Parco: qualcuno tra i politici ci può spiegare cosa accade?

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Il Narciso che di recente è ritornato alla sua abituale dimora ha probabilmente lasciato in dote ad alcuni Sindaci una irrefrenabile voglia di protagonismo.
A
lludo all’elezione del nuovo presidente del Parco del Curone.
Ritengo che la Politica (P maiuscola!) debba occuparsi, tra le altre cose, anche della gestione dei beni pubblici. Il Parco lo è!
Quello che i normali cittadini - osservatori e/o fruitori (come me) del parco - non comprendono è il silenzio assordante di chi ha titolo (12 Sindaci + Provincia) per eleggere presidente e consiglio di gestione. Ci si deve affidare alla stampa che, per fortuna, fa il proprio lavoro e talvolta ai “sentito dire”.
Bene, proviamo allora a seguire il filo degli accadimenti: Sindaci e Provincia stendono all’unanimità un documento con le linee di mandato per il prossimo presidente. Nel frattempo il presidente uscente si dice disponibile alla riconferma. In effetti a detta di tutti sembra abbia fin qui lavorato bene e comunque mai sono state evidenziate critiche pubbliche.
C’è però un’altra candidatura. Tutto normale si potrebbe dire: chiunque in fondo può presentare la propria a condizione che competenza e professionalità siano adeguate.
A questo punto nasce la bagarre: il presidente uscente ritira la propria candidatura - gesto nobilissimo - e i Sindaci elettori si dividono in 2 gruppi opposti fra loro. I cittadini possono solo informarsi sui media e, al massimo, partecipare al tifo che immediatamente si scatena.
 Forse, in primis, lorsignori potrebbero farci sapere perché il presidente uscente non andava più bene così anche noi capiremmo. In questo potrebbe essere di aiuto chi, fra i Sindaci, sostiene che il Parco debba essere “messo a reddito”. Oppure la Presidente della Provincia che sostiene che il candidato presidente sia più “proattivo” rispetto al precedente. Che vordì signora Hofmann?
Ora è difficile seguire l’infinità di supercazzole sentite e lette da chi ritiene, senza alcun senso istituzionale, di poter comandare, ancora più complicato è seguire le gimkane di chi, avendo posato i propri glutei su molte poltrone differenti (politicamente) ora si erge di fatto ad arbitro.
A noi comuni mortali basterebbe solo che ci si spiegasse per esempio che cosa si intende fare, per quanto possibile e consentito, di Agriturismo Galbusera Bianca con i suoi 20 ettari (14 coltivati+6 di bosco) attualmente all’asta. Il Comune de La Valletta, nel cui territorio insiste l’agriturismo e che parrebbe vantare significative cifre per tasse non pagate, potrebbe fornire qualche chiarimento?
Un sorriso amaro chiude queste righe al pensiero di chi, pur meritoriamente, parlava di “meratese” quando neppure si riesce a trovare un accordo fra 12.
Tutto sommato l’astensione dal voto, anche in alcuni dei paesi in questione, è SOLTANTO di circa il 50%. Ergo che si gioisca!
Giovanni Pelle
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