Accadeva 30 anni fa/145 aprile 1994: pronto il depuratore di Osnago. Merate Prg. Nuovi incroci a Cernusco. Pallavolo in B

Il mondo politico già sconvolto dall’inchiesta dei Giudici di Milano subisce un secondo e definitivo terremoto il 27 e 28 marzo 1994. La Prima Repubblica finisce con l’esito – quasi scontato – del voto. Il Polo delle Libertà a guida Silvio Berlusconi vince ovunque con la politica delle coalizioni a geometria variabile: al centrosud Forza Italia con Alleanza nazionale, al nord Forza Italia con la Lega di Bossi. La discesa in campo del cavaliere era da tempo annunciata. Ma aveva preso consistenza con la dichiarazione del 23 novembre 1993 a Casalecchio in occasione dell’inaugurazione di un ipermercato, a favore del candidato di centrodestra Gianfranco Fini nella corsa a sindaco di Roma contro Francesco Rutelli. Anche nel lecchese i due partiti concorrenti ma uniti battono i candidati del centro e della sinistra guidati da Mariotto Segni e Achille Occhetto. Alberto Bosisio diventa deputato del collegio 15 Merate, Roberto Castelli del collegio 14 Lecco. Non mancano i primi malumori. La Lega ha i suoi principi: federalismo, lotta agli sprechi romani. Berlusconi nicchia sul primo punto, Fini fatica a allinearsi nello scontro per le false pensioni di invalidità elargite senza ritegno nel Mezzogiorno. Sono i prodromi di un conflitto che esploderà dopo pochi mesi col “Patto della sardina” tra Bossi, D’Alema e Buttiglione. Ovunque dilagano i club inventati dal cavaliere di Arcore. Mentre la Lega si ritrova a Pontida con addosso la camicia verde. 

Ecco due estratti dei risultati nel nostro territorio ottenuti dalla Lega e da Forza Italia.
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Umberto Bossi, Silvio Berlusconi e Alberto Bosisio, neo deputato della Lega del collegio di Merate 

Ma Merate a tenere banco è il nuovo Piano regolatore Generale che il 5 aprile arriva in Consiglio comunale per l’adozione. Nel partito di maggioranza relativa, la DC, i mal di pancia sono notevoli. Del resto il piano presenta soluzioni decisamente preoccupanti, alcune delle quali, fortunatamente non andranno in porto. Ne citiamo quattro: lo spostamento della Statale 36 accanto alla ferrovia in pieno Parco del Curone, la realizzazione di una strada tra Novate alta e via San Vincenzo attraverso le campagne di Cascina Gattafame, la costruzione di un peduncolo tra via Rondinella e via Trieste tagliando in due il prato dell’oratorio, la progettata bretella tra Brugarolo e Robbiate parallela alla provinciale 54 (via Bergamo). Troveranno realizzazione però le lottizzazioni lungo via Marconi (addirittura si prevedeva un tunnel di collegamento con via Madonna del Bosco per evitare il vecchio nucleo) quelle tra via Cernuschi, via Frisia, via Turati e via Como con la costruzione di via degli Alpini e poi in via Toscanini, via Po, via Aldo Moro, via Bianchi, al Vedù. Oltre 100mila metri quadrati di verde diventano edificabili purtroppo anche in zone di pregio paesaggistico come appunto al Vedù. Inoltre il piano prevede quasi 200mila mq. di aree industriali e artigianali a Novate, a nord della provinciale fino a ridosso del vecchio nucleo e a Brugarolo. Eppure i tanti professionisti presenti in Aula quella sera si dimostrano delusi. Sono solo aree di completamento, dicono; macchioline qua e là sulla grande cartografia. Il lavoro dei professionisti incaricati architetto Giuseppe Gambirasio e ingegner Ezio Motta è stato accompagnato dall’attenzione degli assessori Aldo Castelli e Giovanni Battista Albani. Il capogruppo Dc Ercole Redaelli diserta l’Aula. Le minoranze si preparano allo scontro.
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Da sinistra, Mario Gallina, Giuseppe Gambirasio, Ezio Motta, Aldo Castelli e Ercole Redaelli

Per la qualità dell’acqua il momento è felice: entro una decina di giorni, annuncia il presidente del Consorzio acquedotto Antonio Cova, entrerà in funzione il grande depuratore di Osnago, mandando in pensione le due insufficienti strutture al Ceppo e a Cernusco. Un risultato straordinario se si considera che Merate e Cernusco riuscivano a depurare fino al 70% delle acque nere mentre Osnago scaricava tutto senza depurazione. L’investimento è costato 7 miliardi e 140 milioni nonché polemiche incrociate al punto da indurre il Presidente del Consorzio a pensare alle dimissioni. Certo l’ingegner Cova porta un merito eccezionale per aver sostenuto con tenacia e determinazione la realizzazione di questa opera. Le prove tecniche si sono concluse positivamente: l’impianto è in grado di depurare 530 litri d’acque scure al secondo poi reimmesse nel torrente Molgora pulite.
AccadevaAprile9.jpg (188 KB)Il presidente Antonio Cova

Lutto in città per l’improvvisa scomparsa di Giovanni Caldirola, 69 anni, imprenditore edile in pensione. L’uomo si trovava nella missione di Oldonyro in Kenya con alcuni volontari del Gruppo missionario Caritas di Cassago che da tempo opera in quella zona al fianco di padre Francis. Caldirola, con Mario Panzeri, Valentino Fumagalli, Giambattista Spada e altri lavoravano alla missione per aiutare a realizzare i progetti varati dalla Caritas. Un infarto lo ha stroncato dopo il lungo rito del sabato pasquale accanto a padre Francis. Nella notte il malore fatale.
AccadevaAprile10.jpg (138 KB)Giovanni Caldirola

A Robbiate la Dc va in pezzi
. Sciolto il Consiglio comunale arriva il commissario prefettizio Aldo Panebianco a prendere il posto dell’ormai ex sindaco Alessandro Bonfanti. Alessandro Salvioni, capogruppo Dc si era dimesso il 28 febbraio. L’ultimo a dimettersi era stato l’assessore Gianfranco Brivio dopo l’uscita dei consiglieri di maggioranza Ugo Tonetti, Gabriele Biella, Salvatore De Metrio, Enrico Casiraghi per formare il gruppo Unione Indipendenti per Robbiate. A ruota anche la minoranza guidata da Angelo Tonoli. Consiglio senza i numeri, tutti a casa.
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Alessandro Bonfanti, Alessandro Salvioni, Gianfranco Brivio, Ugo Tonetti e Angelo Tonoli

Don Eugenio Dalla Libera
lascia la parrocchia di San Zeno per andare a Bareggio. Grandi festeggiamenti di ringraziamento al sacerdote. Il commiato coincide con la festa della frazione, sempre molto partecipata. A giorni è previsto l’arrivo del nuovo parroco, don Giancarlo Cereda.
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Sede nuova per la quindicesima edizione della Fiera di Osnago. I lavori di allestimento in vista dell’inaugurazione del 22 aprile proseguono febbrilmente. L’area è molto vasta in località Le Marasche, via Martiri della Liberazione. A coordinare i lavori il presidente storico del Comitato Fiera Giancarlo Magni.
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Uno scorcio dell'area fiera. Sotto il presidente del Comitato Fiera, Giancarlo Magni
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Arriva anche a Merate la proposta del Comprensorio Lecchese di attrezzare una vasta area per lo stoccaggio di rifiuti. L’indicazione parla di una struttura in grado di gestire anche l’immondizia di comuni vicini ma Merate ha già deciso: realizzerà una piattaforma ecologica dove un tempo sorgeva il primo forno inceneritore, spesa prevista 800 milioni di lire.

Con due elicotteri giunti miracolosamente sul posto vengono tratti in salvo Padre Giovanni Sala e suor Lucilla Viscardi, il primo di Robbiate la seconda di Novate. Con altri missionari il religioso robbiatese era in Ruanda nella missione a Muhura. La guerra civile imperversa e genera stragi di innocenti. Hutu e Tutsi si ammazzano a colpi di zappa e machete, irrompono nei villaggi, razziano e uccidono senza pietà. I guerriglieri sono a tre chilometri dalla missione, l’allarme viene lanciato via radio a radioamatori di Robbiate in contatto con la Farnesina per sollecitare l’invio di aiuti ai missionari e ai laici presenti nella missione. Amelia, 77 anni, conduce da sola un orfanatrofio con quarantadue bambini. Via radio chiede aiuto per tutti, i ribelli si avvicinano e chiudersi nella missione servirà a ben poco. I radioamatori sono Luigi, Ferruccio e Benedetto, si alternano all’ascolto per mantenere aperta la comunicazione con i missionari lontani. Il 14 aprile finalmente arrivano i soccorsi, un primo elicottero e poi un secondo portano in salvo padre Giovanni, suor Luisa e altre otto religiose. Dell’eroica Amelia si sa che è ha voluto rimanere in attesa di garanzie che anche i suoi bambini sarebbero stati tratti in salvo. Alla fine riusciranno tutti a salvarsi e padre Giovanni assicura: tornerò in Ruanda quella povera gente ha bisogno anche di me.
AccadevaAprile21.jpg (259 KB)Padre Giovanni Sala

Rivoluzione all’incrocio di Cernusco
, all’intersezione tra l’ex statale 36 e la provinciale 54. Nuovi semafori e corsie supplementari per una spesa di 150 milioni di lire. Il progetto viene presentato dal docente del Politecnico ing. Savino Rinelli di Novara, esperto di traffico, dagli assessori Alessandro Colombo e Dario Francescatti e dal tecnico comunale Danilo Villa. Il progetto prevede la sostituzione di tutti gli impianti semaforici e la realizzazione di due corsie più una terza verso Montevecchia per chi proviene da Milano, due corsie per chi viaggia in senso opposto con una dedicata alla svolta a sinistra verso Paderno e una corsia in uscita dal paese per coloro che sono diretti a sud. Ecco nelle foto e mappe l’intervento programmato.
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In alto a sinistra la via Lecco a Cernusco. A destra la strada per Montevecchia e Missaglia. Sotto a sinistra le auto provenienti da Milano. A destra via Verdi.
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Eugenio Mascheroni, sindaco di Montevecchia dal 1967 e presidente del Parco del Curone dal 1986 si avvia alla riconferma per il terzo mandato
. Il Parco si sta sviluppando con nuove aree cedute dai comuni vicini. Ma la madre di tutte le battaglie sarà Cascina Butto di proprietà di Italcementi fermamente intenzionata a farne un albergo ristorante. Del tutto incompatibile, scandisce Mascheroni. Quella è la sede ideale del Parco. Sarà un bel braccio di ferro, spiega ma noi andremo anche al Tar e sostenere le nostre ragioni. Ma sono diversi gli interventi programmati dal Consorzio di cui fanno parte Montevecchia, Cernusco, Lomagna, Missaglia, Olgiate, Perego, Rovagnate e Sirtori. Resta fuori Osnago il cui sindaco pensa a un ampliamento della zona edificabile anche ben oltre la ferrovia. Non ho mai capito la posizione di Osnago – dice Mascheroni – forse temeva che dissanguassimo il bilancio chiedendo 1.200 lire l’anno per abitante. Con la Dc di Angelo Bonanomi non era stato possibile trovare un accordo per salvaguardare qualche porzione di territorio dall’avanzata del cemento. Si dovrà attendere il 1995 con la vittoria di Marco Molgora e del centrosinistra per voltare pagina.
AccadevaAprile28.jpeg (213 KB)Cascina Butto e il presidente del Parco Eugenio MascheroniAccadevaAprile27.jpeg (258 KB)

Come accadrà trent’anni dopo anche in occasione del 25 aprile 1994 Merate ha reso omaggio al capitano Gino Prinetti, caduto in battaglia il 9 agosto 1944 sui monti della Val Susa combattendo per impedire l’accerchiamento dei nazifascisti di una formazione partigiana. Alla cerimonia, accanto al sindaco Mario Gallina, il fratello del Capitano, Carlo Prinetti.
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Villa Cornaggia
è a pezzi e la vicina chiesina, oggetto di vandalismi inauditi. La proprietà rientrava nel vastissimo patrimonio della nobile famiglia Cornaggia che aveva avuto tra i propri esponenti anche un sindaco. I marchesi Cornaggia erano padroni di mezza Merate poi nel tempo dalla marchesa Cristina alla nipote donna Camilla la famiglia si era liberata del patrimonio. Il 30 aprile Giovanni Battista Albani assessore all’edilizia privata e l’architetto Fabiano Redaelli effettuano un sopralluogo, una ricognizione vera e propria per stabilire il costo del restauro. Perché il Prg consente – purtroppo in modo scellerato con gli occhi di oggi – di edificare 25mila metri cubi nella vicina area di Cascina Vedù con l’allargamento di via Allende ma a condizione che venga recuperata anche villa Cornaggia. Così negli anni sorgeranno le attuali ville, parecchie delle quali rimaste invendute a lungo saranno poi acquistate da Silvio Berlusconi che realizzerà anche il bosco urbano.
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Se ne parlava già trent’anni fa della micidiale curva dello sport di Calco sulla ex statale 36. Giuseppe Magni sindaco leghista da mesi intreccia un infruttifero carteggio con l’Anas affinché intervenga per migliorare la sicurezza su quel tratto di strada. Ma per una ragione o per un’altra il tempo passa e l’Anas non interviene. Magni annuncia il ricorso al Prefetto. Ma due corsie in salita erano e due corsie sono ancora oggi.
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La curva dello Sport
Aurelio Moscato della polisportiva Libertas cernuschese in coppia con Raffaele Carra si aggiudica per la seconda volta la gara Bellusco-Madonna del Bosco sulla distanza di 26,6 chilometri. Alle spalle della coppia altri due atleti Libertas Vito Bonfanti e Massimo Colombo.

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La pallavolo di Merate Maxi Sport torna nel campionato cadetto. Di nuovo in B dopo le entusiasmanti vittorie del passato con nomi del calibro di Silvio Rigoni, Marino Scotti e Alberto Selleri. La prima volta che la società gialloblu arrivò in serie B fu nel 1976. Allora alla guida c’era Guido Pozzi con Cesare Panzeri e Riccardo benedetti e il grande Silvio Rigoni.

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Il presidente Enzo Sala che taglia la torta della promozione. Sotto Domenico Albergoni, allenatore gialloblu e i festeggiamenti

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 La classifica dei dischi di trent'anni fa
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Foto di trent’anni fa

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Gli attori della compagnia “San Vigilio” di Calco impegnati in quei giorni nel rappresentare la commedia “Papà Camillo”.

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La formazione del Maxi Sport Merate pallavolo a un passo dalla promozione in serie B2.

145/continua
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