Imbersago: aperto l'archivio digitale con la storia del paese
Regalare e mettere a disposizione di tutta la comunità imbersaghese, e a tutti i curiosi, un pezzo di storia del paese. Questo è lo scopo di “Imbersago nel XX secolo”, un archivio fotografico digitale che restituisce cento anni di vissuto.
Nella serata di venerdì 29 novembre il consigliere Francesco Cagliani ha presentato un lavoro portato avanti da diversi anni, con l'aiuto di Ambrogio Valtolina, di raccolta e catalogazione minuziosa. Un progetto, nato prima della pandemia, come una ricerca storica locale su un piccolo borgo sorto nel X secolo, sul paesaggio, sulla gente, su ciò che è cambiato e ciò che è rimasto inalterato, concentrandosi sull'epoca in cui la fotografia ha iniziato sempre di più a diffondersi.
Dopo il successo delle cinque mostre proposte dall'Amministrazione su diversi luoghi del paese, si è deciso di rendere pubblico il materiale raccolto, continuandolo ad arricchire e moltiplicare. Grazie alla generosità di volontari e privati, in particolare a Tullio Riva, è stato possibile racchiudere un pezzo di memoria su un sito web di facile accesso. Un migliaio di immagini, mappe e materiali ridanno vita a costumi e usanze ormai passate.
“Così come la fotografia cattura il momento in eterno, con questo archivio vogliamo rendere immortale un passato che riguarda tutti” ha spiegato il consigliere Cagliani. La raccolta è divisa in otto sezioni: il centro storico, il fiume Adda, mappe e testimonianze, personaggi usi e costumi, Sabbione, Santuario della Madonna del Bosco, vicoli e cascine e infine le ville. Le immagini sono accompagnate da una breve descrizione e l'attribuzione dell'anno di scatto. Scorrendo tra le fotografie, principalmente in bianco è nero, è possibile trovare i propri antenati, tuffarsi in manifestazioni e celebrazioni, riscoprire il territorio, sfruttato per le sue cave minerarie oggi ricoperte dalla vegetazione, osservare i diversi Traghetti che hanno solcato l'Adda e valutare la crescita urbana e l'infittirsi dei boschi.
Un progetto ancora in divenire, che rappresenta il primo passo di un processo di ricerca da portare avanti nel tempo. “Chiediamo di fare passaparola, è necessario il contributo di tutti, se avete delle immagini che volete condividere non esitate a contattarci” è stato l'appello alla popolazione, per poter ricostruire sempre più approfonditamente la storia di Imbersago e tramandarla alle generazioni future. Un grazie è stato rivolto alle Amministrazioni precedenti per aver conservato documenti di immensurabile valore e a Giuseppe Panzeri, che fu il primo fotografo a cogliere gli aspetti importanti del paese.
Per accedere all'archivio CLICCA QUI.
Nella serata di venerdì 29 novembre il consigliere Francesco Cagliani ha presentato un lavoro portato avanti da diversi anni, con l'aiuto di Ambrogio Valtolina, di raccolta e catalogazione minuziosa. Un progetto, nato prima della pandemia, come una ricerca storica locale su un piccolo borgo sorto nel X secolo, sul paesaggio, sulla gente, su ciò che è cambiato e ciò che è rimasto inalterato, concentrandosi sull'epoca in cui la fotografia ha iniziato sempre di più a diffondersi.
Dopo il successo delle cinque mostre proposte dall'Amministrazione su diversi luoghi del paese, si è deciso di rendere pubblico il materiale raccolto, continuandolo ad arricchire e moltiplicare. Grazie alla generosità di volontari e privati, in particolare a Tullio Riva, è stato possibile racchiudere un pezzo di memoria su un sito web di facile accesso. Un migliaio di immagini, mappe e materiali ridanno vita a costumi e usanze ormai passate.
“Così come la fotografia cattura il momento in eterno, con questo archivio vogliamo rendere immortale un passato che riguarda tutti” ha spiegato il consigliere Cagliani. La raccolta è divisa in otto sezioni: il centro storico, il fiume Adda, mappe e testimonianze, personaggi usi e costumi, Sabbione, Santuario della Madonna del Bosco, vicoli e cascine e infine le ville. Le immagini sono accompagnate da una breve descrizione e l'attribuzione dell'anno di scatto. Scorrendo tra le fotografie, principalmente in bianco è nero, è possibile trovare i propri antenati, tuffarsi in manifestazioni e celebrazioni, riscoprire il territorio, sfruttato per le sue cave minerarie oggi ricoperte dalla vegetazione, osservare i diversi Traghetti che hanno solcato l'Adda e valutare la crescita urbana e l'infittirsi dei boschi.
Un progetto ancora in divenire, che rappresenta il primo passo di un processo di ricerca da portare avanti nel tempo. “Chiediamo di fare passaparola, è necessario il contributo di tutti, se avete delle immagini che volete condividere non esitate a contattarci” è stato l'appello alla popolazione, per poter ricostruire sempre più approfonditamente la storia di Imbersago e tramandarla alle generazioni future. Un grazie è stato rivolto alle Amministrazioni precedenti per aver conservato documenti di immensurabile valore e a Giuseppe Panzeri, che fu il primo fotografo a cogliere gli aspetti importanti del paese.
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I.Bi.