Merate: si è spento il pittore Donato Frisia junior. Aveva 84 anni
Merate dice addio al pittore Donato Frisia Junior. Il nipote dell'omonimo pittore Donato Frisia, a cui è stata anche dedicata una via in città, è morto all’età di 84 anni. Da sempre residente nella frazione di Brugarolo insieme alla moglie Anna, era molto conosciuto non solo a Merate ma anche in tutta la provincia per via della sua passione per l’arte, ereditata dal nonno, che l’ha reso un noto pittore e l’ha portato a fare numerosissime esposizioni dei suoi quadri in Italia e all’estero (curate e realizzate da Anna Caterina Bellati).
Nato nel 1940 a Bengasi, in Libano, dove all’epoca lavorava il padre, Frisia è cresciuto tra Merate e Milano, dove, grazie al nonno, ha avuto piacere di conoscere molti pittori. Aveva iniziato a dipingere a soli 5 anni, quando lui gli aveva regalato colori e cavalletto. Ce l’aveva raccontato poco più di un anno fa in occasione di un’intervista per i 140 anni della nascita e i 70 dalla morte del nonno.
Frisia Junior ha avuto il piacere di frequentare Donato Frisia “senior” solo per 13 anni, ma sono bastati perché si radicassero in lui vivide memorie. “Ricordo quando nel maggio del ’45 è finita la guerra. Avevo cinque anni e con la mia famiglia eravamo sfollati a Olgiate Comasco. La nostra casa a Milano, in Piazza Firenze, era stata in parte distrutta durante i bombardamenti e così mio padre mi mandò da mio nonno Donato, nella sua casa in via Castel Morrone” ci aveva racconto. “Ero affascinato dal suo modo di vivere, e da quello dei pittori in generale. La sua casa era spesso frequentata da artisti come Adriano Spilimbergo e Carlo Carrà. Dialogavano molto in merito alla pittura, si scambiavano pareri e consigli, e a me piaceva ascoltare i loro discorsi. Era un bel modo di vivere perché a quei tempi gli artisti si aiutavano reciprocamente. Il nonno era amico del pittore napoletano Mario Cortiello che, quando veniva a Milano, era suo ospite”.
Questo perché, nonostante il lavoro, Frisia ha sempre continuato a dipingere, anche en plein air.
Dapprima paesaggi, come il nonno, poi cosiddetti “riflessi”, e infine opere astratte, che sono diventate negli anni la sua peculiarità. Proprio a settembre del 2023 aveva presentato la sua ultima mostra a Merate, intitolata “Andare avanti, dipingere «oltre»”, che mostrava proprio la sua evoluzione artistica. Tra le opere esposte, anche le più recenti, quelle che Frisia dipingeva cercando di mettere sulla tela dei brani musicali. “Ognuno dentro ci vedrà la musica che vuole, e comunque non è detto che quel particolare brano all’osservatore avrebbe suscitato le stesse cose che ha suscitato a me dipingendo” aveva spiegato al momento dell’inaugurazione.
I funerali di Donato Frisia Junior verranno celebrati sabato 2 novembre alle ore 14 pressi la chiesa parrocchiale di Merate.
Nato nel 1940 a Bengasi, in Libano, dove all’epoca lavorava il padre, Frisia è cresciuto tra Merate e Milano, dove, grazie al nonno, ha avuto piacere di conoscere molti pittori. Aveva iniziato a dipingere a soli 5 anni, quando lui gli aveva regalato colori e cavalletto. Ce l’aveva raccontato poco più di un anno fa in occasione di un’intervista per i 140 anni della nascita e i 70 dalla morte del nonno.
Frisia Junior ha avuto il piacere di frequentare Donato Frisia “senior” solo per 13 anni, ma sono bastati perché si radicassero in lui vivide memorie. “Ricordo quando nel maggio del ’45 è finita la guerra. Avevo cinque anni e con la mia famiglia eravamo sfollati a Olgiate Comasco. La nostra casa a Milano, in Piazza Firenze, era stata in parte distrutta durante i bombardamenti e così mio padre mi mandò da mio nonno Donato, nella sua casa in via Castel Morrone” ci aveva racconto. “Ero affascinato dal suo modo di vivere, e da quello dei pittori in generale. La sua casa era spesso frequentata da artisti come Adriano Spilimbergo e Carlo Carrà. Dialogavano molto in merito alla pittura, si scambiavano pareri e consigli, e a me piaceva ascoltare i loro discorsi. Era un bel modo di vivere perché a quei tempi gli artisti si aiutavano reciprocamente. Il nonno era amico del pittore napoletano Mario Cortiello che, quando veniva a Milano, era suo ospite”.
Donato Frisia nel 2014
Negli anni Frisia Junior era stato rappresentante di azienda, professione che per qualche tempo l’aveva portato a trasferirsi fuori dalla Lombardia, ma poi, tornato in Brianza, negli anni Ottanta aveva fatto da “caronte” a Imbersago, occupandosi della navigazione del traghetto leonardesco. Proprio in quel periodo, grazie alla vicinanza all’acqua, aveva scoperto il tema dei “riflessi”, poi sviluppato con i colori. Questo perché, nonostante il lavoro, Frisia ha sempre continuato a dipingere, anche en plein air.
Dapprima paesaggi, come il nonno, poi cosiddetti “riflessi”, e infine opere astratte, che sono diventate negli anni la sua peculiarità. Proprio a settembre del 2023 aveva presentato la sua ultima mostra a Merate, intitolata “Andare avanti, dipingere «oltre»”, che mostrava proprio la sua evoluzione artistica. Tra le opere esposte, anche le più recenti, quelle che Frisia dipingeva cercando di mettere sulla tela dei brani musicali. “Ognuno dentro ci vedrà la musica che vuole, e comunque non è detto che quel particolare brano all’osservatore avrebbe suscitato le stesse cose che ha suscitato a me dipingendo” aveva spiegato al momento dell’inaugurazione.
La pittura nel corso della sua vita l’aveva portato a viaggiare in tutta Europa in cerca di nuovi soggetti e fonti di ispirazione. Tante sono state le sue esposizioni, anche all’estero. Tra le preferite di Frisia quella in omaggio al poeta Mihai Eminescu all’Accademia di Romania a Roma e le numerose presenze alla Biennale d’Arti Visive di Chiavenna. In occasione della Biennale di Venezia 2019 era stato chiamato a esporre alla Fondazione Bevilacqua La Masa. Le sue opere sono presenti in collezioni private in Europa, in Sud Africa, negli USA e nell’America del Sud.
I funerali di Donato Frisia Junior verranno celebrati sabato 2 novembre alle ore 14 pressi la chiesa parrocchiale di Merate.
E.Ma.