La rinuncia all'Unesco non risolve il tema dell'impatto viabilistico e ambientale
Nella riunione con il Ministro Salvini e l’Assessore regionale Terzi ci è stato comunicato che il Ministero della Cultura considera incompatibile la costruzione del nuovo ponte sull’Adda con la partecipazione del ponte San Michele alla candidatura internazionale a patrimonio dell’umanità Unesco.
Consci dei problemi che la realizzazione del nuovo ponte poteva portare alla candidatura, avevamo avviato con il comune di Calusco una rilevazione di tutti i casi in cui beni UNESCO convivono con opere contemporanee.
Di fronte alle indicazioni del Ministero della Cultura e all’immediato annuncio del comune di Calusco di ritirarsi dal progetto e sciogliere la convenzione in essere, dobbiamo prendere atto che la candidatura non potrà avere seguito e andrà avanti senza di noi e senza la partecipazione dell’Italia.
Per il Comune di Paderno si tratta di una grande delusione e la fine di un progetto a cui lavoravamo da anni, pezzo di una filosofia di sviluppo territoriale che mette al centro le risorse ambientali e storiche del nostro territorio.
La rinuncia all’UNESCO non risolve però il tema dell’impatto ambientale e paesaggistico del nuovo ponte. Il San Michele e la valle dell’Adda continuano a meritare un intervento all'altezza del contesto
Su questo, va nella direzione giusta l’annuncio dell’Assessore Terzi che il progetto del nuovo ponte sarà oggetto di un concorso internazionale perché si realizzi un’opera d’arte architettonica e ingegneristica moderna, da affiancare all’opera monumentale esistente. Era una delle richieste che i Sindaci del Meratese avevano avanzato fin dal 2021 ed è un grande risultato averlo attenuto.
Allo stesso modo, questo passaggio non risolve l’incremento di traffico di attraversamento dei nostri comuni, che con il nuovo ponte sarà moltiplicato per quasi tre volte, con l’arrivo di più di 2.000 mezzi pesanti
Sia il Ministro Salvini, sia l’Assessore Terzi hanno riconosciuto il problema sollevato nel corso dell’incontro ed è stato finalmente annunciato un tavolo che coinvolge direttamente anche i Comuni per discutere delle opere a valle del ponte per evitare che i paesi vengano travolti e stravolti. E’ solo l’inizio del lavoro. Dovranno seguire disponibilità all’ascolto, messa a terra di progetti, importanti risorse, ma almeno è un inizio.
Consci dei problemi che la realizzazione del nuovo ponte poteva portare alla candidatura, avevamo avviato con il comune di Calusco una rilevazione di tutti i casi in cui beni UNESCO convivono con opere contemporanee.
Di fronte alle indicazioni del Ministero della Cultura e all’immediato annuncio del comune di Calusco di ritirarsi dal progetto e sciogliere la convenzione in essere, dobbiamo prendere atto che la candidatura non potrà avere seguito e andrà avanti senza di noi e senza la partecipazione dell’Italia.
Per il Comune di Paderno si tratta di una grande delusione e la fine di un progetto a cui lavoravamo da anni, pezzo di una filosofia di sviluppo territoriale che mette al centro le risorse ambientali e storiche del nostro territorio.
La rinuncia all’UNESCO non risolve però il tema dell’impatto ambientale e paesaggistico del nuovo ponte. Il San Michele e la valle dell’Adda continuano a meritare un intervento all'altezza del contesto
Su questo, va nella direzione giusta l’annuncio dell’Assessore Terzi che il progetto del nuovo ponte sarà oggetto di un concorso internazionale perché si realizzi un’opera d’arte architettonica e ingegneristica moderna, da affiancare all’opera monumentale esistente. Era una delle richieste che i Sindaci del Meratese avevano avanzato fin dal 2021 ed è un grande risultato averlo attenuto.
Allo stesso modo, questo passaggio non risolve l’incremento di traffico di attraversamento dei nostri comuni, che con il nuovo ponte sarà moltiplicato per quasi tre volte, con l’arrivo di più di 2.000 mezzi pesanti
Sia il Ministro Salvini, sia l’Assessore Terzi hanno riconosciuto il problema sollevato nel corso dell’incontro ed è stato finalmente annunciato un tavolo che coinvolge direttamente anche i Comuni per discutere delle opere a valle del ponte per evitare che i paesi vengano travolti e stravolti. E’ solo l’inizio del lavoro. Dovranno seguire disponibilità all’ascolto, messa a terra di progetti, importanti risorse, ma almeno è un inizio.
Il sindaco Gianpaolo Torchio