Paderno: celebrato il 15° di costituzione dell'Addolorata
È stata una Messa molto partecipata quella celebrata nella mattinata di domenica 10 novembre sul sagrato della chiesa di Santa Maria Assunta.
Le comunità di Paderno, Robbiate e Verderio si sono riuniti per celebrare il 15° anniversario di costituzione della Comunità Beata Maria Vergine Addolorata in una tiepida giornata autunnale che ha allietato ulteriormente la funzione. Per l'occasione don Gianni de Micheli ha pronunciato una lunga omelia, venti minuti di discorso per guidare il cammino dell'intera Comunità.
In una società nuova e cambiata è inutile rimpiangere la forma della Chiesa del passato, occorre creare nuovi spazi dove manifestare la presenza di Dio e del suo amore verso l'umanità. “Dobbiamo proclamare di essere una sola cosa con il Signore nonostante i problemi, le difficoltà e le distrazioni. Mantenendo lo sguardo sulla croce si può guardare avanti verso un amore che si spende fino alla fine e che porta alla realizzazione del Regno di Dio”.
Necessario è ostentare il volto sfigurato e arreso di Gesù in croce, un'apparente sconfitta che invece rappresentava il completo dono di sé. Come i ladroni e gli uomini beffardi rifiutarono questo sacrificio, così oggi si preferiscono desputa e oligarchi “più potenti” di un uomo perito in croce. Il modello di società offerto oggi dalla Chiesa non risulta più credibile all'occhio delle nuove generazioni, bisogna accogliere e non rifiutare queste distanze. La divisione tra le parrocchie, l'allontanamento delle giovani famiglie e dei ragazzi devono essere riconosciuti per poter trovare una soluzione nell'unione con Dio, necessaria per ricostruire la cristianità del futuro.
Occorre dunque camminare e vivere insieme professando quel grido schermitore del popolo che diceva a Gesù: “Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso”, proclamando però come, al contrario, Dio salva gli altri, che hanno il compito di rispondergli servendolo. Solamente accettando la verità che il volto di Dio è la compassione e quello dell'uomo la tenerezza si potrà accedere a quel Paradiso che aspetta nell'eternità.
Don Gianni ha concluso con un augurio a tutti i presenti di trovare presto il Dio da amare, seguire e servire veramente per non rischiare di correre dietro ad immagini false. Per evitare di imboccare la strada sbagliata è opportuno dipingere insieme alla comunità un'immagine, come quella data con questa festa, per dare forma alla Chiesa del domani, ancora sconosciuta ma che finalmente si unirà in un unica cosa: in Cristo.
Questo messaggio è stato consegnato al sindaco di Paderno Gianpaolo Torchio, a quello di Robbiate Marco Magni e quello di Verderio Danilo Villa, con lo scopo di diffonderlo e metterlo in pratica nelle realtà sotto la loro guida.
I festeggiamenti sono poi proseguiti, al termine della funzione, con un pranzo e un pomeriggio di giochi con famiglie e ragazzi.
Le comunità di Paderno, Robbiate e Verderio si sono riuniti per celebrare il 15° anniversario di costituzione della Comunità Beata Maria Vergine Addolorata in una tiepida giornata autunnale che ha allietato ulteriormente la funzione. Per l'occasione don Gianni de Micheli ha pronunciato una lunga omelia, venti minuti di discorso per guidare il cammino dell'intera Comunità.
In una società nuova e cambiata è inutile rimpiangere la forma della Chiesa del passato, occorre creare nuovi spazi dove manifestare la presenza di Dio e del suo amore verso l'umanità. “Dobbiamo proclamare di essere una sola cosa con il Signore nonostante i problemi, le difficoltà e le distrazioni. Mantenendo lo sguardo sulla croce si può guardare avanti verso un amore che si spende fino alla fine e che porta alla realizzazione del Regno di Dio”.
Necessario è ostentare il volto sfigurato e arreso di Gesù in croce, un'apparente sconfitta che invece rappresentava il completo dono di sé. Come i ladroni e gli uomini beffardi rifiutarono questo sacrificio, così oggi si preferiscono desputa e oligarchi “più potenti” di un uomo perito in croce. Il modello di società offerto oggi dalla Chiesa non risulta più credibile all'occhio delle nuove generazioni, bisogna accogliere e non rifiutare queste distanze. La divisione tra le parrocchie, l'allontanamento delle giovani famiglie e dei ragazzi devono essere riconosciuti per poter trovare una soluzione nell'unione con Dio, necessaria per ricostruire la cristianità del futuro.
Occorre dunque camminare e vivere insieme professando quel grido schermitore del popolo che diceva a Gesù: “Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso”, proclamando però come, al contrario, Dio salva gli altri, che hanno il compito di rispondergli servendolo. Solamente accettando la verità che il volto di Dio è la compassione e quello dell'uomo la tenerezza si potrà accedere a quel Paradiso che aspetta nell'eternità.
Don Gianni ha concluso con un augurio a tutti i presenti di trovare presto il Dio da amare, seguire e servire veramente per non rischiare di correre dietro ad immagini false. Per evitare di imboccare la strada sbagliata è opportuno dipingere insieme alla comunità un'immagine, come quella data con questa festa, per dare forma alla Chiesa del domani, ancora sconosciuta ma che finalmente si unirà in un unica cosa: in Cristo.
Questo messaggio è stato consegnato al sindaco di Paderno Gianpaolo Torchio, a quello di Robbiate Marco Magni e quello di Verderio Danilo Villa, con lo scopo di diffonderlo e metterlo in pratica nelle realtà sotto la loro guida.
I festeggiamenti sono poi proseguiti, al termine della funzione, con un pranzo e un pomeriggio di giochi con famiglie e ragazzi.
I.Bi.