Lomagna: lettera al CdM per il riesame dei finziamenti alla scuola e mozione sul ponte
Il Comune di Lomagna ha inoltrato una lettera al Dipartimento Casa Italia della Presidenza del Consiglio dei ministri per un riesame della richiesta di finanziamento per l’efficientamento energetico della scuola media di Cernusco Lombardone. La domanda non era stata ammessa per carenze documentali circa la “dichiarazione rilasciata dalle autorità competenti in materia ambientale in merito alla assoggettabilità o meno del progetto alle procedure di valutazione” [clicca QUI]. Secondo Lomagna, che ha agito da capofila rispetto agli altri Comuni del comprensorio (Cernusco Lombardone, Montevecchia e Osnago), dunque la documentazione fornita poteva bastare. In accordo con gli Enti locali associati, Lomagna ha inoltre ordinato agli uffici di far pervenire un preventivo per le spese legali di un eventuale ricorso. Al momento si è in attesa sia di un riscontro da parte del Dipartimento Casa Italia sia del preventivo di un avvocato per l’assistenza legale.
A fornire queste notizie è stata la sindaca Cristina Citterio nel Consiglio comunale di venerdì 27 settembre in risposta a un’interrogazione presentata dal gruppo di minoranza Uniti per Lomagna. Citterio ha dettagliato che nella richiesta di contributo era stata allegata l’autorizzazione paesaggistica rilasciata dal Comune di Cernusco Lombardone. Era stata inserita anche una delibera di Giunta che contiene il verbale di validazione del progetto esecutivo. Un documento che certifica che l’opera “non è soggetta all’acquisizione di pareri di Commissioni, Enti, Uffici e organi terzi oltre all’autorizzazione paesaggistica”.
I Comuni dovranno decidere come comportarsi nel giro di un mese. I termini per fare ricorso scadono il 30 ottobre (si avrebbero 60 giorni in più soltanto nel caso in cui si decidesse di ricorrere in via straordinaria al Capo dello Stato).
Alla domanda specifica della minoranza sulla possibilità di trovare altri bandi di finanziamento, la sindaca ha ammesso che al momento non ci sono altre fonti a cui attingere. L’investimento resterà nel Programma Triennale delle Opere Pubbliche supponendo una copertura statale della spesa. Sarà però scalato ad annualità successive.
Citterio ha chiarito che il precedente tentativo di ottenere dei contributi statali risale al 2022, quando Lomagna aveva partecipato a un avviso chiedendo per la scuola media 1,49 milioni di euro. I restanti 516 mila euro sarebbero stati suddivisi tra tutti e quattro i Comuni proprietari dell’immobile scolastico. Tramite lo stesso avviso Lomagna aveva candidato altri due progetti dall’importo di 714 mila euro per la messa in sicurezza di ponti. Dunque in totale Lomagna aveva chiesto 2,2 milioni di euro sul limite ammissibile di 2,5 milioni. Ad ogni modo la domanda era stata ammessa ma non finanziata.
Il capogruppo di Uniti per Lomagna Giuseppe Valentino ha replicato che nella ricostruzione della sindaca mancherebbe un pezzo. “Esiste un problema nel governo dei processi che non è efficace e questo lo evidenzia il fatto che è la seconda volta che c’è un errore formale. Si poteva prevedere di avvalersi di un consulente esterno o la partecipazione di persone formate o una maggiore supervisione delle figure politiche”. Quindi l’affondo finale: “Mi spiace, ma è evidente che va sottolineato perché è un’altra occasione che è stata persa”.
Citterio ha ribattuto che in Provincia di Lecco, sulla dozzina di Comuni che hanno partecipato al bando soltanto Bellano è risultato beneficiario. Più in generale a livello nazionale sono stati premiati soltanto 144 progetti dei 2.638 candidati. Gli ammessi sono stati sono stati meno della metà: 1.179. Valentino ha però invitato a non cercare giustificazioni.
È regnata la concordia invece sulla mozione riguardante il nuovo ponte di Paderno [clicca QUI], un documento formulato a livello di Conferenza dei sindaci del Meratese e sottoscritto a Lomagna da entrambi i capigruppo, a rappresentare simbolicamente fin dal principio un’unione d’intenti. Da ambo le parti è stata condivisa la necessità di un ragionamento su vasta scala in merito all’impatto viabilistico che la nuova opera potrebbe comportare anche a Lomagna se non saranno realizzate delle misure mitigative. La mozione è stata approvata all'unanimità.
A fornire queste notizie è stata la sindaca Cristina Citterio nel Consiglio comunale di venerdì 27 settembre in risposta a un’interrogazione presentata dal gruppo di minoranza Uniti per Lomagna. Citterio ha dettagliato che nella richiesta di contributo era stata allegata l’autorizzazione paesaggistica rilasciata dal Comune di Cernusco Lombardone. Era stata inserita anche una delibera di Giunta che contiene il verbale di validazione del progetto esecutivo. Un documento che certifica che l’opera “non è soggetta all’acquisizione di pareri di Commissioni, Enti, Uffici e organi terzi oltre all’autorizzazione paesaggistica”.
I Comuni dovranno decidere come comportarsi nel giro di un mese. I termini per fare ricorso scadono il 30 ottobre (si avrebbero 60 giorni in più soltanto nel caso in cui si decidesse di ricorrere in via straordinaria al Capo dello Stato).
Alla domanda specifica della minoranza sulla possibilità di trovare altri bandi di finanziamento, la sindaca ha ammesso che al momento non ci sono altre fonti a cui attingere. L’investimento resterà nel Programma Triennale delle Opere Pubbliche supponendo una copertura statale della spesa. Sarà però scalato ad annualità successive.
Citterio ha chiarito che il precedente tentativo di ottenere dei contributi statali risale al 2022, quando Lomagna aveva partecipato a un avviso chiedendo per la scuola media 1,49 milioni di euro. I restanti 516 mila euro sarebbero stati suddivisi tra tutti e quattro i Comuni proprietari dell’immobile scolastico. Tramite lo stesso avviso Lomagna aveva candidato altri due progetti dall’importo di 714 mila euro per la messa in sicurezza di ponti. Dunque in totale Lomagna aveva chiesto 2,2 milioni di euro sul limite ammissibile di 2,5 milioni. Ad ogni modo la domanda era stata ammessa ma non finanziata.
Il capogruppo di Uniti per Lomagna Giuseppe Valentino ha replicato che nella ricostruzione della sindaca mancherebbe un pezzo. “Esiste un problema nel governo dei processi che non è efficace e questo lo evidenzia il fatto che è la seconda volta che c’è un errore formale. Si poteva prevedere di avvalersi di un consulente esterno o la partecipazione di persone formate o una maggiore supervisione delle figure politiche”. Quindi l’affondo finale: “Mi spiace, ma è evidente che va sottolineato perché è un’altra occasione che è stata persa”.
Citterio ha ribattuto che in Provincia di Lecco, sulla dozzina di Comuni che hanno partecipato al bando soltanto Bellano è risultato beneficiario. Più in generale a livello nazionale sono stati premiati soltanto 144 progetti dei 2.638 candidati. Gli ammessi sono stati sono stati meno della metà: 1.179. Valentino ha però invitato a non cercare giustificazioni.
È regnata la concordia invece sulla mozione riguardante il nuovo ponte di Paderno [clicca QUI], un documento formulato a livello di Conferenza dei sindaci del Meratese e sottoscritto a Lomagna da entrambi i capigruppo, a rappresentare simbolicamente fin dal principio un’unione d’intenti. Da ambo le parti è stata condivisa la necessità di un ragionamento su vasta scala in merito all’impatto viabilistico che la nuova opera potrebbe comportare anche a Lomagna se non saranno realizzate delle misure mitigative. La mozione è stata approvata all'unanimità.
M.P.