Imbersago: al Santuario la "Notte dei Santi"

Come da tradizione ormai consolidata da qualche anno, torna giovedì 31 ottobre "La notte dei Santi" al santuario di Madonna del Bosco. 
Un momento spirituale molto intenso, aperto a tutti, che avrà inizio alle ore 20.45 con il ritrovo ai piedi della Scala Santa, la salita gradino dopo gradino e la riflessione poi in chiesa guidata da padre Giulio Binaghi.
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A raccontare il significato di questa iniziativa e come si inserisce nel contesto dei giorni nostri è Samuele Brambilla, uno dei volontari e cerimonieri del luogo sacro.
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Di cosa si tratta?
Qualche anno fa, era il 2021, alcuni giovani che frequentano abitualmente il Santuario, proposero al Rettore di vivere una "Notte dei Santi" offrendo così a tutti i Pellegrini una valida alternativa a ciò che va proponendo il mondo in quella notte. Ogni anno, a partire dal 31 ottobre 2021, in Santuario si vive la "Notte dei Santi". Non so bene dire di che cosa si tratti: facilmente potrei dire essere un momento di preghiera, ma credo essere qualcosa di più profondo. Potremmo dire che questa esperienza è possibile racchiuderla in un ABC. Chiederemo soprattutto ai giovani che ogni anno partecipano a questo nostro momento di andare “controcorrente”: in una sera in cui la maggior parte dei loro coetanei fa dell’altro, chiederemo di camminare attorno e dentro al Santuario guidati dalla scelta della fede di uomini e donne come noi.

In che senso in un ABC?
Potrebbe essere una "Notte degli inizi". A di Affascinati: pellegrini affascinati dal mistero dei Santi. B come Beati: il mistero dei Santi e la possibilità della Santità come dono per tutti ci rende felici (Beati). C come Contagiosi: sostenuti dai Santi vogliamo gridare al mondo la bellezza di Gesù.

E come è strutturata la preghiera?
Ogni anno variamo sempre un po' rispetto all'anno precedente. Solitamente si scelgono cinque figure di Santi o Beati, uomini e donne, e ci si lascia guidare dalla testimonianza di questi uomini e di queste donne. Per valorizzare la Scala Santa, la "Notte dei Santi" inizia sempre all'esterno del Santuario, proprio sulla Scala Santa. Terminata la Scala Santa ci si raccoglie tutti attorno ad un fuoco: proponiamo ai Pellegrini l'esperienza di Mosè, incantato da quell'incendio inesauribile del Roveto. L'esperienza dei Pellegrini che arrivano nei Santuari tendenzialmente è questa: uomini e donne "scottati" da quel Roveto che è Dio stesso. Probabilmente ciascun Pellegrino è immagine di uomo e donna che si "butta" nel fuoco di Dio. Terminato questo momento "esterno" si entra per accogliere la testimonianza dei cinque Santi che sono stati scelti (quelli che sono proposti anche nella locandina). Al termine, dopo aver ascoltato e meditato la Parola di Gesù, viviamo il momento prezioso dell'Adorazione Eucaristica per poi ricevere il dono della Benedizione Eucaristica. 

Pensi che questa iniziativa dica qualcosa alla gente?
Certamente! Tutto parla, se siamo capaci ad ascoltare. Ci sarà sicuramente chi riderà per questa iniziativa e preferirà andare a fare altro, chi accoglierà con gioia questo momento, chi parteciperà solo perché "costretto" da qualche altra persona. Insomma.. siamo diversi! 
Ciò che, da venticinquenne, posso dire è che queste iniziative dicono anzitutto che la Chiesa, attraverso i suoi santi pastori, ci vuole bene. Contemporaneamente a noi, a Milano, la Fondazione degli Oratori Milanesi raccoglierà tantissimi giovani per vivere questo momento. Questo dice che, in mezzo alle mode del mondo che spesso vanno dove vanno, c'è chi decide di mettersi in cammino, dietro ai Santi, per dire che la vita ha senso solo se vissuta alla presenza del Signore. Senza essere super eroi. E, soprattutto, dice che i nostri paesi e le nostre città sono piene di giovani bellissimi. Dietro alle cronache che, spesso false, raccontano una gioventù persa e senza futuro, ci sono giovani bellissimi che, ancora, saranno capaci di portare speranza. Si dice che la Chiesa sia alla fine ormai.. forse i numeri portano a dire questo ma il cuore dell'uomo sa bene che non è, e non sarà, così. 

Perché proponete di rinunciare alla cena?
E' un gesto molto bello questo. A chi deciderà di vivere questo momento verrà chiesto di rinunciare alla cena e offrire il corrispettivo per i bimbi toccati dal dramma della guerra. Un duplice significato: affermare, anzitutto, che noi siamo molto più che la nostra corporeità e poi un'occasione per sostenere, come dicevo, i bambini delle popolazioni coinvolte nel conflitto veramente drammatico della guerra.

Durante l'Anno Santo ci saranno iniziative come queste, magari pensate per i giovani?
Al momento è tutto da inventare. So che il Rettore, insieme ai Padri del Santuario, è al lavoro per progettare l'Anno Santo. Certamente non mancheranno momenti di preghiera come queste e momenti magari pensati proprio per i ragazzi e i giovani. 
S.V.
Date evento
giovedì, 31 ottobre 2024
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