"Partecipattivi": intervista all'ideatore Giovanni Pelle
A ormai tre anni di amministrazione di centro-destra a Cernusco Lombardone iniziano ad essere avvertite le prime scosse nel campo avverso. In termini teorici la cartina tornasole è incoraggiante per i progressisti cernuschesi. Alle Europee di giugno, il PD ha scalzato la nuova egemonia di Fratelli d’Italia, posizionandosi come primo partito con il 27,96% [clicca QUI]. La Lega e Forza Italia sono rimaste a digiuno della doppia cifra. E poi c’è l’effetto Merate, per la vittoria di Mattia Salvioni che lancia un messaggio positivo ai gruppi di centro-sinistra del circondario.
In questo contesto, sta facendo il giro delle chat del paese il link di un nuovo sito internet (partecipattivi.it) che indica come sede Cernusco. È un blog su cui da fine agosto vengono postati commenti di opinione e si osserva così l’interesse nel creare un humus culturale e politico. “Desideriamo contribuire alla crescita di una comunità attiva, consapevole e propositiva” si legge nella presentazione, ma appare evidente che la prospettiva sia di farsi trovare pronti alle prossime comunali. E, invocando una maggiore partecipazione, si guarda al partito del non voto (alle comunali del 2019 l’affluenza a Cernusco è stata del 56.77%).
Pelle, considerato uomo del Partito Democratico per essere stato nel direttivo del circolo PD di Merate nel dopo-Renzi, nell’ultimo anno non ha più rinnovato la tessera. In ambito amministrativo invece, per trovare una sua traccia, bisogna risalire al 1997, quando l’affluenza viaggiava all’80% e il centrista Conrater vinceva con il 60% dei votanti sulla lista di Sergio Bagnato e su quella di Rifondazione comunista condotta da Francesco Colotta. Da allora fino al 2001 Pelle è stato consigliere di minoranza con Bagnato. Non era però tra i più attivi. Per lavoro, svolto nel mondo della chimica occupandosi di vendite e marketing per una multinazionale e poi in proprio, era spesso impegnato, anche all’estero tra l’Europa, Israele e gli Stati Uniti. Adesso, all’età di 76 anni, Pelle non ha perso interesse per la cosa pubblica e ha più tempo a disposizione per dedicarsene.
Perché ha deciso di aprire questo sito internet?
“Sono mosso dalla passione politica, dalla disillusione e dalla voglia di agire. Ho sempre avuto questa passione, ma negli ultimi tempi ho potuto dedicarmici con maggiore attenzione”.
Lei però, restando in ambito locale, è stato molto critico nei confronti di UPAI e in piena campagna elettorale ne è stato allontanato. Non sembra che le ferite si siano sanate.
“In termini generali, continuo a credere nella forza del gruppo. Non significa che bisogna avere tutti la stessa idea, ma che si cerca di raggiungere lo stesso obiettivo. Non sempre si riesce a costruire una comunità coesa e a Cernusco questo non è accaduto. Le responsabilità andrebbero divise tra molti, ma non c’è mai stata una vera analisi di quanto è successo”.
È disposto a fare un’autocritica?
“Se vogliamo metterla così, sì. Non essendo un politico di professione e avendo molta passione, posso aver commesso degli errori. So bene che ci sono dei problemi di partecipazione e delle difficoltà che andrebbero superate”.
Significa che è pronto ad andare oltre e aprire un dialogo con Un Passo Avanti Insieme in vista delle prossime elezioni comunali?
“Al momento ho appena avviato da solo il sito partecipattivi.it e sarei felicissimo se fosse alimentato da un gruppo fondato sulla cultura, sulla consapevolezza, su dei principî e dei valori coniugati con l’interesse. Il mio sogno sarebbe di creare un dibattito che parta da Cernusco ma che si apra ad uno sguardo provinciale. Se si parla di sanità non si può pensare solo a Cernusco”.
Non finirà per essere confinato su una torre d’avorio? Per andare nel concreto, verranno commentati anche gli atti assunti dall’amministrazione?
“Il rischio di creare un’agorà degli intellettuali che disquisiscono di tutto e poi non sanno delle buche nelle strade ci potrebbe essere, ma la volontà è di aprire un dibattito e allargare la partecipazione. Non escludo che si possa parlare anche dei provvedimenti amministrativi. Anche se non lo facessi io in prima persona, ci potrebbe pensare qualcuno ben disposto ad occuparsene”.
Accetterebbe anche dei contributi da parte di Salvatore Krassowski, che ha ormai smesso di essere un consulente della Giunta di centro-destra, dopo essere stato capogruppo di una lista spostata a sinistra e prima ancora vice-sindaco e assessore al Bilancio con Insieme per Cernusco?
“C'è un paio di persone note a Cernusco dalle quali sono distante per visione politica, ma alle quali riconosco valore. E mi riferisco proprio a Krassowski e a Giovanni Zardoni. Se loro, così come altre persone, condividessero lo spirito con cui ho creato Partecipattivi, ben venga. Sarei lieto di postare i loro contributi. L’importante è non alimentare polemiche fini a se stesse, non dire fake news e argomentare in maniera costruttiva e propositiva. Sono ottimista in questo momento e sono curioso di vedere cosa salta fuori”.
Come si immagina la prossima campagna elettorale a Cernusco?
“Auspico la formazione di un nuovo gruppo. La mia mente però è al momento su Partecipattivi che non è stato fatto per partecipare alle prossime elezioni. Se il nuovo gruppo si riconoscesse negli stessi valori che mi hanno spinto ad aprire il sito non avrei problemi a sostenerlo. Poi non mi importa che si chiami Partecipattivi o Un passo di danza”.
Perché nel campo del centro-sinistra di Cernusco non si dovrebbe proseguire con Un Passo Avanti Insieme, che per altro si sta dimostrando autonomo rispetto al vecchio gruppo dirigente con cui Lei era entrato in collisione?
“UPAI avrà pure rotto con il passato ma senza mai analizzarlo. Le questioni non si risolvono con le inimicizie. Poi, se fossi costretto a scegliere tra l’attuale opposizione e il gruppo del sindaco Toto, opterei per la lista di centro-sinistra, così come alle Europee ho votato PD pur non avendo più la tessera del partito. Penso però che l’attuale minoranza cernuschese sia a corto di passione e visione politica. Con questi presupposti, magari nessuno dei quattro consiglieri si ripresenterà”.
Chi vede allora come candidato sindaco per il centro-sinistra? Potrebbe essere Lei?
“Il problema è che ad oggi non vedo nessuno spendibile. Per quanto riguarda me, posso dire che non ho mai avuto l’ambizione di fare il sindaco, né la volta scorsa né la prossima”.
Cosa dire allora di Maria Rachele Villa, ex assessore al Bilancio, adesso attiva nel volontariato e spesso presente tra il pubblico alle sedute del Consiglio comunale?
“Ah, guardi, nell’ultima campagna elettorale io avevo pubblicamente sostenuto che Rachele Villa avrebbe fatto bene a candidarsi, ma lei si è rifiutata. Se ci fosse lei, la appoggerei”.
In questo contesto, sta facendo il giro delle chat del paese il link di un nuovo sito internet (partecipattivi.it) che indica come sede Cernusco. È un blog su cui da fine agosto vengono postati commenti di opinione e si osserva così l’interesse nel creare un humus culturale e politico. “Desideriamo contribuire alla crescita di una comunità attiva, consapevole e propositiva” si legge nella presentazione, ma appare evidente che la prospettiva sia di farsi trovare pronti alle prossime comunali. E, invocando una maggiore partecipazione, si guarda al partito del non voto (alle comunali del 2019 l’affluenza a Cernusco è stata del 56.77%).
Partecipattivi è al momento anonimo, non viene riferito chi sia il responsabile. Ma una serie di indizi ci portano ad individuare in Giovanni Pelle la mente del progetto. Contattato, dopo alcuni tentennamenti, ammette di esserci lui dietro. E come nel 2020, quando in piena pandemia aveva organizzato per primo una serie di video-incontri sotto l’insegna di “Un Passo Avanti” [clicca QUI] (a cui successivamente per crasi è stata aggiunta la parola “Insieme” in segno di continuità con l’allora maggioranza di Insieme per Cernusco), così ora cerca nuovamente di smuovere le acque aprendo un portale web di “pensiero”.
Pelle, considerato uomo del Partito Democratico per essere stato nel direttivo del circolo PD di Merate nel dopo-Renzi, nell’ultimo anno non ha più rinnovato la tessera. In ambito amministrativo invece, per trovare una sua traccia, bisogna risalire al 1997, quando l’affluenza viaggiava all’80% e il centrista Conrater vinceva con il 60% dei votanti sulla lista di Sergio Bagnato e su quella di Rifondazione comunista condotta da Francesco Colotta. Da allora fino al 2001 Pelle è stato consigliere di minoranza con Bagnato. Non era però tra i più attivi. Per lavoro, svolto nel mondo della chimica occupandosi di vendite e marketing per una multinazionale e poi in proprio, era spesso impegnato, anche all’estero tra l’Europa, Israele e gli Stati Uniti. Adesso, all’età di 76 anni, Pelle non ha perso interesse per la cosa pubblica e ha più tempo a disposizione per dedicarsene.
Perché ha deciso di aprire questo sito internet?
“Sono mosso dalla passione politica, dalla disillusione e dalla voglia di agire. Ho sempre avuto questa passione, ma negli ultimi tempi ho potuto dedicarmici con maggiore attenzione”.
Lei però, restando in ambito locale, è stato molto critico nei confronti di UPAI e in piena campagna elettorale ne è stato allontanato. Non sembra che le ferite si siano sanate.
“In termini generali, continuo a credere nella forza del gruppo. Non significa che bisogna avere tutti la stessa idea, ma che si cerca di raggiungere lo stesso obiettivo. Non sempre si riesce a costruire una comunità coesa e a Cernusco questo non è accaduto. Le responsabilità andrebbero divise tra molti, ma non c’è mai stata una vera analisi di quanto è successo”.
È disposto a fare un’autocritica?
“Se vogliamo metterla così, sì. Non essendo un politico di professione e avendo molta passione, posso aver commesso degli errori. So bene che ci sono dei problemi di partecipazione e delle difficoltà che andrebbero superate”.
Significa che è pronto ad andare oltre e aprire un dialogo con Un Passo Avanti Insieme in vista delle prossime elezioni comunali?
“Al momento ho appena avviato da solo il sito partecipattivi.it e sarei felicissimo se fosse alimentato da un gruppo fondato sulla cultura, sulla consapevolezza, su dei principî e dei valori coniugati con l’interesse. Il mio sogno sarebbe di creare un dibattito che parta da Cernusco ma che si apra ad uno sguardo provinciale. Se si parla di sanità non si può pensare solo a Cernusco”.
Non finirà per essere confinato su una torre d’avorio? Per andare nel concreto, verranno commentati anche gli atti assunti dall’amministrazione?
“Il rischio di creare un’agorà degli intellettuali che disquisiscono di tutto e poi non sanno delle buche nelle strade ci potrebbe essere, ma la volontà è di aprire un dibattito e allargare la partecipazione. Non escludo che si possa parlare anche dei provvedimenti amministrativi. Anche se non lo facessi io in prima persona, ci potrebbe pensare qualcuno ben disposto ad occuparsene”.
Accetterebbe anche dei contributi da parte di Salvatore Krassowski, che ha ormai smesso di essere un consulente della Giunta di centro-destra, dopo essere stato capogruppo di una lista spostata a sinistra e prima ancora vice-sindaco e assessore al Bilancio con Insieme per Cernusco?
“C'è un paio di persone note a Cernusco dalle quali sono distante per visione politica, ma alle quali riconosco valore. E mi riferisco proprio a Krassowski e a Giovanni Zardoni. Se loro, così come altre persone, condividessero lo spirito con cui ho creato Partecipattivi, ben venga. Sarei lieto di postare i loro contributi. L’importante è non alimentare polemiche fini a se stesse, non dire fake news e argomentare in maniera costruttiva e propositiva. Sono ottimista in questo momento e sono curioso di vedere cosa salta fuori”.
Come si immagina la prossima campagna elettorale a Cernusco?
“Auspico la formazione di un nuovo gruppo. La mia mente però è al momento su Partecipattivi che non è stato fatto per partecipare alle prossime elezioni. Se il nuovo gruppo si riconoscesse negli stessi valori che mi hanno spinto ad aprire il sito non avrei problemi a sostenerlo. Poi non mi importa che si chiami Partecipattivi o Un passo di danza”.
Perché nel campo del centro-sinistra di Cernusco non si dovrebbe proseguire con Un Passo Avanti Insieme, che per altro si sta dimostrando autonomo rispetto al vecchio gruppo dirigente con cui Lei era entrato in collisione?
“UPAI avrà pure rotto con il passato ma senza mai analizzarlo. Le questioni non si risolvono con le inimicizie. Poi, se fossi costretto a scegliere tra l’attuale opposizione e il gruppo del sindaco Toto, opterei per la lista di centro-sinistra, così come alle Europee ho votato PD pur non avendo più la tessera del partito. Penso però che l’attuale minoranza cernuschese sia a corto di passione e visione politica. Con questi presupposti, magari nessuno dei quattro consiglieri si ripresenterà”.
Chi vede allora come candidato sindaco per il centro-sinistra? Potrebbe essere Lei?
“Il problema è che ad oggi non vedo nessuno spendibile. Per quanto riguarda me, posso dire che non ho mai avuto l’ambizione di fare il sindaco, né la volta scorsa né la prossima”.
Cosa dire allora di Maria Rachele Villa, ex assessore al Bilancio, adesso attiva nel volontariato e spesso presente tra il pubblico alle sedute del Consiglio comunale?
“Ah, guardi, nell’ultima campagna elettorale io avevo pubblicamente sostenuto che Rachele Villa avrebbe fatto bene a candidarsi, ma lei si è rifiutata. Se ci fosse lei, la appoggerei”.
M.P.