” di spiegare cosa succeda circa il parco del Curone.

Mi permetto un paio di considerazioni:
1) se un terreno agricolo vale 1, quando adibito ad edilizia residenziale vale 100;
2) la sciagurata abolizione della legge Bucalossi che obbligava i Comuni ad utilizzare gli oneri di urbanizzazione solo a questo scopo, ha fatto sì che i Comuni utilizzino le licenze edilizie per fare cassa.

Vedo 3 ipotetici tipi di amministratori:
a) sindaco forse poco lungimirante che elargisce licenze per avere soldi per spese varie che generino consenso, a scapito del consumo di suolo.
b) sindaco fin troppo lungimirante che oltre agli oneri ottiene la gratitudine dei beneficiari e del partito;
c) sindaco un po’ fesso che preserva il territorio ma non incassa.

Tornando alla lettera del Sig. Pelle, crede che i politici di tipo a) e b) lo racconterebbero pubblicamente?

Molgora praticamente non ha fatto niente, che a mio parere è tantissimo: ha preservato il territorio impedendo ogni tipo di costruzione. Forse meglio un presidente proattivo che faccia girare l’economia. Galbusera bianca sarebbe molto più appetibile con prospettive di rilancio; così come è non ha avuto successo, tanto da finire all’asta.  
L’ex sindaco di Merate, ottimo costruttore di panchine, ci spiega che sì è stato d’accordo con l’operato di Molgora; ma che le colpe ricadono sul nuovo sindaco che non ha voluto essere rappresentato dalla precedente amministrazione e questo ha generato “veti incrociati”;  buona spiegazione se fosse tra bimbi delle elementari, forse meno se si parlasse di amministratori attenti al bene comune. Un altro Panzeri sindaco ci spiega che c’è bisogno di “ vision”.
Il Curone non diventerà Consonno, ma se i cittadini non faranno nulla piano piano forse ci avvicineremo. Spero di sbagliarmi.

Cordiali saluti
Marco Peretto
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