Ponte Paderno: il ministero (non) risponde a "Azione"
Il Ministero dei Trasporti ha risposto oggi al question time di Azione sul nuovo ponte sull’Adda in sostituzione del San Michele. Un testo che, esclusa la cronistoria sintetica, si limita a tre righe evasive e generiche: “Il MIT, preso atto della situazione ancora non definita, ha invitato a compiere celermente ogni azione utile al fine di accelerare le decisioni, per poter assumere le decisioni progettuali conseguenti e programmare la nuova opera quanto prima”. Ha invitato chi? E come lo ha fatto? E quando? Infine sul perché sembra che l’unico interesse del Ministero guidato dal leader della Lega Matteo Salvini sia la costruzione del ponte, tralasciando tutte le opere di mitigazione del traffico.
Dalle poche righe del Ministero sembra che l'approccio sia quello di sorvolare i problemi prospettati dalla stessa RFI sul netto incremento dei volumi di traffico sulla sponda lecchese e di tirare dritto. Del resto anche il sottosegretario regionale Mauro Piazza, da qualche tempo scopertosi leghista, ha sostenuto qualche mese fa che l'iter sia "sulla strada giusta" e che "non possiamo più aspettare". RFI stima che il doppio senso di marcia sul nuovo ponte, che verrebbe costruito sostanzialmente a fianco dell'attuale San Michele, farebbe lievitare il transito dagli attuali 5.700 veicoli ai 13.950 veicoli al giorno. A questo incremento del 145% non sono state ad oggi ipotizzate delle adeguate opere complementari per alleviare la pressione veicolare sul Meratese.
La risposta arriva nei giorni in cui la preoccupazione dei Consigli comunali del territorio si sta facendo sentire con l’approvazione di una mozione che chiede un maggior coinvolgimento dei Comuni e la realizzazione di uno studio esteso sugli impatti sul traffico e sulla qualità dell’aria [clicca QUI]. Per i sindaci del Meratese che hanno preso posizione il progetto del nuovo ponte non potrà fare a meno delle opere di mitigazione.
La replica lapidaria del deputato Fabrizio Benzoni, autore del question time, non si è fatta attendere: “Non abbiamo ottenuto nessuna effettiva risposta. Il Mit non fa altro che delegare ad altri enti la ricerca di soluzioni rispetto ai disagi della viabilità legati ai ritardi nella realizzazione dell’opera. Nessun tipo di considerazione, poi, sul quesito che avevamo posto rispetto al valore storico e culturale del vecchio ponte San Michele”.
Il parlamentare è dal 29 luglio che attendeva una risposta all’interrogazione sul ponte [clicca QUI], poi tramutata in question time. L’interessamento al tema era stato sollecitato dalla segretaria di Azione Lecco, Eleonora Lavelli, che oggi commenta: “Ancora tante le incertezze sull’opera. Auspichiamo, però, che il Ministero mantenga fede alla promessa di ascoltare maggiormente i territori e di realizzare un'opera che non abbia un impatto negativo dal punto viabilistico. Ci spiace siano stati del tutto ignorati, invece, i profili paesaggistici e culturali dell'intervento, che riteniamo di particolare rilevanza”.
Dalle poche righe del Ministero sembra che l'approccio sia quello di sorvolare i problemi prospettati dalla stessa RFI sul netto incremento dei volumi di traffico sulla sponda lecchese e di tirare dritto. Del resto anche il sottosegretario regionale Mauro Piazza, da qualche tempo scopertosi leghista, ha sostenuto qualche mese fa che l'iter sia "sulla strada giusta" e che "non possiamo più aspettare". RFI stima che il doppio senso di marcia sul nuovo ponte, che verrebbe costruito sostanzialmente a fianco dell'attuale San Michele, farebbe lievitare il transito dagli attuali 5.700 veicoli ai 13.950 veicoli al giorno. A questo incremento del 145% non sono state ad oggi ipotizzate delle adeguate opere complementari per alleviare la pressione veicolare sul Meratese.
La risposta arriva nei giorni in cui la preoccupazione dei Consigli comunali del territorio si sta facendo sentire con l’approvazione di una mozione che chiede un maggior coinvolgimento dei Comuni e la realizzazione di uno studio esteso sugli impatti sul traffico e sulla qualità dell’aria [clicca QUI]. Per i sindaci del Meratese che hanno preso posizione il progetto del nuovo ponte non potrà fare a meno delle opere di mitigazione.
La replica lapidaria del deputato Fabrizio Benzoni, autore del question time, non si è fatta attendere: “Non abbiamo ottenuto nessuna effettiva risposta. Il Mit non fa altro che delegare ad altri enti la ricerca di soluzioni rispetto ai disagi della viabilità legati ai ritardi nella realizzazione dell’opera. Nessun tipo di considerazione, poi, sul quesito che avevamo posto rispetto al valore storico e culturale del vecchio ponte San Michele”.
Il parlamentare è dal 29 luglio che attendeva una risposta all’interrogazione sul ponte [clicca QUI], poi tramutata in question time. L’interessamento al tema era stato sollecitato dalla segretaria di Azione Lecco, Eleonora Lavelli, che oggi commenta: “Ancora tante le incertezze sull’opera. Auspichiamo, però, che il Ministero mantenga fede alla promessa di ascoltare maggiormente i territori e di realizzare un'opera che non abbia un impatto negativo dal punto viabilistico. Ci spiace siano stati del tutto ignorati, invece, i profili paesaggistici e culturali dell'intervento, che riteniamo di particolare rilevanza”.
M.P.