Robbiate: ore di terrore in paese per un extracee sceso in strada brandendo un'ascia e seminando panico tra residenti e passanti. Dopo due ore di mediazione, la “resa” ai carabinieri

Attimi di puro terrore si sono vissuti nella tarda serata di venerdì 20 settembre a Robbiate dove un uomo è sceso in strada brandendo un'accetta e seminando il panico tra chiunque incontrasse.
Fuggito in casa e barricatosi all'interno all'arrivo dei carabinieri, solo dopo un paio di ore di mediazione con i militari ha aperto la porta e si è lasciato caricare in ambulanza e trasportare all'ospedale di Vimercate.
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Una vicenda che si è conclusa con tanto, tanto spavento ma anche rabbia visto che il soggetto pare non essere nuovo a queste alterazioni emotive anche violente e che ha ricordato i fatti tragici di Terno d'Isola con una giovane donna uccisa senza motivo in strada.
Le prime urla si sono udite attorno alle 23 ma la situazione, ma per i vicini non era certo una novità. Nei giorni scorsi l'uomo aveva sfasciato la porta di ingresso di un residente nella stessa palazzina. Ma questa volta l'agitazione è degenerata. Il trentenne originario della Costa D'Avorio ha preso un'accetta e è sceso in strada..
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Primi a incrociarlo sentendo le urla deliranti sono stati alcuni avventori della gelateria, che avevano parcheggiato l'autovettura nell'area che si trova di fronte al cimitero.
“Ci eravamo appena fermati quando abbiamo sentito delle grida” ha raccontato uno dei testimoni “ci siamo guardati attorno e abbiamo visto avvicinarsi con fare agitato un uomo di colore: in una mano aveva una bottiglia, nell'altra brandiva un'accetta che sventolava in aria e poi faceva strisciare sull'asfalto provocando le scintille. Ci siamo terrorizzati ma abbiamo anche subito pensato di avvertire le altre persone e così siamo risaliti subito in auto”. I tre amici, allora, hanno percorso via Serra Groppelli in direzione del centro di Robbiate, avvisando le persone a piedi di chiudersi in casa o trovare rifugio nei cortili e hanno poi posizionato la loro auto perpendicolarmente alla strada, di fronte alla chiesa per impedire il passaggio di altri veicoli. “Lo sentivamo urlare, eravamo terrorizzati ma non volevamo che qualcuno ignaro incappasse in lui e così abbiamo bloccato la strada in attesa dei carabinieri che sono arrivati poco dopo la chiamata al numero di emergenza”.

Giunti con più pattuglie i militari hanno trovato l'uomo che nel frattempo, dopo avere ripercorso la strada al contrario sentendo le sirene, si era barricato in casa urlando frasi sconnesse dalla finestra posta all'ultimo piano della cascina che si trova nella strettoia tra la chiesa e la gelateria.
“Mia nipote aveva appena preso un gelato e se l'è trovato davanti che urlava come un pazzo, agitando l'accetta. Terrorizzata è corsa via e ha raggiunto casa. Quando l'ho vista le ho chiesto cosa fosse successo perchè era terrorizzata e mi ha raccontato cosa stava succedendo poco distante. Una cosa assurda”.

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Sul posto oltre ai militari che hanno iniziato l'azione di mediazione con l'uomo, sono giunti anche il personale sanitario e il sindaco Marco Magni estremamente preoccupato per la situazione. “Ora devo garantire la sicurezza dei miei cittadini, non possono vivere così in una situazione di pericolo”.
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Nei giorni scorsi, infatti, forse con la stessa accetta l'extracee, che pare essere sottoposto a procedimento di sfratto, ha danneggiato la porta dell'appartamento dei vicini di casa, ormai esasperati dalla situazione e terrorizzati da quanto possa ancora accadere.
A mezzanotte inoltrata i carabinieri sono riusciti a convincere l'uomo ad aprire la porta e a salire in ambulanza per poi condurlo in ospedale.
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La strada è rimasta chiusa al transito e cinturata con il nastro rosso per oltre due ore. Terrorizzati e increduli per quanto stava succedendo, decine di persone hanno assistito al via vai di lampeggianti ponendosi un'unica domanda: “Fino a quando tutto questo?”.
S.V.
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