Lomagna: lettera a LRH e Arpa per l'inquinamento al Molgoretta

Il sopralluogo al Molgoretta da parte del vice sindaco di Lomagna Lino Lalli e dei volontari della locale associazione di Protezione civile ha prodotto due lettere formali. La prima vergata da Lalli, che è anche assessore all’Ambiente, indirizzata alla società pubblica Lario Reti Holding, di cui il Comune di Lomagna è socio. La seconda da parte dell’associazione di Protezione civile e rivolta ad Arpa Lombardia, l’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, che tra le altre cose svolge dei controlli tecnici sulla qualità dei corsi d’acqua.
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Le missive sono delle segnalazioni nell’ottica di una collaborazione tra i vari Enti per una risoluzione dei problemi riscontrati al momento solo visivamente. Da diversi giorni lungo il torrente, nel tratto lomagnese, sono state notate delle chiazze verdastre e marroni che potrebbero denotare possibili fenomeni di inquinamento dell’acqua.

“Dopo la prima segnalazione di cui siamo venuti a conoscenza una settimana fa – dichiara il vice sindaco – abbiamo immediatamente comunicato il fatto al Parco di Montevecchia e della Valle del Curone. Il nostro Ufficio tecnico è inoltre uscito per un sopralluogo visivo, ma il residuo che è stato evidenziato va analizzato per capire di cosa si tratta esattamente. Attendiamo, con cautela, gli sviluppi”.

Le Guardie Ecologiche Volontarie si sono recate al torrente e, come abbiamo già scritto, hanno circoscritto la fascia di origine della sporcizia all’area ex RDB in via Giotto che ospita l’impianto di fitodepurazione. Realizzata di recente da Lario Reti con 1,7 milioni di euro, la vasca serve per filtrare biologicamente l’acqua piovana del sistema di scolmatori limitrofi che convergono a Lomagna. Per questo sono state inserite delle piante acquatiche come le macrofite.
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“Non abbiamo per ora elementi per dire se il residuo notato sia dovuto a una proliferazione delle alghe dall’impianto di fitodepurazione o, come sostiene qualcuno, se sono emerse le sedimentazioni naturali del torrente o altro ancora. L’importante è che tutti gli Enti siano consapevoli di quello che è successo per poi assumere gli opportuni provvedimenti” dichiara il vice sindaco Lalli.

Intanto la Protezione civile per precauzione ha delimitato l’area di accesso al torrente, solitamente utilizzata dai cani del Nucleo Cinofilo da Soccorso "Curone", che ha il campo base proprio nei pressi di via Giotto, e dai fruitori del Parco. Nel controllo di venerdì scorso non sono stati avvertiti particolari cattivi odori, mentre è stata rilevata la presenza di uno pneumatico e di un sacco di spazzatura nei pressi del letto del torrente.
M.P.
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