Il Traghetto e il meratese
Buon giorno a tutti, non posso fare a meno di scrivere due righe per esprimere soddisfazione per la ripartenza del traghetto leonardesco di Imbersago. Un evento a mio parere importantissimo, tanto che ha richiamato l’attenzione della stampa locale e delle televisioni, ed ha visto nella prima domenica di attività una ricca affluenza di persone. Il traghetto di Imbersago, una struttura che mi ha sempre affascinato, sin da bambino, quando con mio papà vissi la prima esperienza della traversata. Il fermo forzato di questi anni metteva tristezza, turisti e frequentatori abituali della zona del porto si chiedevano se mai quell’imbarcazione tanto affascinante sarebbe ripartita. È ripartita, e per questo dobbiamo ringraziare l’amministrazione comunale e la proloco locale, che in questi anni hanno sempre espresso una sensibilità particolare verso il problema traghetto, non si sono fermate davanti alle notevoli difficoltà tecniche e burocratiche. Si sono messi in gioco anche personalmente, il sindaco Fabio Vergani, anche in veste di iscritto alla proloco e persona in possesso dei requisiti necessari, e il presidente della proloco Fabio Mapelli che, come ha sempre dimostrato, non si tira mai indietro quando c’è da rimboccarsi le maniche, assieme agli altri volontari e il contributo determinante dei vecchi traghettatori. Dopo questi ringraziamenti, alcune riflessioni: durante la scorsa campagna elettorale per le amministrative a Merate si è parlato molto di rilancio del brand del Meratese. Un valore tutto da riscoprire, che parte dalla individuazione delle strutture e dalle attività che caratterizzano il nostro territorio. Io penso che il tratto della sponda dell’Adda che va da Brivio a Paderno debba essere preso in considerazione per la valorizzazione del brand del Meratese. Mi capita spesso di trovarmi sul piazzale del santuario della Madonna del Bosco e scambiare qualche parola con visitatori, che rimangono affascinati dal panorama. Chiedono notizie su come raggiungere “un traghetto di cui hanno sentito parlare, ed un ponte in ferro molto bello da vedere”. Si tratta proprio di quel ponte che era candidato a diventare patrimonio dell’Unesco, e che perderà questa opportunità a causa delle scelte di un ministro che si dice molto vicino al nostro territorio, Matteo Salvini. (e pensare che il partito di riferimento di questo ministro raccoglie ancora tanti voti nella nostra zona!). Altro spunto di riflessione: la caparbietà che i responsabili della comunità di Imbersago hanno dimostrato nell’affrontare questo problema. Consci del fatto che il traghetto costituisce il simbolo del loro borgo, hanno messo in gioco tutte le energie e hanno messo a frutto la loro capacità di fare squadra. Intendiamoci, il problema non è risolto: come ha detto il sindaco Vergani in una intervista, l’obiettivo è quello di dare continuità a questo servizio, e il percorso è ancora lungo, ma il primo passo è quello che conta di più. Sarebbe bello che, con la stessa capacità di fare squadra e la stessa determinazione, le amministrazioni dei comuni del nostro territorio riuscissero a sostenere l’opzione per la costruzione del nuovo ponte sull’Adda che non penalizzi la viabilità locale e permetta al vecchio ponte San Michele di rimanere idoneo alla candidatura per diventare patrimonio dell’Unesco. Grazie di nuovo a tutti e buon lavoro!
Lanfranco Consonni