Paderno: paure e timori per il progettato ponte sull'Adda
È stata una seduta consigliare animata quella svoltasi nella serata di mercoledì 11 settembre a Paderno, convocata in modalità aperta per favorire l'intervento dei cittadini. Uno il punto all'ordine del giorno approvato all'unanimità: la “Mozione circa la costruzione di due nuovi ponti, uno ferroviario e uno viario, a scavalco sull’Adda tra Paderno d’Adda e Calusco d’Adda”, già condivisa durante la Conferenza dei Sindaci del Meratese.
Il sindaco Gianpaolo Torchio ha accolto i numerosi presenti fornendo una panoramica dei provvedimenti che hanno interessato dal 2018 ad oggi il San Michele. Dal settembre 2018 con la chiusura del ponte per lavori di riqualificazione e la successiva stima di vita di 10 anni del viadotto effettuata nel 2020 da Rfi. Dichiarazione che ha dato il via allo studio per la realizzazione di un nuovo ponte, prima ipotizzato come diviso in due opere, una ferroviaria e una stradale, opzione poi scartata a seguito di indagini geologiche che hanno sostenuto la costruzione di un'unica infrastruttura. Sono stati dunque presentati tre progetti, tra i quali è stato scelto lo scenario che colloca il nuovo ponte in stretta prossimità con il San Michele, scelta che è costato la rinuncia alla candidatura Unesco dello storico viadotto già in corso di valutazione.
Un disegno che comporterà, come temuto, un forte incremento del traffico giornaliero, anche pesante, che verrà moltiplicato per 2,5 volte, colpendo principalmente via Festini, il centro del paese e tutti i territori del circondario. L'Amministrazione comunale di Paderno ha deciso dunque di agire per tutelare la viabilità e la qualità di vita dei cittadini, in collaborazione con gli enti del meratese. La mozione presentata nella serata dell'11 richiama le posizioni della nota congiunta delle Province di Lecco e Bergamo dell’aprile 2022, con la quale si avanzavano le prime richieste per gestire l’impatto dell’opera, ponendo al centro: “il superamento del centro abitato di Paderno d’Adda con soluzioni alternative, valutando un percorso interrato o una strada in trincea a sud del paese, la realizzazione completa della variante di Verderio, la deviazione del traffico della attuale SP54 che attraversa Robbiate e Paderno sulla nuova direttrice di accesso al ponte, soluzioni per la SP55 da Verderio a Osnago con il superamento del restringimento di Brugarolo e l’immissione sulla 342dir (ex SS36) e la riprogettazione dell’uscita della tangenziale est a Usmate Velate / Lomagna”.
Nel documento viene richiesto inoltre un approfondito studio del traffico che valuti le conseguenze su tutto il territorio dei Comuni del meratese, con un'analisi particolareggiata dell’impatto sui centri abitati e le aree residenziali coinvolte con particolare riferimento alla qualità dell’area, all’inquinamento acustico e ai rischi di incidentalità connessi all’incremento di traffico previsto e che analizzi diversi scenari viabilistici tenendo conto degli interventi indicati nella lettera dell'aprile 2022. A seguito di mancata comunicazione tra il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti e Regione Lombardia con gli enti locali, è stata nuovamente ribadita la necessità del coinvolgimento costante dei Comuni interessati al nuovo ponte sull’Adda nel gruppo di lavoro tecnico e politico insediatosi a valle della riunione del 24 luglio 2024, così come la costituzione di una cabina di regia con la Provincia di Lecco e una rappresentanza dei Comuni coinvolti, che sia costantemente informata e interpellata in ogni passaggio, sia di natura tecnica, sia di natura istituzionale sul tema.
Infine, la mozione sottolinea l'importanza della ricerca di soluzioni architettonicamente e tecnologicamente all’altezza del contesto storico-ambientale della valle dell'Adda, con la sua area “leonardesca” e lo storico San Michele, condividendo l’utilità di un concorso internazionale di idee per il perseguimento di tale fine.
I cittadini hanno condiviso le preoccupazioni dal sindaco riguardo la realizzazione di un unico ponte ferroviario e stradale, che da una parte porterebbe ad un forte incremento e ad un miglioramento dell'attuale tentennante servizio ferroviario, con una trasformazione dell’attuale tratta R14 nel servizio suburbano S18, con origine dalla futura stazione di Orio al Serio e termine a Milano Porta Garibaldi / Milano Bovisa, con il possibile raddoppio della frequenza di servizio, ma che dall'altra causerebbe, in caso di mancato cambiamento della situazione viabilistica attuale, ad un drastico incremento del traffico stradale, che porterebbe a congestioni e forti disagi e rallentamenti non solo nel padernese, ma in tutti i maggiori punti di collegamento del territorio.
Il sindaco Gianpaolo Torchio ha accolto i numerosi presenti fornendo una panoramica dei provvedimenti che hanno interessato dal 2018 ad oggi il San Michele. Dal settembre 2018 con la chiusura del ponte per lavori di riqualificazione e la successiva stima di vita di 10 anni del viadotto effettuata nel 2020 da Rfi. Dichiarazione che ha dato il via allo studio per la realizzazione di un nuovo ponte, prima ipotizzato come diviso in due opere, una ferroviaria e una stradale, opzione poi scartata a seguito di indagini geologiche che hanno sostenuto la costruzione di un'unica infrastruttura. Sono stati dunque presentati tre progetti, tra i quali è stato scelto lo scenario che colloca il nuovo ponte in stretta prossimità con il San Michele, scelta che è costato la rinuncia alla candidatura Unesco dello storico viadotto già in corso di valutazione.
Un disegno che comporterà, come temuto, un forte incremento del traffico giornaliero, anche pesante, che verrà moltiplicato per 2,5 volte, colpendo principalmente via Festini, il centro del paese e tutti i territori del circondario. L'Amministrazione comunale di Paderno ha deciso dunque di agire per tutelare la viabilità e la qualità di vita dei cittadini, in collaborazione con gli enti del meratese. La mozione presentata nella serata dell'11 richiama le posizioni della nota congiunta delle Province di Lecco e Bergamo dell’aprile 2022, con la quale si avanzavano le prime richieste per gestire l’impatto dell’opera, ponendo al centro: “il superamento del centro abitato di Paderno d’Adda con soluzioni alternative, valutando un percorso interrato o una strada in trincea a sud del paese, la realizzazione completa della variante di Verderio, la deviazione del traffico della attuale SP54 che attraversa Robbiate e Paderno sulla nuova direttrice di accesso al ponte, soluzioni per la SP55 da Verderio a Osnago con il superamento del restringimento di Brugarolo e l’immissione sulla 342dir (ex SS36) e la riprogettazione dell’uscita della tangenziale est a Usmate Velate / Lomagna”.
Nel documento viene richiesto inoltre un approfondito studio del traffico che valuti le conseguenze su tutto il territorio dei Comuni del meratese, con un'analisi particolareggiata dell’impatto sui centri abitati e le aree residenziali coinvolte con particolare riferimento alla qualità dell’area, all’inquinamento acustico e ai rischi di incidentalità connessi all’incremento di traffico previsto e che analizzi diversi scenari viabilistici tenendo conto degli interventi indicati nella lettera dell'aprile 2022. A seguito di mancata comunicazione tra il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti e Regione Lombardia con gli enti locali, è stata nuovamente ribadita la necessità del coinvolgimento costante dei Comuni interessati al nuovo ponte sull’Adda nel gruppo di lavoro tecnico e politico insediatosi a valle della riunione del 24 luglio 2024, così come la costituzione di una cabina di regia con la Provincia di Lecco e una rappresentanza dei Comuni coinvolti, che sia costantemente informata e interpellata in ogni passaggio, sia di natura tecnica, sia di natura istituzionale sul tema.
Infine, la mozione sottolinea l'importanza della ricerca di soluzioni architettonicamente e tecnologicamente all’altezza del contesto storico-ambientale della valle dell'Adda, con la sua area “leonardesca” e lo storico San Michele, condividendo l’utilità di un concorso internazionale di idee per il perseguimento di tale fine.
I cittadini hanno condiviso le preoccupazioni dal sindaco riguardo la realizzazione di un unico ponte ferroviario e stradale, che da una parte porterebbe ad un forte incremento e ad un miglioramento dell'attuale tentennante servizio ferroviario, con una trasformazione dell’attuale tratta R14 nel servizio suburbano S18, con origine dalla futura stazione di Orio al Serio e termine a Milano Porta Garibaldi / Milano Bovisa, con il possibile raddoppio della frequenza di servizio, ma che dall'altra causerebbe, in caso di mancato cambiamento della situazione viabilistica attuale, ad un drastico incremento del traffico stradale, che porterebbe a congestioni e forti disagi e rallentamenti non solo nel padernese, ma in tutti i maggiori punti di collegamento del territorio.
I.Bi.