Osnago: uno "Spazio aperto" per i sodalizi e manifestazioni

Ultimi ritocchi in vista dell’inaugurazione di un nuovo locale in centro paese a Osnago, pensato per soddisfare le esigenze di spazio di realtà del terzo settore e non solo. Si chiama Spazio Aperto e si trova a pochi passi dalla piazza della chiesa (in via Roma, 6). Il salone principale che si affaccia sulla strada con ampie vetrate è di 65 mq, ma con le altre due stanze sul retro si arriva a circa 120 mq. Il momento inaugurale è previsto per venerdì 20 settembre alle ore 18.30.
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Per cominciare verrà utilizzato dall’associazione Arché per le lezioni di musica. All’interno c’è già il pianoforte e il sodalizio ha cominciato i corsi nel nuovo locale settimana scorsa. Della necessità di nuovi spazi, visto il numero crescente di iscritti, ce ne aveva parlato qualche mese fa la direttrice artistica Cecilia Musmeci. Arché continuerà ad usare la sede di prima e sfrutterà la nuova possibilità in centro.
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Spazio Aperto ospiterà il corso di teatro dell’Arci La Lo.Co., ed esporrà delle mostre temporanee. Probabilmente verrà attivato pure uno spazio bimbi per la fascia 0-3 anni e in alcune occasioni potranno essere organizzate delle piccole conferenze. E ancora molte altre iniziative potrebbero sorgere in futuro in base alle richieste. Spazio Aperto sarà dunque un fulcro dinamico e ricettivo per favorire socialità, aggregazione e cultura, grazie al ruolo di coordinamento dell’associazione La Voce del Corpo, che da quando è nata nel 2009 si è fatta apprezzare per le rassegne di arte contemporanea.
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A imprimere la spinta iniziale a questo progetto sono stati i coniugi Paolo Strina, ex sindaco di Osnago, e Maria Franca Ballocco. Hanno infatti deciso di aprire il Fondo Portaverta all’interno della Fondazione Comunitaria del Lecchese, mettendo sùbito a disposizione 35 mila euro. “Arrivati al terzo tempo della nostra vita – dichiara Strina – abbiamo pensato di dare un nostro contributo e di investire nel Terzo settore, che a Osnago e nei dintorni è molto attivo. Ci rendiamo conto che la generazione boomer è stata la più fortunata, abbiamo ottenuto tante soddisfazioni e ci era sembrato il momento di restituire alla comunità locale una parte di quanto guadagnato nel corso della vita lavorativa”.
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Ecco allora il nobile gesto di rimettere a nuovo un locale sfitto da decenni in centro paese, utilizzato per brevi periodi dalla cooperativa Karibuni per i banchetti natalizi solidali e da Progetto Osnago sotto elezioni. Grazie al supporto operoso di un gruppo di amici, nella stagione estiva sono stati svolti i lavori necessari. È stato inserito l’impianto di riscaldamento e raffrescamento, sono state installate le luci, sono stati ritinteggiati gli interni e si sta provvedendo a sistemare l’arredo. “Era da un po’ che ogni tanto davo una sbirciata da fuori a questo locale e mi stuzzicava l’idea di farne qualcosa di interessante per Osnago. Alla fine, confrontandoci con La Voce del Corpo ed altri ci siamo convinti” prosegue l’ex sindaco.
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I primi segnali di coinvolgimento ed adesione sono positivi e fanno ben sperare. “Spazio Aperto nelle intenzioni sarà un polo di stimolo per genere nuove energie in movimento. È quello che di solito succede quando diverse realtà iniziano a co-esistere” spiega Strina. L’affitto è stato bloccato per sei anni (a partire dallo scorso aprile), grazie all’accordo che formalmente è stato assunto dalla proprietà e dall’associazione La Voce del Corpo. Nel corso del tempo saranno organizzate anche delle iniziative di raccolta fondi per consentire in futuro al progetto di stare in piedi sulle proprie gambe.
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Paolo Strina e  l’arch. Matteo Bielli che ha seguito gratuitamente gli aspetti tecnici della riqualificazione dei locali

Con le risorse già a disposizione del Fondo Portaverta, per il tramite dell’associazione A força da partilha di Lecco, inoltre si riuscirà a sostenere a distanza cinque kenyoti all’interno del progetto “Sololo Obbitu Children” del dottor Pino Bollini, storico primario del Pronto Soccorso dell’ospedale Mandic di Merate, impegnato in programmi di cooperazione internazionale da quarant’anni. In particolare gli aiuti andranno a quattro studenti e ad un anziano. In futuro, se a partire da questo iniziale buon esempio il Fondo ricevesse nuova liquidità attraverso le erogazioni liberali (che sono detraibili o deducibili), potranno essere sostenuti altri progetti solidali. I coniugi Strina-Ballocco hanno già individuato una commissione che valuterebbe le varie proposte. Sarebbe composta da Marco Bronod, Elisabetta Carta, Anna Maria Cazzato, Daniele Lorenzet e Cristina Mazza, a vario titolo impegnati in diversi settori del sociale.
M.P.
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