Robbiate: nel libro di Salomoni l'incontro tra Maria Gaetana Agnesi e Giuseppe Parini
Un romanzo che immagina un incontro fittizio tra Maria Gaetana Agnesi e Giuseppe Parini.
Il robbiatese Massimo Salomoni con “Maria Gaetana Agnesi, l'Avversiera” fa riunire la matematica e il poeta alla fine del 700, quando la donna invita il letterato nonchè abate nella sua casa di campagna a Montevecchia per scrivere insieme un'ultima opera. Il libro di Salomoni racconta due figure uguali e contrarie, vissute a Milano negli stessi anni e legate alla Brianza, del loro fortuito ritrovo, inventato, ma che con alta probabilità ha avuto luogo.
Maria Gaetana Agnesi, era una giovane prodigio, iniziò a sette anni ad esibirsi nel salotto del padre, incantando gli ospiti con la sua sconfinata conoscenza. Da bambina parlava già sette lingue, tra cui il latino, imparato semplicemente ascoltando le lezioni impartite al fratello. Per uscire da questa condizione di “dama da salotto” la filantropa chiese al padre di diventare suora, un chiaro tentativo di contrattazione che andò a buon fine, permettendole di ottenere la libertà di vestirsi come preferiva e di insegnare filosofia e matematica alle figlie dei commercianti.
Giuseppe Parini, oltre a dedicarsi all'attività di scrittore fu abate. La via religiosa non era stata però intrapresa a causa di una vocazione profonda, bensì dal “ricatto” di una zia, che gli promise di supportarlo nel coltivare gli studi a patto che diventasse sacerdote. E fu proprio questa zia ad abitare a Milano in via Pantano, la stessa strada dove viveva la famiglia della matematica, a palazzo Agnesi. Risulta dunque praticamente improbabile, nonostante non ci siano documentazioni ad attestarlo, che i due non si siano mai incontrati o visti, ipotesi ulteriormente supportata dall'iscrizione di entrambi all'Accademia dei Trasformati. L'autore robbiatese immagina dunque che la collaborazione tra questi due personaggi, che cercano di restare a galla, una con i numeri, l'altro con le parole, dà origine ad un testo che combina la capacità analitica della matematica e la potenza narrativa della letteratura, sfatando il mito che le due non possano “coesistere”.
Nel titolo dell'opera la matematica viene definita come un'”Avversiera”. Questo termine deriva dalla storpiatura della parola "versiera" la corda che legava il timone delle navi, il cui movimento era stato studiato da Agnesi, risultando nella curva per cui oggi è conosciuta. Il traduttore inglese del libro della milanese “Instituzioni analitiche ad uso della gioventù italiana”intese “versiera” come l'abbreviazione di “avversiera”, che significa strega, ovvero avversaria di Dio. Fu proprio questo errore a denominare la curva “Witch of Agnesi” (strega di Agnesi), nome con il quale è ancora nota in numerose lingue.
Tra le pagine del romanzo di Salomoni viene inoltre descritta la vita milanese del 1700 che si intreccia a personaggi incontrati dai due “protagonisti”: Mozart, Cagliostro, Maria Teresa d’Austria a Ugo Foscolo, sono solo alcuni dei nomi che aggiungono curiosità e particolarità alla storia di Agnesi. Nell'opera viene rimarcata l'importanza delle proprie origini, viene rivendicato il ruolo delle donne della scienza e viene sottolineata l'unicità della lingua italiana e dei suoi dialetti che hanno superato il latino, ai tempi usato nella maggioranza degli scritti.
Il romanzo è stato pubblicato da Morellini per la collana “Femminile singolare” che raccoglie biografie dedicate a grandi figure femminili. In copertina la donna protagonista viene sempre ritratta con un bicchiere contenente riferimenti al personaggio stesso. Per l'Agnesi sono la sua curva “versiera”, il fuso con il quale tesseva vestiti per altre donne del paese e il setaccio per rievocare la sua capacità di discernimento.
Il libro è acquistabile su Amazon e nelle librerie, sul retro presenta un Qr code che quando scannerizzato mostra una digitalizzazione degli scritti della matematica e una playlist ispirata al genio che fu Maria Gaetana Agnesi.
Il robbiatese Massimo Salomoni con “Maria Gaetana Agnesi, l'Avversiera” fa riunire la matematica e il poeta alla fine del 700, quando la donna invita il letterato nonchè abate nella sua casa di campagna a Montevecchia per scrivere insieme un'ultima opera. Il libro di Salomoni racconta due figure uguali e contrarie, vissute a Milano negli stessi anni e legate alla Brianza, del loro fortuito ritrovo, inventato, ma che con alta probabilità ha avuto luogo.
Maria Gaetana Agnesi, era una giovane prodigio, iniziò a sette anni ad esibirsi nel salotto del padre, incantando gli ospiti con la sua sconfinata conoscenza. Da bambina parlava già sette lingue, tra cui il latino, imparato semplicemente ascoltando le lezioni impartite al fratello. Per uscire da questa condizione di “dama da salotto” la filantropa chiese al padre di diventare suora, un chiaro tentativo di contrattazione che andò a buon fine, permettendole di ottenere la libertà di vestirsi come preferiva e di insegnare filosofia e matematica alle figlie dei commercianti.
Giuseppe Parini, oltre a dedicarsi all'attività di scrittore fu abate. La via religiosa non era stata però intrapresa a causa di una vocazione profonda, bensì dal “ricatto” di una zia, che gli promise di supportarlo nel coltivare gli studi a patto che diventasse sacerdote. E fu proprio questa zia ad abitare a Milano in via Pantano, la stessa strada dove viveva la famiglia della matematica, a palazzo Agnesi. Risulta dunque praticamente improbabile, nonostante non ci siano documentazioni ad attestarlo, che i due non si siano mai incontrati o visti, ipotesi ulteriormente supportata dall'iscrizione di entrambi all'Accademia dei Trasformati. L'autore robbiatese immagina dunque che la collaborazione tra questi due personaggi, che cercano di restare a galla, una con i numeri, l'altro con le parole, dà origine ad un testo che combina la capacità analitica della matematica e la potenza narrativa della letteratura, sfatando il mito che le due non possano “coesistere”.
Nel titolo dell'opera la matematica viene definita come un'”Avversiera”. Questo termine deriva dalla storpiatura della parola "versiera" la corda che legava il timone delle navi, il cui movimento era stato studiato da Agnesi, risultando nella curva per cui oggi è conosciuta. Il traduttore inglese del libro della milanese “Instituzioni analitiche ad uso della gioventù italiana”intese “versiera” come l'abbreviazione di “avversiera”, che significa strega, ovvero avversaria di Dio. Fu proprio questo errore a denominare la curva “Witch of Agnesi” (strega di Agnesi), nome con il quale è ancora nota in numerose lingue.
Tra le pagine del romanzo di Salomoni viene inoltre descritta la vita milanese del 1700 che si intreccia a personaggi incontrati dai due “protagonisti”: Mozart, Cagliostro, Maria Teresa d’Austria a Ugo Foscolo, sono solo alcuni dei nomi che aggiungono curiosità e particolarità alla storia di Agnesi. Nell'opera viene rimarcata l'importanza delle proprie origini, viene rivendicato il ruolo delle donne della scienza e viene sottolineata l'unicità della lingua italiana e dei suoi dialetti che hanno superato il latino, ai tempi usato nella maggioranza degli scritti.
Il romanzo è stato pubblicato da Morellini per la collana “Femminile singolare” che raccoglie biografie dedicate a grandi figure femminili. In copertina la donna protagonista viene sempre ritratta con un bicchiere contenente riferimenti al personaggio stesso. Per l'Agnesi sono la sua curva “versiera”, il fuso con il quale tesseva vestiti per altre donne del paese e il setaccio per rievocare la sua capacità di discernimento.
Il libro è acquistabile su Amazon e nelle librerie, sul retro presenta un Qr code che quando scannerizzato mostra una digitalizzazione degli scritti della matematica e una playlist ispirata al genio che fu Maria Gaetana Agnesi.
I.Bi.