Gruppi di acquisto solidale chi sono e che cosa fanno Da 8 anni il GAS a Robbiate
C’è un modo di fare la spesa, che si ripete più o meno ogni settimana. Si va al supermercato, ci si fionda alla catena dei carrelli a gettone, si pattina sulle corsie tra miriadi di prodotti, alcuni di questi vengono confrontati per il prezzo, per l’estetica delle confezioni che ingolosisce lo sguardo e, se c’è tempo, per la tabella dei valori nutrizionali e la provenienza geografica. Poi c’è un altro modo per rifornirsi, che può sostituire del tutto o anche affiancare quello precedente. Si entra in contatto con un gruppo di persone che organizzano degli ordini diretti con i produttori. Aziende, agricole e non, che seguono modelli etici nel rispetto dei ritmi della terra e delle condizioni dei lavoratori. Sono imprese che il gruppo conosce, riceve da loro aggiornamenti e magari le vanno a incontrare. Quando poi il carico arriva e si provano i prodotti, si ha la conferma che, oltre ad essere giusta, la scelta è stata anche buona. Una soddisfazione simile a quando si mangia qualcosa del proprio orto forse perché ci si sente di far parte di un progetto. Questa è in sintesi l’esperienza di un GAS, un Gruppo di Acquisto Solidale.
A Robbiate da otto anni c’è GASebo, formato attualmente da circa 25 membri, e sabato 23 novembre si è presentato in sala consiliare alla cittadinanza. Ad introdurre la serata è stata la presidente dell’associazione Lorenza Maggi. “Al GAS si aderisce spontaneamente, basta tesserarsi. Non occorre essere una famiglia numerosa, si possono fare anche piccoli acquisti, in base alle proprie esigenze”. È poi stato aggiunto: “Non è un mero acquisto, noi sosteniamo le iniziative che i nostri produttori promuovono. Non devono avere la certificazione bio che può risultare costosa per loro. Per noi è importante vedere l’amore che hanno per la loro terra e il territorio in cui vivono, hanno cura verso quello che producono”.
È stato quindi spiegato come è organizzato il GAS. Per ogni fornitore c’è un referente all’interno di GASebo che si occupa di inviare il listino condiviso da compilare online o appoggiandosi a qualche gasista se si fa fatica. Il referente tiene i contatti con il produttore per gestire la spedizione e la fatturazione. All’arrivo dei pacchi al magazzino del Comune di Robbiate e in comodato d’uso al gruppo di acquisto, è il momento della suddivisione tra i vari soci che hanno partecipato all’acquisto e che andranno a ritirare la propria parte. Ogni gasista verserà quanto gli spetta sul conto corrente dell’associazione. GASebo ha circa 45 fornitori, alcuni storici, altri a cui si affida da meno tempo, ed è sempre aperta la possibilità di suggerire e provare nuove proposte.
Proprio in virtù di questa sana alleanza tra GAS e produttori, a Robbiate ha portato la propria testimonianza due realtà con cui collaborano. Marta Galimberti di Cascina Bagaggera, che si trova nel Parco del Curone a La Valletta Brianza, ha parlato con entusiasmo dell’attività in cui è immersa con la famiglia e dell’importanza che i GAS hanno rivestito ai loro esordi e continuano ad avere ancora oggi. A Bagaggera allevano 120 capre e una quarantina di maiali. Un numero che al momento non può essere incrementato per la difficoltà nell’accedere a terreni da acquistare o affittare. Di campi per il pascolo o per l’agricoltura ce ne sono pochi e a prezzi troppo alti. A Bagaggera c’è anche un biopollaio. “Siamo da sempre biologici, diventeremo presto biodinamici seguendo dei principî in cui crediamo per una produzione sana” ha affermato Marta Galimberti.
L’azienda è cresciuta nel tempo e ha diversificato la linea di azione. Ora c’è un agrinido, un agriristoro, una locanda, un panificio, una bottega e l’associazione Corimbo, che accompagna una ventina di giovani con disabilità nell’inserimento lavorativo, con l’incognita ancora aperta per le famiglie sul delicato tema del Dopo di noi. “Noi facciamo tanti sforzi, ma vediamo che le istituzioni guardano ad altri modelli” ha sostenuto Galimberti. “Per fare un esempio, la Regione ha aperto un bando per la realizzazione di recinzioni per il contenimento della peste suina. I finanziamenti però valgono solo per gli allevamenti al chiuso. Ma perché? Ormai la politica va in quella direzione”.
È stato poi il turno di Alessandro Novelli, dallo spirito a tratti affranto ad altri resistente. Arriva dal centro-Italia, dalle terre del terremoto del 2016, dove oggi ci sono ancora una economia e una società da ricostruire. “Di questi tempi l’allevamento sembra una pratica scorretta, ma da noi è una cultura, la cultura della transumanza. Il terremoto ci ha dato una nuova consapevolezza e ci ha fatto rimettere in considerazione quelle che erano le nostre certezze”. Ecco allora che piccoli allevatori e agricoltori delle Province dell’Aquila e di Rieti si sono associati in un Gruppo di Produttori Solidali per superare insieme la perdita dei beni con la condivisione di ciò che era rimasto. “Si pensa di solito all’investimento come qualcosa che ha soltanto un prezzo economico, ma anche riorganizzare l’esistente è un investimento” ha spiegato Novelli, promotore del GPS Monti della Laga. Per far incrociare domanda e offerta, Alessandro Novelli e il GPS hanno stretto delle relazioni con i GAS. In particolare in Lombardia il GPS è arrivato grazie al progetto Pesce d’Aprile, nato per far arrivare i prodotti ittici dalla zona dell’Argentario e non solo ed ispirato da uno degli storici gasisti di Milano, Mauro Fumagalli. C’era anche lui a Robbiate e ha spiegato come si sono sviluppate le relazioni con le aree del centro-Italia all’indomani del sisma.
Al termine dell’incontro c’è stata la possibilità di assaggiare i prodotti di Cascina Bagaggera e di comprare quelli del GPS Monti della Laga, allestiti sul banco da mercato motorizzato, in attesa di nuove adesioni a GASebo.
A Robbiate da otto anni c’è GASebo, formato attualmente da circa 25 membri, e sabato 23 novembre si è presentato in sala consiliare alla cittadinanza. Ad introdurre la serata è stata la presidente dell’associazione Lorenza Maggi. “Al GAS si aderisce spontaneamente, basta tesserarsi. Non occorre essere una famiglia numerosa, si possono fare anche piccoli acquisti, in base alle proprie esigenze”. È poi stato aggiunto: “Non è un mero acquisto, noi sosteniamo le iniziative che i nostri produttori promuovono. Non devono avere la certificazione bio che può risultare costosa per loro. Per noi è importante vedere l’amore che hanno per la loro terra e il territorio in cui vivono, hanno cura verso quello che producono”.
È stato quindi spiegato come è organizzato il GAS. Per ogni fornitore c’è un referente all’interno di GASebo che si occupa di inviare il listino condiviso da compilare online o appoggiandosi a qualche gasista se si fa fatica. Il referente tiene i contatti con il produttore per gestire la spedizione e la fatturazione. All’arrivo dei pacchi al magazzino del Comune di Robbiate e in comodato d’uso al gruppo di acquisto, è il momento della suddivisione tra i vari soci che hanno partecipato all’acquisto e che andranno a ritirare la propria parte. Ogni gasista verserà quanto gli spetta sul conto corrente dell’associazione. GASebo ha circa 45 fornitori, alcuni storici, altri a cui si affida da meno tempo, ed è sempre aperta la possibilità di suggerire e provare nuove proposte.
Proprio in virtù di questa sana alleanza tra GAS e produttori, a Robbiate ha portato la propria testimonianza due realtà con cui collaborano. Marta Galimberti di Cascina Bagaggera, che si trova nel Parco del Curone a La Valletta Brianza, ha parlato con entusiasmo dell’attività in cui è immersa con la famiglia e dell’importanza che i GAS hanno rivestito ai loro esordi e continuano ad avere ancora oggi. A Bagaggera allevano 120 capre e una quarantina di maiali. Un numero che al momento non può essere incrementato per la difficoltà nell’accedere a terreni da acquistare o affittare. Di campi per il pascolo o per l’agricoltura ce ne sono pochi e a prezzi troppo alti. A Bagaggera c’è anche un biopollaio. “Siamo da sempre biologici, diventeremo presto biodinamici seguendo dei principî in cui crediamo per una produzione sana” ha affermato Marta Galimberti.
L’azienda è cresciuta nel tempo e ha diversificato la linea di azione. Ora c’è un agrinido, un agriristoro, una locanda, un panificio, una bottega e l’associazione Corimbo, che accompagna una ventina di giovani con disabilità nell’inserimento lavorativo, con l’incognita ancora aperta per le famiglie sul delicato tema del Dopo di noi. “Noi facciamo tanti sforzi, ma vediamo che le istituzioni guardano ad altri modelli” ha sostenuto Galimberti. “Per fare un esempio, la Regione ha aperto un bando per la realizzazione di recinzioni per il contenimento della peste suina. I finanziamenti però valgono solo per gli allevamenti al chiuso. Ma perché? Ormai la politica va in quella direzione”.
È stato poi il turno di Alessandro Novelli, dallo spirito a tratti affranto ad altri resistente. Arriva dal centro-Italia, dalle terre del terremoto del 2016, dove oggi ci sono ancora una economia e una società da ricostruire. “Di questi tempi l’allevamento sembra una pratica scorretta, ma da noi è una cultura, la cultura della transumanza. Il terremoto ci ha dato una nuova consapevolezza e ci ha fatto rimettere in considerazione quelle che erano le nostre certezze”. Ecco allora che piccoli allevatori e agricoltori delle Province dell’Aquila e di Rieti si sono associati in un Gruppo di Produttori Solidali per superare insieme la perdita dei beni con la condivisione di ciò che era rimasto. “Si pensa di solito all’investimento come qualcosa che ha soltanto un prezzo economico, ma anche riorganizzare l’esistente è un investimento” ha spiegato Novelli, promotore del GPS Monti della Laga. Per far incrociare domanda e offerta, Alessandro Novelli e il GPS hanno stretto delle relazioni con i GAS. In particolare in Lombardia il GPS è arrivato grazie al progetto Pesce d’Aprile, nato per far arrivare i prodotti ittici dalla zona dell’Argentario e non solo ed ispirato da uno degli storici gasisti di Milano, Mauro Fumagalli. C’era anche lui a Robbiate e ha spiegato come si sono sviluppate le relazioni con le aree del centro-Italia all’indomani del sisma.
Al termine dell’incontro c’è stata la possibilità di assaggiare i prodotti di Cascina Bagaggera e di comprare quelli del GPS Monti della Laga, allestiti sul banco da mercato motorizzato, in attesa di nuove adesioni a GASebo.
M.P.