Green Way: incontro tra gli enti coinvolti nel progetto. Tre questioni da risolvere
La strada per realizzare la Green Way – la pista ciclopedonale lunga 7,5 km che collegherebbe Merate, Olgiate Molgora, Brivio e Airuno – sembrerebbe essere ancora un po' in salita.
Nella mattinata di venerdì 29 novembre in Comune a Olgiate Molgora si è svolta una riunione tra gli enti coinvolti nel progetto risultato vincitore del bando emblematico di Regione Lombardia e Fondazione Cariplo, ottenendo 1,9 milioni di euro a fronte della richiesta di 2.264.597 euro, e ottenendone altri 250mila euro da Regione.
A febbraio del 2024 era emerso un aumento dei costi di progetto di mezzo milione di euro. Nel frattempo, a giugno, due delle quattro amministrazioni coinvolte nel progetto sono cambiate a seguito delle elezioni: Airuno e Merate. Dunque settimana scorsa gli amministrazioni di Olgiate, Merate, Brivio e Airuno e rispettivi tecnici comunali si sono riuniti per riprendere a parlare del progetto e capire come sbloccare una situazione apparentemente in stallo.
Dalla riunione è emerso un positivo e generale interesse a portare a termine il progetto. Ribadita la volontà da parte di tutti i soggetti di arrivare a realizzare la Green Way, data la sua importanza in termini di sostenibilità, ambiente e turismo, sindaci, assessori e tecnici hanno però messo sul tavolo quelli che sono i problemi che andranno risolti al più presto.
Fondamentalmente si tratta di tre questioni. Prima tra tutte è che l’ente capofila della convenzione, il Comune di Olgiate Molgora, ha difficoltà a seguire il progetto con risorse interne proprie. I ritardi sono in parte dovuti a questo. L’ufficio tecnico di un piccolo Comune, con il lavoro ordinario che ha, si trova in affanno a gestire anche un progetto corposo come quello della Green Way. Il Comune starebbe valutando l’ipotesi di affidare un incarico esterno per la gestione della progettazione tecnica della pista ciclopedonale. Nel frattempo si attende l'approvazione dello studio di fattibilità. Al di là di questo però i Comuni sono in attesa anche che Rfi quantifichi il valore economico delle aree che interessano per realizzare la pista ciclopedonale, ovvero quella dei vecchi sedimi dismessi. E qui si apre la seconda questione. I Comuni dovrebbero acquisire delle aree nel proprio territorio, solo che per Olgiate e Merate si tratta di terreni pianeggianti a lato del sedime, mentre per Brivio si tratta di aree soggette a dissesto idrogeologico nella zona di Beverate che andrebbero messe in sicurezza. Lo stesso vale per Airuno, per cui si parlerebbe di aree boschive.
Durante la riunione i quattro Comuni hanno convenuto sul fatto di convocare al più presto un tavolo con Rfi tutti insieme. Nel frattempo il Comune di Merate avrebbe espresso la preferenza di un tracciato diverso (nel proprio territorio) rispetto a quello previsto precedentemente, il che comunque non sarebbe un problema, poiché sarebbe già stato previsto anche in fase preliminare di progetto. Diversa invece la più che ragionevole richiesta di Brivio di mettere in sicurezza le aree che acquisirebbe da Rfi, soggette a dissesto idrogeologico. E così si arriva alla terza e ultima questione, quella economica. Il costo complessivo dell’opera era inizialmente stimato attorno a 3 milioni e 50 mila euro. A inizio 2024 era stato previsto un aumento di costi di 500mila euro che ora, al netto di possibili interventi come quello di messa in sicurezza delle aree acquisite da Rfi, sarebbero invece 700mila euro.
Da qui l’idea di verificare altre fonti di finanziamento, perché il milione e 900mila euro ottenuto dal bando e i 250mila euro della Regione non bastano per coprire tutte le spese e la differenza resta in capo ai quattro Comuni e gli altri due partners del progetto: Casa dei Ragazzi e il Politecnico di Milano.
Insomma, ci sono questioni da risolvere prima che finalmente si possa montare in sella alla bici e andare a fare una pedalata in mezzo al verde da Merate ad Airuno passando per Olgiate e Brivio lungo la Green Way.
Nella mattinata di venerdì 29 novembre in Comune a Olgiate Molgora si è svolta una riunione tra gli enti coinvolti nel progetto risultato vincitore del bando emblematico di Regione Lombardia e Fondazione Cariplo, ottenendo 1,9 milioni di euro a fronte della richiesta di 2.264.597 euro, e ottenendone altri 250mila euro da Regione.
A febbraio del 2024 era emerso un aumento dei costi di progetto di mezzo milione di euro. Nel frattempo, a giugno, due delle quattro amministrazioni coinvolte nel progetto sono cambiate a seguito delle elezioni: Airuno e Merate. Dunque settimana scorsa gli amministrazioni di Olgiate, Merate, Brivio e Airuno e rispettivi tecnici comunali si sono riuniti per riprendere a parlare del progetto e capire come sbloccare una situazione apparentemente in stallo.
Dalla riunione è emerso un positivo e generale interesse a portare a termine il progetto. Ribadita la volontà da parte di tutti i soggetti di arrivare a realizzare la Green Way, data la sua importanza in termini di sostenibilità, ambiente e turismo, sindaci, assessori e tecnici hanno però messo sul tavolo quelli che sono i problemi che andranno risolti al più presto.
Fondamentalmente si tratta di tre questioni. Prima tra tutte è che l’ente capofila della convenzione, il Comune di Olgiate Molgora, ha difficoltà a seguire il progetto con risorse interne proprie. I ritardi sono in parte dovuti a questo. L’ufficio tecnico di un piccolo Comune, con il lavoro ordinario che ha, si trova in affanno a gestire anche un progetto corposo come quello della Green Way. Il Comune starebbe valutando l’ipotesi di affidare un incarico esterno per la gestione della progettazione tecnica della pista ciclopedonale. Nel frattempo si attende l'approvazione dello studio di fattibilità. Al di là di questo però i Comuni sono in attesa anche che Rfi quantifichi il valore economico delle aree che interessano per realizzare la pista ciclopedonale, ovvero quella dei vecchi sedimi dismessi. E qui si apre la seconda questione. I Comuni dovrebbero acquisire delle aree nel proprio territorio, solo che per Olgiate e Merate si tratta di terreni pianeggianti a lato del sedime, mentre per Brivio si tratta di aree soggette a dissesto idrogeologico nella zona di Beverate che andrebbero messe in sicurezza. Lo stesso vale per Airuno, per cui si parlerebbe di aree boschive.
Durante la riunione i quattro Comuni hanno convenuto sul fatto di convocare al più presto un tavolo con Rfi tutti insieme. Nel frattempo il Comune di Merate avrebbe espresso la preferenza di un tracciato diverso (nel proprio territorio) rispetto a quello previsto precedentemente, il che comunque non sarebbe un problema, poiché sarebbe già stato previsto anche in fase preliminare di progetto. Diversa invece la più che ragionevole richiesta di Brivio di mettere in sicurezza le aree che acquisirebbe da Rfi, soggette a dissesto idrogeologico. E così si arriva alla terza e ultima questione, quella economica. Il costo complessivo dell’opera era inizialmente stimato attorno a 3 milioni e 50 mila euro. A inizio 2024 era stato previsto un aumento di costi di 500mila euro che ora, al netto di possibili interventi come quello di messa in sicurezza delle aree acquisite da Rfi, sarebbero invece 700mila euro.
Da qui l’idea di verificare altre fonti di finanziamento, perché il milione e 900mila euro ottenuto dal bando e i 250mila euro della Regione non bastano per coprire tutte le spese e la differenza resta in capo ai quattro Comuni e gli altri due partners del progetto: Casa dei Ragazzi e il Politecnico di Milano.
Insomma, ci sono questioni da risolvere prima che finalmente si possa montare in sella alla bici e andare a fare una pedalata in mezzo al verde da Merate ad Airuno passando per Olgiate e Brivio lungo la Green Way.
E.Ma.