Olgiate: ‘Gente di Pianezzo’ fa sentire ancora la sua voce
La recente decisione dell’amministrazione comunale di Olgiate Molgora di riservare ai residenti (in determinati orari) via per Regondino non convince alcuni abitanti della frazione Pianezzo e membri dell’associazione Gente di Pianezzo. Proprio il sodalizio, ha scelto di tornare a far sentire la propria voce in merito a “battaglie” che da anni porta avanti, in primis quella sul traffico che affligge la frazione.
Gente di Pianezzo da tempo chiede al Comune l’istituzione della Zona Traffico Limitata per eliminare il ponderoso sopraggiungere di auto dirette al Parco in primavera e autunno. Il problema non si pone però solo in quelle stagioni e non è dovuto solo al passaggio di auto. “Passano continuamente anche grossi autobus, che spesso si incastrano all’angolo della chiesina di S. Michele, i cui gradini sono ormai tutti rovinati” spiegano alcuni soci, raccontando che quando a questi grossi mezzi capita di incontrarsi con i trattori che transitano nella zona la circolazione si blocca.
Quanto alla recente misura che il Comune intende adottare per via Regondino, il giudizio della associazione è che questa risulti insufficiente. “Per Pianezzo resterà il problema. Chi potrà transitare per Regondino poiché residente, passerà comunque da Pianezzo. Chi non potrà passare per Regondino e rispetterà l’ordinanza, tornerà indietro passando due volte per Pianezzo. Chi non rispetterà l’ordinanza…passerà comunque per Pianezzo” hanno proseguito. “Serviranno adeguati controlli della Polizia Locale. La cosa migliore sarebbe che il traffico venga deviato ben prima dell’ingresso alla frazione, con l’implementazione di una segnaletica caratterizzata da elevata visibilità e da una presenza significativa di agenti, esattamente come fa Merate per tutelare le aree a traffico residenziale di Via Lunga e Via Cappelletta a Pagnano”.
A fronte di proposte come queste però, Gente di Pianezzo sente che la propria voce non è ascoltata a pieno dal Comune. “A settembre 2021 (alle elezioni ndr) avevamo ribadito ai candidati sindaco le nostre richieste formulate negli anni e avevamo riscontrato, a parole, disponibilità a risolverli. Nonostante diversi incontri, non abbiamo trovato risposte alle nostre indicazioni e per questo abbiamo comunicato al Comune che ritenevamo completamente inutile programmare altri incontri” hanno spiegato, specificando tuttavia che l’Ente ha risolto il problema della frana su Regondino.
Sull’onda di questo malumore, nel 2023, per la prima volta dopo 7 anni, GdP non aveva organizzato lo “Sportello Amianto”. “Per quanto sia noto a tutti che vi siano ancora grandi quantitativi di manufatti contenenti amianto anche in pieno centro di Olgiate e recentemente sia stata individuata una struttura di oltre 500 mq mai censita, l’alto costo di rimozione, la difficoltà da parte del Comune a far intervenire ATS e la scarsa partecipazione del 2022 ha reso poco efficace il nostro intervento e ha portato il Comune a non intervenire del 2023” hanno detto i soci, ricordando almeno quattro persone di Olgiate morte per mesotelioma, tumore che in moltissimi casi è dovuto all’esposizione all’amianto. “Quest’anno abbiamo fornito qualche consulenza a cittadini che chiedevano aiuto per la rimozione. Restiamo sempre a disposizione”
E rimanendo in tema “amianto”, ciò che fa più rabbia a GdP è che a marzo del 2025 quasi sicuramente si “festeggeranno” 10 anni di inottemperanza dell’ordinanza di rimozione e smaltimento di amianto dall’ex allevamento Bomar all’interno della Parco. Per l’associazione la presenza di una “bomba ecologica” del genere unitamente alla Fornace di Bagaggera è una vergogna, ancor più se si considera l’alto livello di fruizione del Parco da parte di turisti, soprattutto famiglie con bambini. Per questa causa, l’associazione punta il dito anche contro il Parco, accusato di essere “custode dello status quo”. “In un articolo di Merateonline di 9 anni fa era riportata nel dettaglio la mappatura delle superfici di amianto presenti nei confini del Parco. La situazione è sotto gli occhi di tutti, ma nessuno interviene”.
Le questioni che stanno a cuore a GdP sono diverse. Dalla sistemazione del tetto del lavatoio in centro alla frazione alla manutenzione dei fossati, la viabilità, la regimentazione delle acque e l’approdo della fibra ottica nell’abitato, rimasto escluso dall’intervento di posa a opera di Open Fiber nel 2021. Proprio nei mesi scorsi tra l’altro è sfumato l’accordo per la banda ultra larga con una società privata a causa dell’insufficiente numero di adesioni raccolte tra i residenti.
“Tanti anni di dialogo con il Comune hanno portato a pochi risultati. Le idee e i suggerimenti non si riescono a concretizzare” hanno concluso i membri dell’associazione.
Gente di Pianezzo da tempo chiede al Comune l’istituzione della Zona Traffico Limitata per eliminare il ponderoso sopraggiungere di auto dirette al Parco in primavera e autunno. Il problema non si pone però solo in quelle stagioni e non è dovuto solo al passaggio di auto. “Passano continuamente anche grossi autobus, che spesso si incastrano all’angolo della chiesina di S. Michele, i cui gradini sono ormai tutti rovinati” spiegano alcuni soci, raccontando che quando a questi grossi mezzi capita di incontrarsi con i trattori che transitano nella zona la circolazione si blocca.
Quanto alla recente misura che il Comune intende adottare per via Regondino, il giudizio della associazione è che questa risulti insufficiente. “Per Pianezzo resterà il problema. Chi potrà transitare per Regondino poiché residente, passerà comunque da Pianezzo. Chi non potrà passare per Regondino e rispetterà l’ordinanza, tornerà indietro passando due volte per Pianezzo. Chi non rispetterà l’ordinanza…passerà comunque per Pianezzo” hanno proseguito. “Serviranno adeguati controlli della Polizia Locale. La cosa migliore sarebbe che il traffico venga deviato ben prima dell’ingresso alla frazione, con l’implementazione di una segnaletica caratterizzata da elevata visibilità e da una presenza significativa di agenti, esattamente come fa Merate per tutelare le aree a traffico residenziale di Via Lunga e Via Cappelletta a Pagnano”.
Altra idea che non convince l’associazione è la realizzazione dello stagno all’angolo tra via per Pianezzo e via delle Robinie, in quell’area che l’Ente Parco ha acquisito al fine di creare un parcheggio con 150-200 posti auto per i turisti. Uno specchio d’acqua ferma, per quanto andrebbe a dare valore a un parcheggio posto in mezzo ai campi, secondo il sodalizio porterebbe con sé problemi di manutenzione e attirerebbe zanzare. “Lì c’è sempre stata una conca che ogni tanto si riempiva con qualche centimetro d’acqua. Il fossato a fianco invece era pieno d’acqua. Ora da tempo è vuoto e non si capisce cosa sia successo”. In relazione al parcheggio, invece, i soci avrebbero un’altra richiesta: “Andrebbe realizzato il vecchio sentiero delle ‘Due fonti’, che da via delle Robinie andava verso Bagaggera superando l’abitato di Pianezzo. Sarebbe utile per chi parcheggerà lì per entrare nel Parco”.
A fronte di proposte come queste però, Gente di Pianezzo sente che la propria voce non è ascoltata a pieno dal Comune. “A settembre 2021 (alle elezioni ndr) avevamo ribadito ai candidati sindaco le nostre richieste formulate negli anni e avevamo riscontrato, a parole, disponibilità a risolverli. Nonostante diversi incontri, non abbiamo trovato risposte alle nostre indicazioni e per questo abbiamo comunicato al Comune che ritenevamo completamente inutile programmare altri incontri” hanno spiegato, specificando tuttavia che l’Ente ha risolto il problema della frana su Regondino.
Sull’onda di questo malumore, nel 2023, per la prima volta dopo 7 anni, GdP non aveva organizzato lo “Sportello Amianto”. “Per quanto sia noto a tutti che vi siano ancora grandi quantitativi di manufatti contenenti amianto anche in pieno centro di Olgiate e recentemente sia stata individuata una struttura di oltre 500 mq mai censita, l’alto costo di rimozione, la difficoltà da parte del Comune a far intervenire ATS e la scarsa partecipazione del 2022 ha reso poco efficace il nostro intervento e ha portato il Comune a non intervenire del 2023” hanno detto i soci, ricordando almeno quattro persone di Olgiate morte per mesotelioma, tumore che in moltissimi casi è dovuto all’esposizione all’amianto. “Quest’anno abbiamo fornito qualche consulenza a cittadini che chiedevano aiuto per la rimozione. Restiamo sempre a disposizione”
E rimanendo in tema “amianto”, ciò che fa più rabbia a GdP è che a marzo del 2025 quasi sicuramente si “festeggeranno” 10 anni di inottemperanza dell’ordinanza di rimozione e smaltimento di amianto dall’ex allevamento Bomar all’interno della Parco. Per l’associazione la presenza di una “bomba ecologica” del genere unitamente alla Fornace di Bagaggera è una vergogna, ancor più se si considera l’alto livello di fruizione del Parco da parte di turisti, soprattutto famiglie con bambini. Per questa causa, l’associazione punta il dito anche contro il Parco, accusato di essere “custode dello status quo”. “In un articolo di Merateonline di 9 anni fa era riportata nel dettaglio la mappatura delle superfici di amianto presenti nei confini del Parco. La situazione è sotto gli occhi di tutti, ma nessuno interviene”.
Le questioni che stanno a cuore a GdP sono diverse. Dalla sistemazione del tetto del lavatoio in centro alla frazione alla manutenzione dei fossati, la viabilità, la regimentazione delle acque e l’approdo della fibra ottica nell’abitato, rimasto escluso dall’intervento di posa a opera di Open Fiber nel 2021. Proprio nei mesi scorsi tra l’altro è sfumato l’accordo per la banda ultra larga con una società privata a causa dell’insufficiente numero di adesioni raccolte tra i residenti.
“Tanti anni di dialogo con il Comune hanno portato a pochi risultati. Le idee e i suggerimenti non si riescono a concretizzare” hanno concluso i membri dell’associazione.
E.Ma.